Incendio alla Biondi, la cronaca del già visto

Le fiamme, il cordone, la colonna di fumo nero, la preoccupazione dei cittadini. Tutto come l’altra volta….

Condividi questo articolo su

di P.C.

E ora provate a spiegarlo a chi, in questa terre, ci abita e ci lavora… provate a spiegarglielo voi, che è di nuovo una causalità che sia scoppiato l’incendio proprio di domenica, che è solo sfortuna che sia scoppiato di nuovo proprio in quel deposito – lo stesso dell’incendio di marzo 2019 – contro il quale già si erano sollevate più volte proteste verbali e scritte, con esposti alle autorità competenti rimasti inascoltati, prima e dopo l’incendio del 2019, come spiega un imprenditore che arriva da Gubbio, dove si trovava per qualche ora di svago domenicale, ed è tornato di corsa avvertito dai familiari: «Si vedeva il fumo in lontananza da lì». Le autorità inquirenti faranno luce su quanto accaduto, ma è evidente che – perlomeno – ci sia qualcosa che non va, se lo stesso posto è andato a fuoco due volte in 15 mesi.

LA RABBIA DELL’IMPRENDITORE: «ZERO RISPOSTE» – VIDEO

«Non ne possiamo più»

Sembra un film già visto quello che va in onda a Balanzano, zona industriale di Ponte San Giovanni, dove è divampato un grosso incendio nel deposito di rifiuti ‘Biondi Recuperi’ già oggetto di un controverso incendio nel 2019. E già sotto l’occhio dell’attività inquirente e della politica (c’era stata pure una visita della commissione ecomafie che proprio in questi giorni ha lanciato l’allarme sulla gestione rifiuti in Umbria, lamentando scarsa programmazione). Un film già visto per i cronisti ma anche per i residenti, che non ne possono più. In tanti fanno commenti amari sulla casualità, in tanti dicono: «Ora basta, se ne devono andare da qui»

IL VIDEO DELL’INCENDIO: LA COLONNA DI FUMO E LE FIAMME

La cronaca

L’incendio è scoppiato poco dopo le 18 ma per fortuna la veemenza delle fiamme è stata inferiore rispetto alla volta precedente. I vigili del fuoco, avvertiti per tempo, sono quindi riusciti ad avere la meglio in poco tempo, limitando l’impatto della nube nera sul circondario, in quella che è stata la prima vera domenica di caldo estivo. E forse anche per questo l’allarme è stato dato subito: c’era tanta gente in giro e la voce si è sparsa subito, così in poco tempo sono stati chiamati i soccorsi e poco dopo, da diverse parti della città, in particolare – come è ovvio – dalle parti più alte e vicine, come Montevile, arrivavano foto e video della colonna nera, che all’inizio era alta e intensa.

INCENDIO BIONDI:: GUARDA LA FOTOGALLERY

La preoccupazione

Così come alta, altissima, è la preoccupazione dei residenti, che non tollerano più di avere una bomba a orologeria a due passi da casa, a poche centinaia di metri da scuole e parchi pubblici. Bollenti i telefoni dei residenti e di chi ha capannoni vicini per capite dove vanno le fiamme e i fumi. Proprio accanto c’è un deposito di vernici. Il proprietario tira un sospiro di sollievo quando gli dicono che per fortuna l’incendio non ha toccato la sua azienda. «Sennò era un casino», dice al telefono. Stessa preoccupazione di una signora che ha un deposito per confezioni alimentari. All’interno del deposito un furgoncino a metano. Anche lei rassicurata: «Si sono fermate prima». Ma in generale, in un quartiere ex agricolo che vive a metà fra il traffico della auto bloccate in superstrada e quello dei camion della zona industriale, che convive con i fumi e con gli scarichi di tanti, troppi capannoni industriali, che subisce i miasmi di siti di stoccaggio, le persone sono stanche e impaurite.

L’INCENDIO DEL 2019 – ARCHIVIO UMBRIAON.IT

È andata bene…

Per fortuna, stavolta, nel deposito c’era molto meno roba rispetto al marzo 2019. E la fiammata, così come si è alzata veloce, altrettanto velocemente è stata riportata in basso dai vigili del fuoco, intervenuti in massa (anche per l’oro un film già visto, purtroppo). Uno di loro viene soccorso dall’ambulanza. Ma per fortuna è solo una piccola intossicazione. Il comandante provinciale Zappia rassicura in tal senso e sottolinea l’impegno dei suoi uomini, che hanno evitato conseguenze più gravi. Verso le 19 arrivano prima l’assessore Luca Merli e poi il sindaco Andrea Romizi. Parlano con le forze dell’ordine e con i vigili del fuoco: l’incendio è stato circoscritto poco prima delle 20 dopo l’intervento di 8 automezzi con 20 uomini. E anche il primo cittadino, dopo aver parlato anche con i residenti più arrabbiati, si concede ai microfoni rassicurando e assicurando.

L’ordinanza

Intorno a mezzanotte l’ordinanza restrittiva, emessa a scopo precauzionale, per evitare il consumo dei prodotti coltivati in zona. Resta il dubbio: chi controlla? E soprattutto: a quando l’ordinanza per prevenire le cause degli incendi (anziché gli effetti)? Di seguito il testo dell’ordinanza:

Ordinanza 737 del 28.6.2020

A seguito di comunicazione dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale dell’Umbria e l’Usl Umbria 1 sulla base di quanto accertato ed in virtù del principio di precauzione stabilito dalla normativa vigente, si ritiene opportuno proporre l’emissione di idoneo provvedimento ordinativo che imponga, per un raggio di 3 km dal luogo dell’incendio, quanto segue:

👉consumo di prodotti alimentari coltivati solo dopo accurato lavaggio con acqua associato a strofinazione delle superfici e, ove possibile, alla rimozione del rivestimento superficiale mediante spellatura o sbucciatura;

👉divieto di consumo dei prodotti coltivati nell’area individuata, da parte dei soggetti più a rischio, come bambini, donne in gravidanza e in allattamento;

👉divieto di raccolta e consumo di funghi epigei spontanei;
👉 divieto di pascolo e razzolamento degli animali da cortile;

👉divieto di utilizzo dei foraggi e cereali destinati agli animali, raccolti nell’area interessata dall’incendio

👉alle aziende ubicate nell’area interessata dal predetto incendio di provvedere all’eventuale manutenzione straordinaria degli impianti di ventilazione meccanica con prelievo di aria dall’esterno.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli