«Latini ‘all’ombra’ dei privati: su quali basi pensa di ricandidarsi?»

Terni – Il Pd sul ruolo dell’amministrazione: «Non bastano foto e passerelle per imporre una governance. Finora risultati deludenti»

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di Tommaso, Bori, Pierluigi Spinelli e Fabrizio Bellini
segretari regionale Umbria, comunale Terni e provinciale Terni del Pd

Le recenti dichiarazioni del sindaco Latini circa la volontà di ricandidarsi con la sua maggioranza in occasione della presentazione di alcuni progetti, pur importanti, da parte di soggetti e imprenditori privati, evidenzia la totale mancanza di programmazione e di progettazione di una giunta comunale litigiosa, che ha visto nel corso di questi quattro anni di legislatura ben venticinque cambi di casacca in consiglio comunale e sei cambi di assessori. Quattro anni in cui il declino della città è aumentato, le risorse pubbliche come quelle relative al quartiere est sono andate perdute, al pari di occasioni importanti di innovazione della città come avrebbe dovuto essere il completamento dei progetti di Agenda Urbana.

Su quali basi si pensa di continuare a governare maldestramente la città? Solo su alcune iniziative dei privati il cui esito in taluni casi è tutto da scrivere, sia dal punto di vista giuridico che politico? Non bastano le innumerevoli politiche degli annunci cui assistiamo periodicamente, a partire dal tema delle infrastrutture. Basti pensare che da sette anni è ferma la progettazione della bretella di San Carlo finanziata dalla precedente giunta regionale o del collegamento della base logistica alla rete ferroviaria nazionale, o ancora non basta affidarsi ad una iniziativa privata nel campo della sanità, mentre l’ospedale pubblico va a rotoli.

È giunto il momento di fare un bilancio di questi quattro anni e chiarire alla città qual è il progetto e la visione su cui ci si intende confrontare per il governo della città in vista dell’appuntamento elettorale del 2023. Salutiamo con favore l’interesse manifestato da parte di alcuni importanti imprenditori, che si dicono pronti ad investire in questo territorio proprio quando, anche le multinazionali, tornano a dare centralità all’industria ternana. Ma questa intraprendenza non può e non deve sostituire il ruolo di governance delle politiche territoriali che deve essere invece svolto delle istituzioni. Non solo per il ruolo di rappresentanza istituzionale e politica che spetta a chi amministra, su cui la comunità ternerà ad esprimersi, ma anche per garantire uno sviluppo solidale, sostenibile e concreto del territorio, e così da garantire un’adeguata agibilità a chi vuole investire sulla città con piani coerenti e compatibili sia sul piano socio-economico che amministrativo.

Non è certo con le passerelle e le foto di rito che si esaurisce un rapporto di corretta e rispettosa collaborazione tra pubblico e privato. Se manca la fase di concertazione degli obiettivi e la misurazione dei risultati attesi, il rischio è che la vocazione della città perda la sua centralità. Sui grandi temi legati allo sviluppo, come quelli dell’acciaio e dell’idrogeno, ci sfugge quale ruolo stiano realmente svolgendo le istituzioni comunali e regionali. Da un lato il Comune parla di ‘idrogen valley’ con Terni punto di riferimento per la produzione di idrogeno green, dall’altro la giunta regionale presenta progetti per la produzione di idrogeno in altre città dell’Umbria. Qual è la governance messa in atto dalle nostre istituzioni per tracciare la linea dello sviluppo e dell’innovazione, sul fronte delle infrastrutture, della logistica, dei collegamenti, sull’ acquisizione di fondi dal Pnrr e sulle altre misure che potrebbero portare in Umbria e a Terni ingenti finanziamenti?

Non possono essere certamente portati a bilancio positivo di questa amministrazione l’ipotesi del rifacimento dello stadio correlato ad investimenti privati, la cui percorribilità è all’esame della Regione, o l’ipotesi di project financing per la costruzione del nuovo ospedale che finirebbe per consegnare nelle mani di finanziatori privati la sanità pubblica ternana e gli appalti pubblici correlati, senza che di tutto questo si trovi traccia nel Pnrr né nel Piano sanitario regionale.

L’unica certezza, al momento, sono i risultati di una pessima amministrazione che ha perso grandi occasioni di finanziamento pubblico e la possibilità di acquisire nuove risorse da bandi nazionali a causa di evidenti inadeguate scelte politico-progettuali (impiantistica sportiva – edilizia residenziale pubblica). Per questo crediamo che sia giunto il momento della chiarezza cosi da poter continuare a lavorare davvero, nel rispetto dei ruoli, nell’interesse generale. Per parte nostra, il Partito Democratico, a partire dall’agorà sull’acciaio, lavoreremo per mettere insieme una coalizione e un progetto politico alternativi, capaci di delineare la Terni del futuro; una Terni città contemporanea innovativa e digitale, una Terni in cui l’acciaio e l’idrogeno possano dare una spinta allo sviluppo, dove la cura dell’ambiente e del territorio diventino protagonisti dello sviluppo e dove il tessuto sociale torni ad essere solidale.

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