‘In salvo’ le ricette mediche via mail e sms: prorogate per tutto il 2023

Lo ha deciso mercoledì il consiglio dei ministri inserendo la misura nel decreto ‘Milleproroghe’

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Aggiornamento

È stata prorogata di un anno la possibilità per i cittadini di ricevere le ricette mediche per i medicinali via mail o sms. Dopo gli allarmi lanciati dai sindacati dei medici di famiglia, mercoledì il consiglio dei ministri ha approvato nuovamente la misura, contenuta all’interno del decreto Milleproroghe. La norma, che impediva inutili spostamenti negli ambulatori dei medici di famiglia (e i conseguenti affollamenti), era stata introdotta con un’ordinanza della Protezione civile durante l’emergenza Covid.


È un vero e proprio appello al governo quello che si alza da parte di medici di famiglia e farmacisti, anche a nome dei propri pazienti, affinché riveda la scadenza, prevista per ora al 31 dicembre 2022, della norma che ha introdotto la possibilità di inviare attraverso mail o messaggio, anche Whatsapp, le prescrizioni farmaceutiche.

Un passo avanti che rischia di essere cancellato

Un’opportunità, introdotta durante l’emergenza Covid, per evitare che gli ambulatori si affollassero, ma rivelatasi molto utile anche in seguito, soprattutto per quelle persone affette da malattie croniche, che dunque devono assumere costantemente gli stessi medicinali. Ma anche per chi non ha strettamente bisogno di essere visitato prima di assumere il farmaco. Per questo la richiesta è che la stessa norma venga prorogata al più presto.

La questione

Il rischio è quello di tornare al passato, quando era necessario ogni volta recarsi dal medico di famiglia per ottenere la prescrizione. L’allarme viene lanciato dalla Fimmg, il sindacato dei medici di medicina generale, che hanno avuto interlocuzioni con il ministro alla salute, Orazio Schillaci. «È necessaria una risposta a breve – dice Silvestro Scotti, della Fimmg, a La Repubblica -. Abbiamo avuto rassicurazioni ma stiamo ancora aspettando una proroga». Allo stato, se non saranno previste proroghe, non sarà possibile nemmeno comunicare telefonicamente i dati della ricetta. Anche un altro sindacato, lo Smi, ha chiesto al ministero la proroga dell’utilizzo della ricetta dematerializzata almeno per un anno e un provvedimento che renda il suo utilizzo strutturale. Sul punto si è espressa a favore della proroga anche Cittadinanzattiva, mentre il Pd ha annunciato un’interrogazione parlamentare.

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