La Fim: «Piano d’azione per Ast e territorio»

Terni, i metalmeccanici della Cisl chiedono chiarezza all’azienda e interventi in tutto il comparto della conca, anche in tema ambientale

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del coordinamento Fim Cisl Terni

Il mondo del lavoro è in forte trasformazione e vede la nostra organizzazione protagonista del cambiamento. Il nostro impegno deve essere finalizzato a restituire centralità alla questione del lavoro. Per questo bisogna puntare sulla formazione, che trova nella bilateralità uno dei suoi cardini. In questo modo potremo fronteggiare la rivoluzione tecnologica. C’è poi la questione ambientale che in modo particolare attanaglia l’Ast ma che di riflesso riguarda tutta la manifattura ternana. In questi ultimi mesi abbiamo assistito ad un dibattito anche aspro nei contenuti ma poco propositivo.

È chiaro che come sindacato interessa tutelare prima di tutto ambiente salute e sicurezza per migliorare il benessere dei lavoratori. Noi siamo tra i convinti sostenitori che ambiente salute e sicurezza possano andare d’accordo con l’industria. Purtroppo a mancare sono state le proposte e la visione. Terni a metà degli anni Novanta è stata inserita tra i principali siti italiani di interessa nazionale per la bonifica (siti Sin). Tradotto in cent’anni di storia sono stati prodotti inquinamento e rifiuti. Le risorse di cui dispone il nostro territorio, la grande concentrazione di imprese manifatturiere, la posizione e le dimensioni strategiche delle piccole e medie imprese, la rendono il luogo ideale da cui partire. È necessario sorreggere la ricerca e l’innovazione responsabile, gettando le basi attraverso la formazione e l’università, rilanciando l’idea dei competence center oltre che degli innovation hub.

Oggi siamo ad un bivio. Atti e idee che pur nascendo da prospettive diverse, vanno tutti verso un’unica direzione. Sostenibilità senza dubbio ambientale, ma anche qualità sociale e professionale del lavoro. Per applicare questa vision i soldi pubblici seppur importanti non sono sufficienti, servono investimenti e capitali privati. In questo contesto storico serve unità. È necessario mettere a disposizione della comunità un piano di azione condiviso da tutti gli attori, con tempi, responsabilità e impegni dei singoli e soprattutto un piano finanziario composto da tutte le fonti possibili di risorse. Solo amalgamando questi ingredienti e che si potrà portare la nostra comunità verso il percorso per il raggiungimento di una sostenibilità ambientale, economica e sociale. Economia circolare ed economia civile debbono camminare di pari passo per ridare un ruolo importante al nostro territorio.

L’appello fatto all’unisono dalle organizzazioni metalmeccaniche a fare squadra, raccolto tra gli altri dalla Cisl regionale e da Federmanager, un po’ più timidamente da Confindustria deve essere sostenuto con azioni mirate, dove la competenza deve servire a mettere in atto interventi funzionali, separando laddove è possibile, le questioni inerenti lo stato attuale da quelli passati facendo un’azione di sistema. Il coordinamento della Fim Cisl Terni ritiene che le linee guida del futuro piano industriale di Ast, Acciai Speciali Terni, siano non corrispondenti alle aspettative. Questo momento doveva rappresentare il consolidamento di quanto di buono prodotto in 4 anni di vigenza del piano industriale sottoscritto al ministero dello sviluppo economico visti gli utili prodotti grazie anche al sacrificio dei lavoratori.

La continua mancanza di chiarezza non fa altro che alimentare incertezza tra i dipendenti diretti e indiretti, che aspettano risposte certe, sul progetto industriale, sulla salvaguardia occupazione oltre che prevedere percorsi di stabilizzazione degli attuali contratti somministrati, sulle politiche salariali accelerando il percorso su un nuovo accordo aziendale di secondo livello. La stessa incertezza grava sul sistema degli appalti e colpisce sempre l’anello più debole del sistema che è quello dei lavoratori, questo genera continua indeterminatezza, rischiando di creare carenze organizzative, mancanza di investimenti e manutenzioni di qualità generando la rischiosa perdita di professionalità. Dal fronte politico servono azioni di continuità sul fronte energetico in modo da rendere le aziende energivore competitive con il resto delle aziende almeno della comunità Europea.

Infine il coordinamento della Fim Cisl di Terni ritiene che a fronte di una ritrovata strategicità all’interno della Thyssenkrupp, le dichiarazioni del rappresentante del governo che Acciai speciali Terni è strategica per le produzioni di inox in Italia, si debba essere chiari rispetto alle intenzioni di sviluppo di Ast con un progetto che dia seguito ad investimenti sugli impianti e sul personale in modo da poter reggere la sfida globale in un settore sempre più competitivo, mostrando responsabilità, verso i lavoratori e il territorio e comunque senza perdere ulteriore tempo.

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