Sanità Umbria: «No privatizzazione»

Martedì mattina scambio in consiglio tra consiglieri di minoranza e Coletto: «Non c’è questa intenzione». Ospedale Narni-Amelia: «Progetto va rivisto»

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«Non abbiamo intenzione di privatizzare la sanità e quello che è stato fatto in Veneto lo dimostra. Nei primi mesi del 2021 potremmo preadottare il nuovo Piano socio-sanitario». Ha risposto così l’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto, all’input lanciato dai consiglieri di minoranza Vincenzo Bianconi (Misto), Tommaso Bori (Pd) e Thomas De Luca (M5S) in merito alla programmazione per l’Umbria. Focus anche sul nuovo nosocomio territoriale Narni-Amelia: «Il progetto dovrà essere rivisto e concordato con tutti i portatori di interesse, il sistema umbro dovrà essere integrato: gli ospedali generici che fanno tutto rappresenta una situazione superata».

DE REBOTTI: «PROGETTAZIONE ESECUTIVA OSPEDALE CONSEGNATA»

Luca Coletto

Il piano socio-sanitario: «No Umbria di serie B

I consiglieri hanno chiesto a Coletto quando sarà emanato il nuovo piano. Bianconi ha evidenziato di «aver ascoltato le parole dei lavoratori della sanità e dei sindacati, riuniti in Piazza Italia martedì mattina. Occorre che non ci sia un’Umbria di serie B per quanto riguarda la sanità. Gli interventi, anche quelli del primo soccorso, devono essere garantiti anche nelle zone più remote. Alla luce dell’emergenza covid-19 appare imprescindibile una profonda revisione dei presupposti, priorità, obiettivi, azioni contenuti nel Piano. I principi di efficienza e economicità che guidano l’azione delle aziende sanitarie non dovrebbero essere anteposti alla garanzia di efficacia del servizio sanitario pubblico, non giustificando tagli o carenze di servizi essenziali in aree poco popolate o difficilmente raggiungibili. La progressiva riduzione degli stanziamenti alla sanità pubblica rischierebbe di precludere l’accesso ai servizi sanitari ad una fascia sempre maggiore di popolazione costringendoli a rivolgersi a operatori privati a pagamento. L’assessore Coletto ha una grande opportunità: avere a disposizione risorse incredibili per riformare il sistema sanitario. I lavoratori che sono qui fuori e i cittadini chiedono un piano di riorganizzazione del sistema sanitario, per un’Umbria che guarda al futuro».

OSPEDALE DI TERNI E PROGETTI

Thomas De Luca

«Non possiamo ignorare parametri»

Coletto ha risposto mettendo in evidenza che «si stanno verificando condizioni e strutture della sanità umbra per poi incontrare i portatori di interessi e cercare di raccogliere le indicazioni emerse. Dal 2011, quando è stata riformata la sanità umbra, molte cose sono cambiate. C’è stata una evoluzione nella gestione degli interventi, molti dei quali non richiedono più il ricovero. Le logiche di bilancio in realtà sono obbligate perché ci sono parametri nazionali che non possiamo ignorare, altrimenti saremmo sottoposti ad un piano di rientro ed all’introduzione della addizionale Irpef. Ho incontrato i lavoratori di Umbria salute che si trovano qui fuori. Cercheremo di trovare una soluzione, nel rispetto delle norme e della pianificazione». Breve replica di Bianconi: «Venga ridata dignità agli eroi della sanità, senza puntare sulle privatizzazioni. Spero che tra i soggetti che verranno incontrati ci saranno anche i rappresentanti della
minoranza in questa aula».

GENNAIO 2020: «SI FA, MA VA RIPARAMETRATO»

Il progetto Narni-Amelia

Si passa a Narni-Amelia: «Lo portate a termine?»

