Incendi, Conapo e Cgil: «Più uomini e mezzi»

Il capo della Protezione civile Curcio chiede di essere pronti a combattere quelli boschivi. Il sindacato autonomo e la Cgil dei vigili del fuoco replicano per le rime

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«L’impegnativa settimana appena trascorsa in termini di interventi aerei sugli incendi boschivi da parte della flotta aerea nazionale e la tragedia che si sta consumando in Portogallo in queste ore deve farci essere ancora più attenti e pronti in merito a questo specifico rischio». A dirlo è stato il capo del dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, tornando a invitare «tutte le Regioni che ancora non lo hanno fatto a dotarsi di una propria flotta».

L’Umbria Questo messaggio è rivolto in particolare a quelle Regioni – l’Umbria, oltre a Sicilia, Basilicata, Molise, Abruzzo  e Marche – che, finora, hanno dichiarato di non avere disponibile alcun mezzo aereo per intervenire, laddove ce ne fosse bisogno, sugli incendi boschivi particolarmente impegnativi. «Questo è un anno particolare – ha detto  Curcio – per il quadro legislativo cambiato con l’entrata in vigore delle norme che hanno previsto il passaggio delle competenze del Corpo Forestale dello Stato in parte nel Corpo nazionale dei Vigili del fuoco e in parte in altre amministrazioni. Dobbiamo fare i conti con una profonda riorganizzazione a tutti i livelli dell’utilizzo delle risorse, delle procedure e della filiera delle responsabilità, questo è sicuramente vero, ma non possiamo permetterci di sottovalutare il rischio degli incendi boschivi. Soprattutto con queste temperature così elevate già oggi, con le condizioni meteorologiche che possono cambiare improvvisamente. L’intera filiera del sistema di protezione civile deve essere preparata, così come le prime sentinelle sul territorio, i cittadini, devono fare la loro parte»

Il Conapo Immediata la presa di posizione di Antonio Brizzi, segretario generale del sindacato Conapo dei Vigili del Fuoco: «I compiti di lotta agli incendi boschivi sono sotto la responsabilità delle regioni. I vigili del fuoco vi concorrono solo dal 2017 avendo ereditato i compiti del soppresso Corpo Forestale dello Stato senza però un correlato sufficiente numero di uomini e questo, tenuto conto dei 3 mila pompieri che gia mancavano dall’organico, mette in crisi anche il sistema di spegnimento a terra, non solo aereo. Molte Regioni inoltre non hanno valorizzato questa attività dei vigili del fuoco e non hanno ancora stipulato le convenzioni che stanziano i fondi di potenziamento del servizio o lo hanno fatto in modo insufficiente. Ne discende che in alcune regioni la coperta è corta e quando i vigili del fuoco sono impegnati negli incendi boschivi si rischia di non poter garantire le attività di soccorso pubblico urgente. Un quadro variegato a fronte di un rischio incendi diffuso su tutto il territorio e alimentato dal gran caldo, che necessita di soluzioni politiche e linee di indirizzo univoche».

La Cgil Sull’argomento interviene anche Marco Malatesta, coordinatore provinciale di terni della Cgil dei vigili del fuoco: «Nella nostra regione, ovviamente, vanno presi in considerazione gli aspetti che ci riguardano direttamente, il decreto legislativo 177, ad esempio, ha attribuito ai Vigili del fuoco, tutte le competenze del Corpo Forestale dello Stato in materia di lotta attiva contro gli incendi boschivi nonché il concorso con le regioni nel contrasto degli stessi con l’ausilio di mezzi da terra ed aerei. Nonostante l’evidente chiarezza e semplicità di interpretazione della norma, in Umbria, non è stata ancora aggiornata e resa attuale la convenzione tra vigli del fuoco e regione per affrontare e regolamentarne tutti gli aspetti legati a questa problematica. Le conseguenze di questa carenza è l’assenza in tutta la regione di squadre boschive dei Vigili del fuoco, con possibili serie conseguenze per il nostro patrimonio forestale, per una volta, anche se in ritardo vista l’anticipo della stagione estiva, cerchiamo di programmare le misure di protezione e evitiamo di intervenire con soluzioni d’emergenza a emergenza ormai aperta».

 

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