Ternana, Lucarelli: «Giocatori siano pronti a tutto»

Scattata l’era del 44enne tecnico livornese: «Ho avuto la sensazione di una società affamata e ciò combacia bene con le mie esigenze»

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«Scusate il ritado, è colpa di Paolo Tagliavento». Di buon umore e con la carica che lo ha sempre contraddistinto, Cristiano Lucarelli si è presentato alla stampa con una battuta martedì mattina al Garden, sede prescelta per lo ‘svelamento’ del neo tecnico rossoverde e dello staff tecnico completto dal vice Richard Vanigi, Alberto Bartali (preparatore atletico), Pietro Spinosa (si occuperà dei portieri) e il match analyst Ivan Francesco Alfonso: idee e obiettivi chiari per il 44enne livornese che, nel corso dell’ultimo campionato, ha sfidato le Fere in più circostanze. Ed è lì che è nato l’interesse sfociato nella firma del contratto biennale. Un appuntamento che ha visti protagonisti – oltre al vicepresidente – anche il direttore sportivo Luca Leone e il responsabile della comunicazione Lorenzo Modestino. Nel pomeriggio il passaggio nelle strutture di allenamento, mentre in mattinata c’era stato il primo ‘tour’ nella sede di via della Bardesca.

LUCARELLI E L’«AMORE A PRIMA VISTA» CON LA TERNANA – VIDEO

La conferenza

ll benvenuto, le sei ore e il mercato

Prima di cedere la parola al tecnico c’è stata una concisa introduzione di Tagliavento e Leone: «Diamo il benvenuto a Lucarelli, finalmente L’idea – ha puntualizzato il dirigente – era chiara fin da subito e ci è voluto un po’ di tempo per chiudere tutto a livello burocratico, con particolari difficoltà per la gestione a causa degli avvenimenti che conosciamo». Riferimento al covid-19. Rapido anche il ds: «Il presidente  mi ha chiesto di incontrarlo e siamo stati sei ore a parlare di calcio. Gli ho chiesto di convincermi perché non avevo voglia di parlare con altri. E abbiamo deciso. Problemi per la lista a 22? Nessuno, vale per tutti. Porteremo dei correttivi alla squadra, ci saranno anche delle esclusioni. Dobbiamo migliorare in alcuni punti». Al momento nessun rinnovo sul piatto per Diakité e Marcone.

Richard Vanigli

La fame di Lucarelli, la gavetta e la convivenza

Spazio all’ex Catania: «Un annuncio ritardato per aspetti burocratici legati al Catania. C’è stata subito la scintilla – ha messo in evidenza – con la Ternana: ho riscontrato negli occhi del direttore e del presidente una grande voglia di rivincita per queste stagioni che non sono andate per come erano state sognate. Ho avuto la sensazione di una società affamata e combaciava bene con ciò che era diventata la mia esigenza di carriera. Ovvero riuscire ad allenare una formazione che avesse dichiaramente la volontà di vincere il campionato: ho la stessa fame, io vengo da molta gavetta volontaria dal basso: esperienze che mi hanno consentito di crescere. Credo di aver trovato la squadra giusta per le mie ambizioni». Tagliavento è stato chiamato in causa su un altro aspetto: «Sarà di facile gestione il rapporto tra Bandecchi e Lucarelli, sono persone schiette. Sotto questo punto di vista non credo avrò guai, se poi Lucarelli – sorride – mi aiuta con i risultati meglio. Non conosco benissimo il suo carattere, ma quando si è chiari e cristallini non può che andare bene la convivenza».

Pietro Spinosa

Il punto in comune e la morfologia

Lucarelli si è poi soffermato sull’imprenditore livornese: «L’ho conosciuto personalmente a Catania per la sfida di campionato. Ci siamo incrociati quattro volti di recente. Sapevo che era nato a Livorno: sicuramente la Ternana sarà protagonista, ma tra qui e il vincere ci sono diversi fattori. Noi lavoreremo con quell’unico obiettivo nella testa. Pregi e difetti della Ternana per quello che ho visto? Abbiamo fatto sempre bene ma non siamo mai riusciti a vincere. Di certo siamo migliorabili, magari correggendo certe situazioni: le ho ben chiare, le tengo per me. Per gamba e ‘strappo’ dobbiamo mettere qualcosa in più. Parlo di morfologia fisica».

Il Lucarelli ‘aperto’, i colloqui ed i giovani

Ivan Francesco Alfonso e Alberto Bartali

Capitolo sistemi tattici: «Non sono un’integralista, spesso in questa categoria non scegli i giocatori e più volte sono entrato in corsa. Se ho possibilità di proporre altro sono aperto a tutti i moduli, li ho usati tutti in carriera. Forse questa è la prima volta che posso pianificare la squadra a tavolino con il direttore sportivo per portare avanti un’idea abbastanza simile a quella di Catania (4-2-3-1 in maggior misura). La Ternana ha attaccanti ed esterni forti, con potenzialità. Questo è un gruppo importante e si può essere protagonisti. Centravanti alto strutturato? Li abbiamo in rosa, si tratta solo di parlarci e capire quanto vogliono/possono dare alla squadra. Fino al 1° settembre non si può fare nulla», ha ricordato. Focus anche sui giovani: «Nella mia breve carriera li ho sempre lanciati. Parlo ad esempio di Biondi e Capanni nell’ultimo anno, quella deve essere la vera filosofia. Ma ci devi credere».

