Leonardo in Umbria: «Non ci fermiamo»

Luca Tomìo a Lugnano in Teverina per una conferenza-dibattito: «Una scoperta tira l’altra, per questo si stanno aprendo nuove prospettive anche per Todi e Narni»

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«È stata un’interessante conferenza-dibattito partecipata e attenta, con molti cittadini giunti in piazza Santa Maria per ascoltare le ultime scoperte di Luca Tomìo, dalla quale sono emerse tante idee e proposte per lo sviluppo del territorio», così Alessandro Dimiziani, capogruppo di maggioranza al Comune di Lugnano in Teverina, ha descritto la conferenza ‘Leonardo da Vinci in Umbria tra il 5 agosto 1473 e il 7 febbraio 1503’, organizzata sabato 5 agosto a Lugnano in Teverina. Conferenza durante la quale a Luca Tomìo è stato consegnato il ‘Rosone d’argento per la cultura e il turismo 2017’.

Leonardo alla Cascata «Ad introdurre Luca Tomìo – racconta Dimiziani – relatore d’eccezione è stato il Magistrato Federico Bona Galvagno dal quale è partita un’attenta analisi sulla valenza culturale artistica, architettonica e ambientale del nostro territorio che non può che produrre grandissime opportunità in termini di turismo, sia nazionale che internazionale. A proposito della prima scoperta di Tomìo, quella di Leonardo alle Marmore nel 1473 è stato perentorio: ‘Gli indizi sono univoci e concordanti. Il disegno degli Uffizi di Leonardo non può che raffigurare le Marmore e la Valle di Terni’». Dopo il convegno di Terni del 14 marzo, aggiunge il consigliere, «si erano già espressi in questo senso sia Scoppola, direttore generale del Mibact, e sia Sgarbi, padrino della scoperta, e già allora si era messo in risalto come i ternani non avessero certo fatto il massimo per promuovere la scoperta. Nella conferenza di sabato la nuova dichiarazione a favore di Tomìo, già espressa durante la presentazione della seconda scoperta a Civitella del Lago, ha una doppia valenza probatoria perché viene da Federico Bona Galvagno, non solo magistrato proprio a Terni ma anche profondo conoscitore dell’Umbria a cui è stato conferito il premio ‘Umbriaroma 2017’».

TUTTO SU LEONARDO IN UMBRIA

Il ‘Rosone d’argento’ All’incontro è intervenuto anche il presidente della Provincia di Terni Giampiero Lattanzi, che si è soffermato sul valore delle immense potenzialità turistiche del territorio ternano. Luca Tomio ha apprezzato questa presa di posizione dichiarando che «in questa prospettiva spero venga finalmente valorizzato l’utilizzo del disegno concesso all’Umbria dagli Uffizi che giace da mesi inutilizzato all’Archivo di Stato di Terni». La consegna a Luca Tomìo del ‘Rosone d’argento’ deriva anche dalla seconda scoperta dello storico milanese, presentata due mesi fa in anteprima da Sergio Trippini a Civitella del Lago, inerente una carta del Codice Atlantico che attesta la presenza di Leonardo nella media valle del Tevere anche nel 1503, al seguito di Cesare Borgia, e da una lettera conservata a Todi e dai possibili documenti presenti nell’Archivio della Chiesa Collegiata per i quali il Comune di Lugnano, insieme ad altri comuni limitrofi interessati, promuoverà un gruppo di studio.

Le anticipazioni Le scoperte su Leonardo si sviluppano in mille direzioni nella terra abbracciata dal Tevere e dal Nera, e se alla serata di sabato a Lugnano era presente anche Paola Urbani sindaco di Scheggino, con cui Tomìo sta proficuamente lavorando in sinergia per la promozione della Valnerina, Ginevra Sanminiatelli Corsini dalle poltrone del pubblico ha indotto Tomìo a fare un’anticipazione sensazionale derivata dai nuovi studi e che farà piacere a Todi: «La Consolazione non è né di Leonardo né di Bramante, è di entrambi». Ma Tomìo va anche oltre rimarcando altre ipotesi sul territorio narnese: «Non bisogna stupirsi, una scoperta tira l’altra. Anche se ho incontrato molti antagonisti sulla mia strada, e incredibilmente proprio nel ternano, le scoperte su Leonardo valgono non solo per se stesse ma anche per la riscoperta di un territorio culturalmente e turisticamente negletto. Ho parlato a lungo con Maria Augusta Eroli di quanto finora le istituzioni locali non abbiano recepito che anche il Ponte di Augusto rientra nella nuova prospettiva leonardiana».

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