Futsal Ternana, porte chiuse al DiVittorio e fuoco sul Comune

Furia rossoverde su palazzo Spada per lo stop a poche ore dalla sfida con la Dozzese: «Negligenza loro per la commissione dei locali di pubblico spettacolo»

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Scoprire a poche ore dalla partita che la sfida di campionato con la Dozzese – serie B – non si può giocare a porte aperte. Succede alla Generali Ternana Futsal e la società rossoverde con un duro comunicato pubblicato nella tarda serata di venerdì ha deciso di mettere nero su bianco un paio questioni. Fuoco su palazzo Spada.

L’ESORDIO CASALINGO CON LA BULDOG LUCREZIA

Palombi

La sorpresa

Poche ore prima la società aveva come di consueto lanciato la nota di presentazione della gara. Senza alcun cenno alla questione impiantistica. Poi la novità: «Per l’ennesima volta ci troviamo di fronte ad una situazione paradossale. Il regolamento Tulps (normativa su ordine pubblico e sicurezza impianti aperti al pubblico) ci obbliga a giocare a porte chiuse la partita di sabato. L’assurdo risiede che tale obbligo deriva non da nostra negligenza ma dagli uffici comunali. Il Comune dopo più di un anno – l’attacco – dalla realizzazione dei lavori effettuati sulla facciata del palazzetto, non è stato in grado nelle sue articolazioni di convocare la Commissione dei locali di pubblico spettacolo per legittimare la regolarità alle norme vigenti del pala DiVittorio. Chi ci rimette sono le società che investono soldi, tanti, nelle proprie attività sportive e nello specifico noi, che per fare il campionato di Calcio a 5 di serie B nazionale, dobbiamo avvalerci del sostegno di molti sponsor che per la chiusura al pubblico perdono visibilità. Ci rimette anche la città che non è libera di poter sostenere la propria squadra».

IL PALA DIVITTORIO NON ACCATASTATO. PRESSING PER IL BANDO

Filippetti e Proietti

Le negligenze e il fare sport

Già da tempo la Futsal Ternana si era mostrata insofferente per la vicenda DiVittorio: «Questa volta però, stufi di queste negligenze inaccettabili ,ci riserviamo di porre in essere tutte le azioni a tutela della nostra immagine, danneggiata da questa situazione, dell’immagine dei nostri sponsor e di tutti i danni a noi derivanti dall’impossibilità di poter usufruire del palazzetto in condizioni normali. Noi che paghiamo con regolarità le quote per l’utilizzo, noi che cerchiamo sempre di fare il possibile ed oltre con una struttura il cui stato pietoso è sotto gli occhi di tutti, non intendiamo più accettare che gli uffici comunali rimpallandosi responsabilità, non ottemperano quanto previsto dalla norma e quanto previsto dagli obblighi derivanti dal loro lavoro. Faremo accesso agli atti, accerteremo le responsabilità dei singoli e le comunicheremo alla cittadinanza, ognuno deve prendersi le sue responsabilità. Nel frattempo – conclude la società – come sempre continueremo a fare sport in una città dove è sempre più difficile realizzarlo».

La questione

Sponda comunale è l’assessore allo sport Elena Proietti ad esporsi sul tema: «La legge purtroppo è cambiata da poco. Abbiamo fatto i lavori – spiega l’ex arbitro – e insieme ai lavori pubblici stiamo facendo gli adempimenti del caso per le variazioni a livello strutturale. In precedenza questo passaggio non serviva perché occorreva per le manifestazioni che duravano più di 24 ore. Ora non è più così. C’è da dire che la situazione è precipitata quando ci sono stati tafferugli durante una partita di calcio a 5 e la questura ci ha detto che per ora si gioca a porte chiuse. Resta il fatto che gli impianti sportivi erano da buttare e ci sono degli adempimenti da portare a termine, poi verrà convocata la commissione pubblico-spettacolo. Non abbiamo far altro che prendere atto, speriamo sia solo per un incontro».

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