Green pass, Coletto: «Under 30 penalizzati? Li capisco». La critica

Covid – L’assessore alla salute attacca la scelta del governo: «Imporre l’obbligatorietà significare penalizzare una fascia della popolazione»

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I giovani dell’Umbria chiedono un’accelerazione alla Regione – specie dopo l’approvazione del decreto Covid per l’estensione del Green pass – e allora l’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto, si espone sulla problematica. ‘Scaricando’ la responsabilità sul governo. Il timing non appare casuale considerando che alle 18 in piazza Italia c’è stata l’iniziativa da parte degli under 30.

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«Discutibile per alcuni impieghi». Il problema

«Molti cittadini non sono, loro malgrado, ancora coperti dal vaccino – spiega Coletto in merito alla novità certificazione verde – e imporre l’obbligatorietà del green pass per entrare nei locali al chiuso o partecipare ad alcuni eventi, significa penalizzare indirettamente una fascia della popolazione che ha aderito alla vaccinazione ed è ancora in attesa della prima dose», l’attacco. Focus sugli under 30: «Capisco benissimo i giovani sotto i 30 anni che in questo momento si sentono penalizzati da questa scelta del governo che limita la loro libertà. Il ministro Speranza a monte di questa decisione si sarebbe dovuto adoperare per garantire alle Regioni il giusto quantitativo di vaccino e coprire così tutti coloro che vogliono immunizzarsi contro il Covid e già hanno manifestato l’adesione alla campagna vaccinale. Diversamente significa solo creare ulteriori complicazioni – aggiunge – ad una quotidianità che è già molto cambiata a causa della pandemia. Non dobbiamo dimenticare che i nostri giovani non escono solo per divertimento, ma viaggiano per lavoro, per studio e per scambi culturali che non possono essere limitati. Cosi come non può pesare sulle loro tasche la spesa per effettuare spesso il tampone in sostituzione del green pass». Da ricordare che la Regione aveva deciso di sospendere le prime dosi – c’è chi è in attesa da settimane – agli under 30 a fine giugno per dare priorità ai richiami delle fasce più deboli.

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Le ulteriori dosi

C’è una buona notizia: «Ringraziamo il generale Figliuolo per aver garantito all’Umbria la consegna di ulteriori 15 mila dosi, ma purtroppo queste non bastano per coprire il fabbisogno e necessariamente alcuni cittadini, perlopiù i ragazzi dai 29 anni in giù, saranno penalizzati da questa nuova scelta del governo». Per l’assessore «la Regione Umbria ha dato prova di avere grande capacità per la somministrazione dei vaccini e dopo aver messo in sicurezza gli anziani, le persone fragili e gli over 60, potrebbe entro la fine di agosto raggiungere la soglia stabilita per l’immunità di gregge, ma ciò sarà possibile solo se si ha certezza sulla disponibilità dei vaccini».

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