‘Isolamento fiduciario’ dopo la gita a Bergamo

Terni: weekend in Lombardia per circa ottanta fra bambini e accompagnatori. L’allerta Coronavirus fa scattare la misura per tutti

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La sede dell’Usl Umbria 2

Circa ottanta fra bimbi e adulti di Terni a casa, a scopo precauzionale, dopo la trasferta del weekend a Bergamo dove, con l’iniziativa organizzata da una società calcistica di Terni, si erano recati per visitare – sabato – il centro sportivo dell’Atalanta a Zingonia e disputare un’amichevole, poi annullata, nella giornata di domenica. L’allerta-Coronavirus, visto il passaggio dei giovanissimi calciatori ternani a Bergamo, con breve visita nel centro cittadino, nello store dell’Atalanta e pernottamento in un albergo, ha spinto la dirigenza del sodalizio sportivo ternano, durante il ritorno in Umbria, a segnalare scrupolosamente la cosa al sindaco di Terni Leonardo Latini e quindi alla Usl Umbria 2. Che ha ‘suggerito’ ai partecipanti – poco meno di cinquanta bambini che frequentano diverse scuole elementari di Terni, una decina di dirigenti e per la restante parte genitori – di restarsene per un po’ a casa a scopo precauzionale. Sintomi influenzali particolari al momento non risulterebbero ma si tratta – si apprende – di una misura preventiva in una fase di massima attenzione come quella attuale.

INPS, IN UMBRIA SANIFICAZIONE A SCOPO PRECAUZIONALE

Massimo De Fino

‘Permanenza fiduciaria domiciliare’: cosa è

A spiegare ciò che sta accadendo è il commissario straordinario della Usl Umbria 2, Massimo De Fino: «Il termine corretto della misura, più che ‘isolamento fiduciario’, è ‘permanenza fiduciaria domiciliare’. È  scelta congiuntamente tra autorità sanitaria competente e la persona interessata che si impegna a restare entro il domicilio fino a nuova comunicazione. In alcuni rari casi, se necessario, può anche essere prevista la sorveglianza attiva attraverso sopralluoghi da parte della polizia Locale».

«DA TERNI A VENEZIA, SOLO RASSICURAZIONI»

L’indagine epidemiologica

Sempre sul ‘caso’ dei giovani sportivi ternani – la Usl 2 ha anche attivato una specifica unità di crisi per monitorare le situazione h24 -, De Fino chiarisce: «Siamo in contatto con i colleghi della sanità pubblica lombarda e bergamasca per capire come evolve la situazione su quel territorio e se ci sono stati contatti ‘a rischio’. Stiamo svolgendo un’indagine epidemiologica che andrà avanti per uno o due giorni – afferma – e poi vedremo se disporre ulteriori esami per i ternani che hanno raggiunto Bergamo». Per il momento non è previsto l’esame tramite tampone. La lista dei nominativi dei partecipanti alla trasferta è in possesso della società sportiva calcistica di Terni: «Dalla Usl però ancora non ce l’hanno chiesta e in pratica la comunicazione di starsene a casa l’abbiamo diffusa noi», osserva un dirigente della società con un velo di polemica, nella tarda mattinata di lunedì. Tornando alle misure dell’azienda sanitaria in merito ad altri viaggi di ternani fuori regione in questi giorni – anche ad umbriaOn sono giunte segnalazioni circa comitive tornate domenica da Venezia dopo aver partecipato al Carnevale -, il commissario De Fino spiega: «Al momento non mi risultano altre situazioni relative alla ‘permanenza fiduciaria domiciliare’ nel territorio di Terni. Solo tante telefonate al numero verde, al 118, ai sindaci e alle forze dell’ordine che si coordinano con i nostri servizi, soprattutto di prevenzione, per le dovute e appropriate risposte».

Daniele Nicchi

Nicchi e il confinamento

«Esprimo ai cittadini ternani – il commento del consigliere regionale della Lega Daniele Nicchi – confinati in casa la mia convinta solidarietà, augurandomi che tutto si possa risolvere nel più breve tempo possibile e che possano tornare con serenità alla loro quotidianità. Sto seguendo la vicenda dei miei concittadini che sono tornati da Bergamo, dove avevano partecipato ad una manifestazione sportiva. Ho parlato con il sindaco di Terni, Leonardo Latini, e con le autorità sanitarie, per informarmi della situazione. Il sindaco ha confermato di aver messo in contatto il presidente della società polisportiva con il direttore del distretto sanitario, i quali hanno concordato una quarantena volontaria».

Thomas De Luca

La polemica

Sulla questione attacca il consigliere regionale del M5S, Thomas De Luca: «85 persone e le loro famiglie a Terni in balia della disorganizzazione dell’assessore regionale alla sanità. Stiamo parlando di cittadini ternani che solo per pochi minuti hanno transitato in Lombardia dove avrebbero dovuto disputare delle partite di calcio che poi non si sono svolte per via dei protocolli di sicurezza in vigore. Al loro ritorno in Umbria è successo l’inverosimile. Da quanto trapela un loro rappresentante sarebbe stato contattato telefonicamente dalla direzione Usl 2 e caldamente consigliato di comunicare a tutti i passeggeri del pullman di restarsene in quarantena; in tutto questo nessuna comunicazione ufficiale, nessun provvedimento o circolare solo articoli di stampa e messaggi Whatsapp che hanno lasciato i malcapitati nel totale abbandono. Al momento in cui scriviamo non si sarebbe neanche proceduto ad  accertare i nomi delle persone presenti sui pullman. Provvedimenti del tutto improvvisati senza alcuna strategia in un momento in cui la fermezza e i tempi di risposta delle istituzioni dovrebbero essere celeri e certi. Quali sono i criteri di tutela e contenimento verso chi viene dalle aree a rischio? L’assessore Coletto che domenica era a volantinare ai gazebo della Lega in Veneto e lo stesso Salvini che oggi stringerà mani e farà selfie in quel di Terni dopo aver soggiornato nelle aree a rischio, dovrebbero essere loro stessi messi in quarantena? Quali sono i criteri e i protocolli di sicurezza che sta attuando la Regione Umbria? In tutto questo stiamo continuando a ricevere segnalazioni dal personale sanitario sulla condizione di assoluta precarietà in cui si trovano ad operare dovuta alla mancanza di strumenti e di adeguata formazione per affrontare la delicata emergenza. Ci chiediamo – conclude De Luca – se sia possibile lasciare allo sbando in questo modo centinaia di persone e di riflesso un’intera regione che si interroga sul reale pericolo e sulle reali precauzioni da prendere circa la diffusione del Coronavirus».

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