Giostrai disperati: «Ancora chiusure. Noi ultimi degli ultimi»

Lewis Carbonini, operatore del settore e sindacalista, lancia l’ennesimo grido di allarme: «Il 1° marzo di nuovo a Roma. Qualcuno ci ascolti»

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di Lewis Carbonini
Operatore spettacoli viaggianti, giostraio
Segretario regionale Umbria SNIVS-CISL

La nostra situazione è al limite, ormai fermi da ottobre 2020 ad oggi, e il nuovo Dpcm prorogherà – come sembra – fino al 6 aprile le nostre chiusure. Contando anche i periodi del 2020 in cui siamo rimasti chiusi – da febbraio a giugno e da ottobre ad oggi -, contiamo ormai 10 mesi senza lavoro. Tanti di noi si sono adattati a fare altri lavori, dal camionista al portapacchi grazie al possesso di patenti specifiche, abbiamo ricevuto aiuti da Caritas, Croce Rossa e Protezione civile. Siamo stati classificati come ‘attività non essenziale’ dallo Stato, completamente abbandonati, i pochi ristori arrivati sono serviti per pagare i contributi previdenziali (perché siamo chiusi ma ci fanno pagare l’Inps ugualmente) e gli allacci elettrici. Noi dei luna park e circhi siamo totalmente gli ultimi e i dimenticati delle attività economiche e produttive.

Il prossimo 1° marzo saremo per la terza volta a Roma in cinque mesi, a Montecitorio, per manifestare pacificamente e chiedere dignità, sostegno e riaperture per il nostro lavoro, in totale sicurezza con protocolli e linee guida. Chiediamo a tutti di sensibilizzare la nostra posizione per non finire nel dimenticatoio per sempre. Siamo ‘spiaggiati’ ormai da fine settembre a Perugia con le nostre roulotte, le nostre famiglie, donne, bambini e anziani.

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