Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro: questi i reati contestati ad un allevatore di ovini di 38 anni, italiano, arrestato venerdì mattina dai carabinieri del comando stazione di Gualdo Cattaneto, afferenti alla Compagnia di Todi, su ordine del gip di Spoleto.
Dodici ore al giorno, 800 euro al mese. In nero
L’indagine dell’Arma è partita a gennaio di quest’anno dalla denuncia di un lavoratore extracomunitario, regolare in Italia, che aveva lavorato ‘in nero’ alle dipendenze dell’imprenditore, come addetto al bestiame. L’uomo veniva utilizzato per circa dieci/dodici ore al giorno, in media, con una retribuzione mesile di 800 euro, in assenza di qualsiasi presidio di sicurezza, formazione e, ovviamente, di contributi e diritti previsti per chi è in regola.
Sfilza di denunce in serie
Gli accertamenti dei carabinieri hanno confermato, in effetti, che l’uomo lavorava ogni giorno dalle 6 del mattino alle 18 senza fruire di alcun periodo di riposo. La sua denuncia è stata seguita anche da altre, da parte sempre di cittadini extracomunitari e regolarmente residenti in Italia, che avevano lavorato per l’imprenditore con le stesse identiche modalità.
Minacciati con una pistola
«Le condizioni di sfruttamento ed assoggettamento – spiega il comando provinciale dei carabinieri di Perugia – erano anche aggravate da minacce e aggressioni fisiche nei confronti di quei lavoratori che avevano tentato di ribellarsi, in almeno un caso con l’uso di una pistola rinvenuta a seguito di perquisizione domiciliare e rivelatasi essere una scacciacani priva del tappo rosso».
Costretti ad accettare. Affitto detratto dalla paga
I carabinieri di Gualdo Cattaneo e del Nucleo ispettorato del lavoro di Perugia hanno anche accertato che i lavoratori erano stati costretti a subire le condizioni imposte dall’allevatore, poiché privi di altre fonti di reddito e nelle necessità di dover provvedere al sostentamento proprio e dei familiari, sia in Italia che nei paesi di origine. Inoltre, in almeno un caso è stata accertata anche l’esposizione di uno dei lavoratori a grave pericolo per la propria incolumità, data l’assenza di requisiti di sicurezza nell’alloggio messo a sua disposizione, a fronte di un canone di 200 euro al mese detratto direttamente dalla paga.
Quasi 100 mila euro di sanzioni
Oltre l’arresto, i militari hanno contetstao violazioni in materia di sicurezza sul lavoro per un’ammenda di 9 mila euro e violazioni amministrative per l’irregolare occupazione al lavoro dei dipendenti per una sanzione di 85 mila euro. Sono stati anche recuperati contributi previdenziali Inps per 2 mila euro.