Il caso Suarez in Figc. Si cerca l’intermediario ‘istituzionale’ perugino

Il capo della procura federale ha chiesto gli atti a Cantone per indagare sul coinvolgimento della Juve. Occhi puntati sul tramite fra il legale bianconero e il dg Olivieri della Stranieri

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La Procura delle Federcalcio ha aperto un’inchiesta sulla vicenda dell’esame ‘farsa’ sostenuto dal calciatore Luis Suarez a Perugia per acquisire la cittadinanza italiana. Il capo della procura della Federcalcio, Giuseppe Chinè, ha infatti chiesto gli atti dell’indagine della magistratura ordinaria di Perugia. Il motivo è capire il grado di coinvolgimento della Juventus nell’iter. Si indaga sulla catena di trasmissione che, da Torino, sarebbe arrivata, attraverso il legale bianconero Maria Turco e una figura ‘istituzionale’ nella sede della Stranieri.

La catena di trasmissione da Torino a Perugia

Premesso che al momento sia la Juventus sia lo stesso Suarez non risultano in alcun modo indagati nella vicenda dell’esame ‘farsa’ (la definizione è della Procura: contenuta nel decreto di perquisizione), sia i magistrati ordinari di Perugia sia anche – da oggi – quelli della procura Figc, stanno cercando di capire come è stato organizzato l’esame: chi lo ha chiesto, chi ha fatto pressioni per velocizzarlo, chi ha chiesto di facilitarlo (semmai lo ha chiesto qualcuno, s’intende) e – elemento non marginale – chi ha pagato le spese per il certificato e la preparazione del calciatore, con lezioni one-to-one in videoconferenza. Gli uomini di Cantone indagano anche per corruzione: al momento, ovviamente, è solo una ipotesi.

L’amico di Olivieri e l’avvocato Turco

Le ricostruzioni giornalistiche hanno stabilito un contatto fra l’avvocatessa Maria Turco, che lavora nello studio di Luigi Chiappero (legale della Juventus) e il direttore generale della Stranieri di Perugia, Olivieri. Fra di loro, però, ci sarebbe un tramite: un personaggio perugino di caratura istituzionale, come lo descrive Il Fatto Quotidiano. L’input arriva direttamente da Torino, quando la società di Agnelli era ancora intenzionata a prendere Luis Suarez. Era necessario però lo status di ‘comunitario’, considerando che il ds Fabio Paratici (che per questo è stato molto criticato dai tifosi bianconeri) aveva occupato i due slot da extracomunitario con due acquisti non di primissima fascia: l’americano Weston McKennie e il brasiliano Arthur Melo. Da qualche tempo, già prima di questa campagna acquisti, Paratici è dato in rotta con la dirigenza juventina (al suo posto, si vocifera, il folignate Cherubini).

Richieste facilitazioni?

Stando alle intercettazioni fra Turco e Olivieri (non rese note nel decreto di perquisizione ma riportate da alcune testate) il legale vicino alla Juve avrebbe fatto intuire al dg dell’ateneo perugino che altri giocatori extracomunitari sarebbero passati per Palazzo Gallenga al fine di ottenere la certificazione di conoscenza della lingua italiana. E in cambio – sempre stando alle ricostruzioni – avrebbe ottenuto rassicurazioni sulla corsia preferenziale per Suarez, sia relativamente ai tempi sia alla difficoltà della selezione. È questo l’aspetto che – se confermato – farebbe propendere per l’ipotesi di corruzione, su cui starebbe lavorando la procura perugina.

Le possibili sanzioni per la Juve: difficile la ‘mano pesante’

È il Corriere della Sera a tracciare le ipotesi che potrebbero portare, qualora fosse supportata da prove (al momento non ci sono) la linea di trasmissione fra la Juventus e la Stranieri nella facilitazione della prova di italiano, a sanzioni sportive da parte della procura federale.  L’articolo 32, comma 7, del Codice di Giustizia Sportiva Figc punisce i tesserati che compiano «direttamente o tentino di compiere o consentano che altri compiano atti volti ad ottenere attestazioni o documenti di cittadinanza falsi o alterati per eludere le norme in materia di ingresso in Italia e di tesseramento di extracomunitari». In caso di comprovata violazione della norma sull’immigrazione (accertata sulla base delle carte e delle testimonianze fornite dall’autorità giudiziaria e autonomamente nel processo sportivo) possono essere sanzionate le società di calcio, i loro dirigenti, i tesserati a qualunque titolo e i soci. I non tesserati non possono essere sanzionati. Nel caso in cui nel processo sportivo venga accertata la responsabilità di falsa attestazione o concorso in falsa attestazione di cittadinanza la società rischia sanzioni che vanno dall’ammenda con diffida alla squalifica del campo all’esclusione dal campionato di competenza a seconda della gravità dei fatti con pene per i tesserati non inferiori ai due anni di inibizione. Ma parliamo di extrema ratio.

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