La Lega perde pezzi: se ne va il capogruppo in Regione. Dura replica del segretario

Stefano Pastorelli: «Non ci sono più le condizioni». Riccardo Augusto Marchetti: «Infanga il movimento per dissimulare le sue ambizioni»

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«Con profondo dispiacere annuncio la mia decisione di dimettermi dalla carica di capogruppo in consiglio regionale per Lega Salvini premier e di rinunciare al mio ruolo di sostenitore attivo della Lega, dopo oltre 17 anni di dedizione e impegno durante i quali ho affrontato stagioni più entusiasmanti e stagioni più dure», con queste parole il capogruppo Stefano Pastorelli ha annunciato di lasciare il partito. «Non è certo nelle percentuali attuali che risiedono le ragioni che mi portano a questa decisione sofferta mentre invece sono due temi ad indurmi a tutto questo – spiega – l’isolamento a destra della politica europea negli ultimi tempi, ho osservato con crescente preoccupazione una deriva estremista di destra nelle politiche europee del partito. Credo fermamente che l’equilibrio e il dialogo siano fondamentali per una politica costruttiva e inclusiva, valori che hanno da sempre contraddistinto la mia visione e anche l’azione politica della Lega, ma noto accentramento del potere nell’Alto Tevere e una politica errata della Lega Umbria. La centralizzazione delle decisioni e la mancanza di una rappresentanza equilibrata stanno erodendo la coesione e l’unità del partito in Umbria. Per queste ragioni non ci sono più le condizioni per proseguire insieme questo tipo di percorso all’interno della Lega Salvini premier. Nei prossimi giorni avvierò una riflessione sul mio futuro politico, comunque resterò nel centrodestra».

Marchetti (Lega): «Infanga il movimento per dissimulare le sue ambizioni»

«Una serie di falsità assemblate col solo obiettivo di infangare il movimento per tentare maldestramente di ripulire sé stesso», così il segretario della Lega Umbria, l’onorevole Riccardo Augusto Marchetti, replica alle dichiarazioni di Pastorelli. «Uno stratagemma, neppure dei più sottili oltretutto, per dissimulare le sue ambizioni personali che risultano superare il suo stesso talento. Cinque anni fa si è candidato al Parlamento Europeo proprio con la Lega, che anche allora aderiva in Europa al gruppo Identità e Democrazia, noi rimaniamo coerenti, mentre Pastorelli, che oggi ritiene il nostro movimento sia su posizioni troppo di destra in Europa, o all’epoca in cui si propose per la corsa all’Europarlamento lo fece solo per assecondare la sua brama di avere uno scranno, senza neppure conoscere né studiare le posizioni del partito al quale apparteneva, o, ammaliato dalle percentuali generose del nostro movimento, scelse di sotterrare i propri ideali in nome della poltrona. Per quanto riguarda invece le sue dichiarazioni in merito all’accentramento del potere in Alto Tevere della Lega Umbria, è evidente che Pastorelli, forse troppo preoccupato a trovare soluzioni utili a salvaguardare sé stesso, si sia del tutto disinteressato alla vita del nostro movimento in questi ultimi mesi – incalza Marchetti – altrimenti saprebbe che il direttivo ha al suo interno rappresentanti di tutti i territori e che l’unico mio vicesegretario vicario, Valeria Alessandrini è di Terni. Inoltre, i dirigenti del partito, su mia iniziativa, hanno la possibilità di confrontarsi in maniera diretta con la presidente Donatella Tesei e i nostri assessori Enrico Melasecche e Luca Coletto, per essere aggiornati sul lavoro della giunta ed esporre le esigenze dei rispettivi territori. Rimaniamo in fervente attesa di conoscere, anche se non serve un fine intuito, quale sarà la nuova casacca che Pastorelli indosserà per ricorrere la tanto ambita rielezione – conclude Marchetti – intanto, se gli rimangono ancora dignità e coerenza, rassegni quanto prima le dimissioni dal ruolo di consigliere regionale dato che, quando la Lega ha perso un consigliere, Francesca Peppucci, nel corso di questa legislatura, è stato il primo a chiedere che lasciasse anche la poltrona».

Meloni (Pd): «Si sgretola il partito della presidente Tesei»

Così la capogruppo del Pd in consiglio regionale, Simona Meloni: «Abbiamo appreso con un certo stupore, ma senza molte sorprese, la notizia delle dimissioni del capogruppo della Lega in consiglio regionale, Stefano Pastorelli, dalla carica e la conseguente uscita dal partito. Un’uscita motivata da una severa presa di posizione che parla di sbilanciamento ‘geografico’ verso l’Alto Tevere del partito e soprattutto politico, verso l’estrema destra. Manifestando rispetto e solidarietà nei confronti di chi ha gestito il gruppo di maggioranza relativa in consiglio, espressione della presidente della Regione e di due assessori, non possiamo non prendere atto del dato politico della vicenda, ovvero lo sgretolamento del partito di maggioranza relativa e ci chiediamo chi, concretamente e al netto delle dichiarazioni di rito, sia rimasto al fianco della presidente. Tra uscite dal gruppo e dal partito e tra mancati rinnovi di tessere, la situazione del partito della Tesei non sembra essere tranquilla, con solo quattro consiglieri ‘titolari’ rispetto agli otto di partenza. Un esodo in piena regola da un partito che ha condotto il centrodestra alla vittoria nel 2019 e che ora si sta sgretolando anche di fronte all’inconsistenza delle politiche portate avanti in questi anni. Auguriamo buon lavoro all’ex capogruppo Pastorelli ma prendiamo atto della totale inconsistenza di un centrodestra che resta insieme solo per l’amministrazione del potere e delle poltrone».

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