Cristiano Lucarelli

«Porte chiuse a nessuno». Le priorità

I rossoverdi hanno sotto contratto 26 elementi. Troppi: «Prima voglio parlare – ha chiarito Lucarelli – con loro e capire quanto possono dare alla Ternana. Fare questo è serio da parte mia: chiaro che devo anche vedere le risposte di quest’anno, però non si chiudono le porte a nessuno. Specie a chi ha voglia di sputare l’anima: la lista a 22 è un problema fino ad un certo punto, io ho detto nel primo incontro che ne volevo 23. Devono mangiare a pranzo e cena con quell’obiettivo, la Ternana va vissuta come un’azienda. La giornata deve essere piena di situazioni che ci devono portare dei punti. Girone? Va bene tutto, dobbiamo costruire una mentalità che si sposi con quella di questa tifoseria per far sì che la squadra rientri nelle grazie dei supporter. Le sfide più sono difficili e più mi piacciono».

Si inizia a lavorare dal 17 agosto a Terni

L’importanza di Mazzarri e il Liverpool

Vasto curriculum da calciatore per la neo Fera. Inevitabile che ci sia un trainer che lo abbia formato più degli altri: «Ho avuto la fortuna di essere allenato da tanti bravi tecnici, tra i migliori in Italia e all’estero come nel caso di Lucescu e Ranieri allo Shakhtar Donetsk e al Valencia. Da tutti ho cercato di prendere qualcosa. La persona che mi ha fatto appassionare a questo lavoro dal punto di vista tattico è stato Walter Mazzarri: fino a quel momento ero un centravanti che pensava a stoppare, girarmi e tirare in porta; con lui ho imparato il concetto di gruppo e di squadra. Attaccanti? Mi piace molto l’atteggiamento di quelli del Liverpool, sono i primi a pressare».

Alfonso, Vanigli, Lucarelli, Spinosa e Bartali

‘Pressing’ su Leone e caratteristiche personali

Sarà una finestra estiva/autunnale di mercato molto particolare: «Luca – il commento sul ds – avrà un lavoro difficilissimo. Dovrà essere un fuoriclasse perché la Ternana rischia di andare sotto ricatto dalle altre squadre. Ciò non gli dà tantissima forza: squadre come la nostra sono molto penalizzate dalla rosa a ventidue squadre: non c’era bisogno di una regola». Poi un passo indietro per parlare di sé: «Quando ci siamo incontrati con il presidente gli ho detto che non rinuncerò mai a dire il mio pensiero, poi i soldi sono suoi e ci fa ciò che vuole. Io non faccio il gioco delle tre carte con i giocatori, li chiamo se c’è da dirgli qualcosa: uso sempre la verità e non parole di comodo. Cerco di impostare – il pensiero di Lucarelli – tutto sulla schiettezza. Poi è chiaro che ciò che dico non è Bibbia. Ho imparato qualcosa anche da molte stupidaggini sentite in questo mondo. Il calcio non è uno sport come gli altri, ha un coinvolgimento emotivo diverso: hai il dovere di dare tutto». Sul ‘Liberati’ le «impressioni sono positive, da me è sempre stato considerato come uno dei più bei campi d’erba. Mi auguro che riusciremo a riportare – al netto del covid – la gente allo stadio. Poi al di là delle parole c’è il campo che decide».

Lucarelli al Liberati (foto Ternana Calcio)

L’atteggiamento e il non piangersi addosso

Sedute sul sintetico o naturale? «Non vedo l’ora – la risposta del classe 1975 – di cominciare a lavorare, ci si allena anche al parco se serve. Non sono uno che si piange addosso: dico ai giocatori che devono essere pronti a tutto. Non mi sentirete mai piangermi addosso, ma sempre attivo nel trovare una soluzione al problema. Bene – ritorno sulla società – avere ruoli molto ben identificati come ho trovato in Ternana, è molto importante. Non c’è dispersione in questo modo». Nessuna preferenza. In chiusura Tagliavento ha dato delucidazioni su un paio di aspetti legati agli allenamenti in città dal 17 agosto: «Non andiamo in ritiro a Cascia anche perché fino a poco tempo fa abbiamo lavorato con costanza. Nella prima settimana non potremo fare le docce ad esempio, i protocolli sanitari non sono cambiati: in queste cose siamo particolarmente attenti, c’è tutto qui. La famiglia della Ternana coccolerà squadra e staff. Bandecchi che non parla in conferenza? Ha avuto delle difficoltà oggettive, ma è sempre disponibile. Ci sarà il momento giusto». Vedremo se si partirà con il piede giusto a fine settembre.

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