Il terremoto di Norcia negli sms dei ragazzi

Sul palco del Primo Maggio il racconto di come è nato il testo teatrale sugli ‘Emoticon’ che ha vinto il concorso del ministero e che presto andrà in scena

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È stato il momento più emozionante della cerimonia del primo maggio che si è svolta a Norcia. Si parlava di lavoro, certo, ma nella mente di tutti i presenti c’era un solo pensiero: «Obiettivo ricostruire».

primo maggio 2017 Norcia - parla Pietro Iambrenghi del Liceo De Gasperi-Battaglia vincitore del premio Miur Unesco 'Scrivere Teatro' - foto di Patrizia Cantelmo per CGILMessaggi dalle macerie Momenti di commozione quando Pietro Iambrenghi, studente del liceo ‘De Gasperi-Battaglia’ di Norcia ha raccontato la genesi dello spettacolo teatrale ‘Ma c’è un emoticon per il terremoto?’, che ha vinto il concorso del Ministero dell’Istruzione ‘Scrivere il teatro’. In scena i messaggi che i ragazzi si sono scambiati quella mattina del 30 ottobre, durante e dopo la terribile scossa che, dopo quella del 24 agosto, ha spazzato via mezza Norcia.

IL VIDEO-PROMO DELLO SPETTACOLO

Emoticon per il terremoto «Ragazzi, come state? Ci siete tutti? Io per metà. Cosa si sa di Norcia? Dicono che le Chiese non ci sono più»: meglio di qualsiasi reportage, le parole dei ragazzi lasciano trasparire il senso di sgomento negli attimi successivi alle scosse. Messaggini ed emoticon scambiati con i coetanei ma anche con i professori. Fino alla domanda simbolica che dà il titolo allo spettacolo: «Ma c’è un emoticon per il terremoto?». No, non c’è. Perché il terremoto non dovrebbe far parte dell’universo simbolico di un adolescente. Eppure, i ragazzi di Norcia lo hanno raccontato benissimo, a modo loro, con il loro linguaggio, tanto da meritarsi il premio.

Presto in scena In rappresentanza degli studenti, dal palco di Norcia Pietro Iambrenghi ha ringraziato il Comune di Cinigiano (provincia di Grosseto), che ha ospitato la manifestazione quando si è capito che Norcia non poteva farlo, ricordando poi la collaborazione del dirigente scolastico Rossella Tonti e della professoressa Rosa Maria Marini, che creò un gruppo su whatsapp il giorno del terremoto, per sapere se gli studenti stavano bene. E proprio i messaggi di quel gruppo sono poi diventati il testo teatrale per partecipare al concorso del Ministero, cui la scuola si era già iscritta. Il premio sarà utilizzato poter partecipare ad uno stage teatrale con il regista Giorgio Zorcù, che consentirà di portare in scena lo spettacolo, il prossimo 27 marzo, Giornata Mondiale del Teatro.

Il concorso ‘Scrivere il teatro’, indetto per il secondo anno dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione) e dal Centro Italiano dell’International Theatre Institute, è nato per richiamare l’attenzione delle scuole sul teatro come forma artistica di elevato valore sociale ed educativo, invitando le studentesse e gli studenti a misurarsi con la drammaturgia e la scrittura scenica.

I complimenti del Ministro «Nella vostra drammaturgia – ha scritto il Ministro dell’Istruzione Fedeli nel messaggio ai vincitori – siete riusciti a mettere insieme due aspetti importanti: l’originalità del linguaggio e la profondità del messaggio. Per scrivere il testo avete utilizzato i messaggini di quelle chat nelle quali scorre quotidianamente lo scambio dei vostri pensieri. Chat spesso vituperate, ma che quando il terremoto ha scosso le vostre vite sono state indispensabili per capire se stavate tutti bene. Per dire ‘Io sono okay’. Con la vostra sceneggiatura lanciate un segnale importante. Ci dite: ‘Siamo vivi, siamo qui e vogliamo ripartire. Nonostante il terremoto’».

Ora ricostruire «Alla politica spetta raccogliere questo appello – conclude la Ministra – fare presto e bene per restituirvi quello che avete perso. E anche di più. Tutte e tutti insieme possiamo costruire un futuro in cui il passato possa rinascere sotto nuove forme, in cui voi ragazze e ragazzi possiate continuare a vivere pienamente i vostri territori. È una promessa che vi rinnovo con questa mia lettera. È un impegno che condivido con tutto il Governo di cui faccio parte».

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