In questo caso ad esporsicon un’interrogazione sono stati i consiglieri del Pd Fabio Paparelli e Tommaso Bori: «La precedente giunta – ha puntualizzato il capogruppo Dem – ha preadottato il nuovo Piano sanitario regionale nel 2019. Esso prevede l’inserimento degli ospedali di Narni ed Amelia ed il futuro polo nell’azienda ospedaliera di Terni, al fine di realizzare una vera integrazione dei servizi, di contribuire al decongestionamento dell’Ospedale di Terni e all’abbattimento delle liste di attesa. Inoltre dopo 11 anni dal primo ricorso, si è finalmente conclusa la vicenda relativa agli espropri dei 12 mila metri quadrati necessari alla realizzazione del nuovo ospedale. Il progetto dell’ospedale Narni-Amelia è un’opera infrastrutturale fondamentale e strategica per il territorio della Provincia di Terni, che rappresenta uno dei più grandi investimenti pubblici regionali, per cui sono già stati stanziati circa 58 milioni di euro e spesi circa 1,5 milioni per il progetto esecutivo. Si tratta di una struttura che punta a modernizzare il servizio e mantenere le elevate competenze di professionisti e operatori sanitari già impegnati nei due ospedali esistenti, oltre a rappresentare un’occasione di sviluppo per il tessuto sociale ed economico del territorio. Il nuovo complesso ospedaliero rappresenta un punto fondamentale della rete ospedaliera umbra che integra e completa l’ospedale di alta specialità di Terni, in particolare sul versante della riabilitazione e della media-bassa specialità oltre che svolgere le funzioni di ospedale di territorio, rappresentando così anche un importante presidio in termini di attrazione extra regionale. Ma secondo quanto riportato dagli organi di stampa l’assessore alla sanità, Coletto sembra voler mettere in discussione la realizzazione del nuovo ospedale Nami-Amelia, affermando che deve essere fatta un’attenta valutazione del progetto, legata ad un’analisi generale di tutto il sistema ospedaliero regionale».

Fabio Paparelli

«Progetto ha vent’anni. Va rivisto»

Coletto ha fatto il punto della situazione partendo da lontano: «Il progetto del nuovo ospedale di Narni-Amelia ha circa 20 anni. Un progetto sofferto che ha visto molte cause pendenti con le ultime risolte poco tempo fa. Gli stanziamenti che vengono da lontano sono da riverificare. Va soprattutto verificata lo sopportabilità di un mutuo che si deve caricare la Asl 2 e vanno fatte ulteriori verifiche circa la viabilità. C’era un accordo tra Asl, Regione, Provincia di Terni che dispone l’impegno delle parti a garantire la sistemazione dell’accessibilità del nuovo ospedale rinviando ad un successivo protocollo di intesa la individuazione degli interventi per l’adeguamento della viabilità e la definizione dei necessari finanziamenti. Su questo era scritto chi si faceva carico di che cosa, ora il tutto è rinviato. La Asl 2 ha chiesto la convocazione del Collegio di vigilanza sull’esecuzione ed attuazione dell’accordo dell’ottobre 2017 in riferimento all’avanzato stato di progettazione esecutiva, sia rispetto all’incontro tra l’azienda e la Provincia di Terni in merito all’accessibilità dell’ospedale, sia per il completamento dell’iter procedurale finalizzato all’individuazione del soggetto chiamato ad effettuare le operazioni di verifica per la successiva validazione dell’opera. L’Azienda ha anche comunicato che è in fase di elaborazione la progettazione esecutiva dell’ospedale, utile per la richiesta di finanziamento al ministero della Salute. Questo ospedale dovrà trovare la giusta collocazione, i giusti posti letto, che dovranno discendere dalla nuova pianificazione e dalla nuova gestione dell’azienda ospedaliera di Terni. Il progetto dovrà essere rivisto e concordato con tutti i portatori di interesse. Il sistema sanitario umbro dovrà essere un sistema integrato. Gli ospedali generici – ha concluso – che fanno tutto rappresenta una situazione superata». A chiudere il dibattito l’intervento di Paparelli: «Si continua a non dare risposte. Si continua a parlare soltanto al futuro. Si era giunti alla conclusione dell’iter e non vorremmo che si ricominciasse daccapo. Abbiamo una visione chiara sull’assetto della sanità dell’Umbria del sud. Con la auspicata messa a disposizione del meccanismo europeo di stabilità, pensiamo che le risorse vadano utilizzate per completare e modernizzare la rete dei servizi, in particolare la realizzazione del nuovo ospedale della ‘Conca’ ternana, il nuovo ospedale di Narni-Amelia. Sul tema del quando la giunta intende portare il Piano sanitario regionale in adozione in consiglio regionale non abbiamo ancora notizia. Vorremmo sapere se nel bilancio di previsione i 2 milioni previsti per le opere infrastrutturali siano o meno previsti».

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