Sono tornati in consiglio regionale e, di nuovo, hanno interotto i lavori. Poi si sono incontrati con la giunta ed i capigruppo delle forze politiche rappresentate in consiglio: i lavoratori dell’Isrim e i segretari di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, alla fine, un risultati lo hanno portato a casa.
La rabbia «Sorpresi per la grande celerità con cui è arrivata la sentenza di fallimento – dicono i sindacalisti – abbiamo cercato di capire come si accelelereranno di conseguenza le vicende sul versante società di Asm e Regione e come procederà la questione della mobilità tra enti, riallocazione dei lavoratori che rischia di essere particolarmente onerosa e complicata in assenza della costituzione della citata società».
La Regione Importanti, fanno notare Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, «sono state le promesse dell’assessore Vincenzo Riommi, che ha riconfermato la volontà della Regione di sostenere la società che deve nascere in collaborazione con l’Asm, e l’impegno a valutare la riallocazione dei lavoratori eccedenti nelle partecipate della Regione, sia su Terni che nel capoluogo di regione. L’assessore ha altresì ribadito la propria volontà a farsi parte attiva nei confronti del Comune di Terni e dell’Asm per accelerare, per quanto possibile, la costruzione della società».
Il fallimento Nei prossimi giorni le organizzazioni sindacali chiederemo «un primo confronto con il curatore nominato dal giudice, per verificare la congruità dei percorsi già in campo, con le esigenze della curatela. Ribadiamo – concludono – che non molleremo la vicenda, fino al momento della soluzione definitiva, con il duplice obiettivo della salvaguardia dei posti di lavoro e del mantenimento sul territorio regionale di un struttura a servizio delle imprese che si occupi di ricerca e servizi tecnologicamente avanzati».
Riommi L’assessore ha spiegato che «la Regione chiederà al curatore fallimentare innanzitutto lo stato di consistenza, adempimento preliminare a ogni altro, sottolineando che il patrimonio dell’Isrim è quasi interamente di proprietà regionale (e il valore è di perecchi milioni; ndr) quindi solleciterà il Comune di Terni a promuovere l’iniziativa con il nuovo progetto, ferma restando l’ipotesi di collocazione nelle partecipate e la volontà di non disperdere il patrimonio e le conoscenze nel campo della ricerca, che rappresentano una branca non secondaria dell’Isrim».