I costruttori edili umbri: «Rischio blocco di tutti i cantieri»

L’Ance: «In gioco c’è la sopravvivenza delle imprese. Serve congruità dei prezzi di appalto». L’effetto dei rincari e l’sos ai parlamentari

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«Un micidiale effetto domino, tale per cui fornitori e subappaltatori stanno revocando gli impegni contrattuali a suo tempo assunti, perché non più in grado di onorarli alle condizioni stabilite, se non aumentando enormemente i preventivi. A queste condizioni le aziende del settore non tra qualche mese, ma tra qualche giorno, rischiano di abbandonare i cantieri e, immediatamente dopo, di cessare la propria attività». A lanciare l’allarme è Ance Umbria: lettera aperta ai parlamentari umbri per chiedere al governo di attivarsi il prima possibile.

Albano Morelli

L’sos

L’associazione dei costruttori edili di Confindustria vuole misure straordinarie per arginare una situazione «fuori controllo» perché «senza congruità dei prezzi di appalto e senza materiali è in gioco la sopravvivenza stessa delle imprese di costruzione». In definitiva si rischia concretamente «il blocco di tutti i cantieri, pubblici e privati; non si potranno utilizzare le risorse europee per realizzare le opere previste dal Pnrr e rischia di fermarsi anche la ricostruzione nelle zone del terremoto». Albano Morelli è il numero uno di Ance Umbria: «Siamo in una vera e propria difficilissima emergenza, purtroppo destinata a durare a lungo. Non siamo di fronte solo a una momentanea fiammata dei prezzi delle materie prime e dei principali materiali. Riteniamo siano necessarie misure straordinarie capaci di intervenire subito per riequilibrare i contratti in essere e così evitare il rischio di fermo cantieri, contenzioso, risoluzione unilaterale dei contratti e fallimenti. Per tali ragioni ci siamo rivolti ai parlamentari eletti in Umbria».

Straordinari incrementi

I problemi sono diversi: «Sono in atto – viene specificato nella lettera – pregiudizievoli fenomeni inflattivi e difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e dei materiali, che stanno producendo straordinari incrementi dei prezzi di acquisto praticati dalle aziende fornitrici su acciaio, cemento, prodotti petroliferi, rame, materiali plastici e loro derivati. Parallelamente, si è verificato un rincaro eccezionale dei costi dell’energia elettrica, del gas e del petrolio. Si è inoltre determinato un restringimento delle importazioni delle principali materie prime dai mercati esteri di riferimento che sta causando la sostanziale irreperibilità di alcuni materiali di cruciale importanza, come i prodotti derivanti dalla lavorazione del petrolio e del ferro. Il risultato di tutto questo – aggiunge Morelli – si traduce in un micidiale effetto domino, tale per cui fornitori e subappaltatori stanno revocando gli impegni contrattuali a suo tempo assunti, perché non più in grado di onorarli alle condizioni stabilite, se non aumentando enormemente i preventivi. A queste condizioni le aziende del settore non tra qualche mese, ma tra qualche giorno, rischiano di abbandonare i cantieri e, immediatamente dopo, di cessare la propria attività. È in gioco, quindi, la sussistenza delle nostre imprese, e questa è certamente la nostra prima preoccupazione, ma è in gioco anche la realizzazione degli obiettivi fissati con il Pnrr, il superbonus110% e la ricostruzione post terremoto. In questo frangente è addirittura offensivo e ridicolo paventare una speculazione da parte del mondo delle costruzioni. Le nostre imprese sono le vittime di una situazione ormai insostenibile».

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