La Chiesa di Perugia: «Sosteniamo il lavoro»

Perugia: il cardinale Gualtiero Bassetti lancia il progetto con borse da 550 euro al mese per 20 tirocinanti in importanti aziende

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Una vera e propria emergenza sociale che necessita di una profonda riflessione oltre che di azioni concrete per contrastare una disoccupazione giovanile che, anche in Umbria, supera il 30%.

LE PAROLE DEL CARDINALE BASSETTI E DON LUCA DELUNGHI – VIDEO

L’incontro

«Senza lavoro non si campa» ha esordito il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti mercoledì mattina. «C’è bisogno di una maggiore sensibilità degli istituti di credito, verso il mondo dell’imprenditoria e dei giovani», ha detto l’arcivescovo in occasione della presentazione del progetto realizzato da Caritas e Pastorali giovanili. «Se dei giovani, magari qualificati e hanno studiato presso la nostra università – ha detto ancora Bassetti – avessero intenzione di aprire delle piccole aziende dove poi anche altri loro coetanei possono essere partecipi, c’ è bisogno degli istituti di credito che diano un avvio. E non dovrebbero avere paura in questo senso perché la povertà poi porta alla povertà anche degli istituti di credito. Se invece si riesce a sviluppare un’attività poi chi ha ricevuto dona». Secondo il presidente della Cei, «bisogna muovere una macchina che si è molto impantanata».

La diocesi Nasce così il progetto ‘Sosteniamo il lavoro’ dell’Arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve, a sottolineare l’impegno della Chiesa sui temi del lavoro. Un’attenzione costante, che si è manifestata anche con la realizzazione del progetto Policoro della Cei a favore dell’imprenditoria e della cooperazione giovanile. Nel perugino sono già un paio le cooperative sociali nate grazie a questi fondi e che oggi danno lavoro a circa venti persone. Non meno significativa è l’iniziativa dell’associazione di volontariato ‘San Pio da Pietrelcina’, nata in una realtà parrocchiale di periferia, che da quattro anni porta avanti il progetto stage formativo con l’obiettivo di dare una prima opportunità di lavoro a neodiplomati con il coinvolgimento di un istituto professionale e di alcune aziende locali. Ad oggi 9 stagisti neodiplomati hanno trovato un lavoro presso le stesse aziende in cui avevano svolto lo stage, mentre altri 6 lo stanno svolgendo percependo un rimborso spese mensile.

La presentazione del progetto

Il progetto ‘Sosteniamo il lavoro’ nasce da una sinergia tra Caritas e uffici per le Pastorali giovanili e problemi sociali e il lavoro dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, realizzato in collaborazione con la Gi Group Spa, una realtà multinazionale con agenzie di collocamento al lavoro in tutt’Italia e all’estero, e alcune aziende del territorio con possibilità di crescita produttiva particolarmente attente al tema della dignità morale ed economica del lavoro. Un progetto co-finanziato dalla Cei, attraverso il fondo 8xMille, e tramite donazioni liberali, un segno pastorale che aspira ad educare il popolo cristiano alla carità e ad aiutare la società, tentata a chiudersi, ad essere maggiormente attenta e aperta agli altri. Questa campagna di sensibilizzazione vuole coinvolgere anche la comunità territoriale, in tutte le sue componenti, mediante la creazione di una rete che in modo sinergico individui nuove metodologie di approccio al problema sociale legato al tema del lavoro.

20 borse lavoro Il progetto, di alto valore sociale, si ripeterà per due anni e consiste nell’assegnazione di 20 borse lavoro da circa 550 euro netti mensili, per un periodo di tirocinio di 6 mesi monitorato da Caritas, Gi Group Spa e aziende coinvolte, con l’auspicio che le 20 borse lavoro possano trasformarsi in un lavoro duraturo. La selezione per la loro assegnazione -14 riservate a giovani e 6 ad adulti – è avvenuta nelle scorse settimane e ha riguardato 50 candidati, 34 giovani e 16 adulti, individuati tra coloro che si sono rivolti alla rete Caritas. Questa selezione è stata necessaria per individuare le persone più motivate e con precise caratteristiche richieste dalle aziende coinvolte. Obiettivi del progetto la costruzione di un servizio di accompagnamento all’autonomia delle persone attraverso l’attivazione di percorsi formativi professionalizzanti o di avvio all’impiego, la promozione del lavoro, il recupero degli antichi mestieri artigiani per fornire nuove prospettive professionali capaci di valorizzare la manualità e la creatività dei tirocinanti.

Dignità «La perdita di lavoro o il non lavoro – spiegano i promotori del progetto – porta non soltanto ad una perdita di dignità, ma a tutta una serie di riflessi con conseguenze disastrose per la nostra società. Dall’impossibilità di formarsi una famiglia, di mettere al mondo dei figli, alla dipendenza a lungo dai genitori. Purtroppo e sempre più spesso l’inattività lavorativa crea in non pochi giovani forme devastanti di dipendenza: droga, alcolismo, gioco d’azzardo, pornografia e talvolta possono trasformarsi in una vera malattia che può minare la propria salute mentale. La piaga del lavoro nero e della precarietà lavorativa tra l’altro fa sperimentare una insicurezza deleteria soprattutto nelle nuove generazioni». Alla presentazione  erano presenti, fra gli altri, Riccardo Liguori, Don Luca Delunghi , il diacono Giancarlo Pecetti, Francesco Pellegrino e Don Riccardo Pascolini  che ha partecipato alla fase di stesura.

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