Cia, Confagricoltura e Anci Umbria sono sul sentiero di guerra e fanno fronte comune. Ritengono infatti «inaccettabile il criterio, meramente contabile e statistico, adottato dal governo per disciplinare, l’esenzione dall’Imposta municipale propria (Imu)».
Il criterio In particolare, dicono, «per quanto riguarda i Comuni parzialmente montani, tale criterio non tiene in alcun conto sia l’effettiva situazione produttiva dei terreni su cui grava l’imposta, sia le caratteristiche soggettive dei proprietari e dei conducenti degli stessi; basti pensare che verranno ad essere colpiti proprio i terreni sui quali operano tanti giovani agricoltori umbri insediatisi negli ultimi anni seguendo le indicazioni della politica agraria dell’Unione europea».
L’appello Cia, Confagricoltura e Anci dell’Umbria chiedono, quindi, «ai parlamentari eletti nella nostra regione di farsi parte diligente nell’apportare significative modifiche al decreto, nella fase della sua conversione in legge, anche attraverso precise proposte derivanti dal confronto con le associazioni interessate. Ritengono infine che, in attesa della conversione in legge del decreto, sia opportuno sospendere il versamento dell’imposta».
Comuni parzialmente montani Sono 22, in Umbria, i Comuni definiti come ‘parzialmente montani’: Bettona, Bevagna, Cannara, Castel Ritaldi, Castiglione del Lago, Collazzone, Deruta, Marsciano, Montefalco, Paciano, Perugia, Spoleto, Torgiano, Trevi, Alviano, Amelia, Baschi, Guardea, Montecchio, Narni, Orvieto, Terni. Altri 69 Comuni umbri sono totalmente montani e solo uno (Bastia Umbra) è classificato dall’Istat come non montano.