di A.T.
Buona notizia per chi, questa estate, aveva in programma una giornata in uno stabilimento balneare senza necessariamente dover uscire dai confini dell’Umbria. A partire dal 2 giugno il parco Chico Mendes, meglio noto ai ternani come ‘mare di Terni’, ha riaperto i cancelli.
Le regole
«C’è stata una prima fase di incertezza sulle regole e poi le nuove direttive del protocollo Stato-Regioni che abbiamo dovuto mettere in pratica in breve tempo per poter riaprire», spiega Stefano Bolletta, uno dei soci del parco e tra i primi a fondarlo. Nonostante le varie complicanze, il Chico Mendes è pronto ad inaugurare il periodo estivo applicando le norme di sicurezza nelle diverse zone del parco: dalle piscine al bar, dalla spiaggia con ombrelloni e lettini a docce e servizi igienici. Gli ingressi saranno contingentati con una prenotazione tramite App sul sito del parco; una volta dentro, ci si potrà rilassare sotto il proprio ombrellone, posti ad una distanza di 10 metri quadrati l’uno dall’altro mentre i lettini manterranno il metro e mezzo. Se poi ci si volesse rinfrescare con un bagno in piscina, la norma prevede una persona ogni 7 metri quadrati d’acqua e il passaggio obbligatorio sotto la doccia con acqua sanificata dal cloro. Rispetto che verrà garantito dalla supervisione del bagnino. Anche le docce all’aperto sono state dotate di pannelli di separazione e anche qui l’accesso avverrà in maniera distanziata. Per quanto riguarda il bar, l’area è stata ampliata per avere a disposizione più postazione al banco di servizio e sarà necessario percorrere i percorsi tracciati mantenendo la distanza.
SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON
La ripartenza
«Oltre a tutto questo, c’è un lavoro di sanificazione quotidiana delle attrezzature, come lettini, spogliatoi, docce», continua Bolletta. «Oggi siamo partiti con 800 persone ma c’è molta meno gente. Manterremo comunque i numeri bassi per vedere se il nostro sistema organizzativo funziona, sistema che prevede, inoltre, ‘steward’ che controllano il comportamento delle persone. Cerchiamo di raccomandare il massimo distanziamento perché dobbiamo continuare a mantenere il rispetto delle norme». Un periodo stra-ordinario perché, fuori dall’ordinaria realtà, comporta l’altrettanta straordinarietà di situazioni ed eventi abitualmente vissuti con la stessa normalità di mille altre volte. Per quanto sia difficile e strano andare al mare, lago o piscina rispettando norme e divieti, c’è un insegnamento che il Coronavirus sta lasciando al suo passaggio ed è quello di guardare sotto una luce diversa, e per che no positiva, le abitudini che un tempo costituivano la quotidianità, mentre nuovi gesti creano una nuova, temporanea normalità.