L’Umbria a due anni dal terremoto

Alle 3.36 del 24 agosto 2016 la prima grande scossa che ha messo in ginocchio il centro Italia. Oggi c’è voglia di tornare alla quotidianità, tra ritardi e problemi mai risolti

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Norcia dopo il sisma

Sono trascorsi due anni da quella terribile notte in cui, alle 3.36, il tempo si è fermato in tutto il centro Italia.

Il sisma Norcia, Castelluccio, Amatrice, la valle del Tronto, i monti Sibillini. Il cuore dell’Italia squarciato da un enorme boato in piena notte, quando la terra ha tremato e la scossa ha riportato una magnitudo di 6.0 della scala Richter. Si contano quasi 300 vittime, nessuna per fortuna in Umbria. Case, chiese, edifici crollati come mattoncini delle costruzioni, viabilità interrotta, attività produttive danneggiate fortemente. Mentre i soccorsi estraggono le persone dalle macerie inizia anche la conta dei danni all’enorme patrimonio culturale: fortemente danneggiata la basilica di San Benedetto a Norcia che, dopo la successiva scossa 6.5 di ottobre, diventerà uno scheletro con in piedi solo la facciata esterna.

TUTTO SUL TERREMOTO DEL 2016

Norcia

A distanza di due anni da quei terribili mesi in Umbria si fa i conti con i ritardi della ricostruzione. Mentre gli sfollati sono ormai tutti stati ricollocati nelle soluzioni abitative d’emergenza, in alcuni centri, come Castelluccio di Norcia, i pochi abitanti hanno dovuto fronteggiare pesanti rallentamenti per la ripresa delle attività produttive e hanno dovuto lottare per non far diventare il borgo un paese fantasma.

Le cerimonie in ricordo delle vittime si stanno svolgendo ovunque, da Amatrice a Pescara del Tronto, dove, nella notte, si sono tenute delle fiaccolate in ricordo delle vittime e con celebrazioni eucaristiche alla presenza del premier Giuseppe Conte e del vice premier Luigi di Maio. «Con il sisma di agosto e poi con quello dell’ottobre di due anni fa, l’Umbria è stata chiamata a rivivere il dramma che aveva già affrontato nel 1997 e, prima ancora, nel 1979 e lo ha fatto con determinazione ed efficacia, memori degli errori e delle problematiche che quelle esperienze avevano insegnato. Oggi, a distanza di due anni, siamo ripartiti e i numeri parlano chiaro, sia in termini di assistenza, che di progetti e di cantieri. L’Umbria c’è e fa la sua parte con la schiena dritta. Un ‘grazie’ va alla Protezione civile per il lavoro svolto, ma anche al personale tecnico che ha impostato e supportato questa fase» è il commento della presidente dell’assemblea legislativa Donatella Porzi che, assicura, entro settembre arriverà in Aula anche l’ultima legge regionale in materia. «In quell’occasione sapremo cogliere l’opportunità di migliorare il processo di ricostruzione snellendo le procedure e accompagnando al meglio la ripartenza dell’Umbria».

San Pellegrino

Coldiretti Ma i problemi da fronteggiare restano ancora tanti. «Nei paesi svuotati e con il turismo in lenta ripresa si registra ancora un crollo del 70% delle vendite che sta soffocando l’economia locale, a partire dagli agricoltori e gli allevatori che sono rimasti nonostante le difficoltà» è la denuncia di Coldiretti a due anni dalla prima. «Nelle zone terremotate è ancora lontano il ritorno alla normalità, dalle difficoltà abitative delle popolazioni locali ai problemi a far tornare i turisti, mentre si scontano i ritardi della ricostruzione. Il risultato è un crollo delle vendite dei prodotti locali che gli agricoltori, a prezzo di mille difficoltà, sono comunque riusciti a salvare dalla macerie garantendo la continuità produttiva e, con essa, una speranza di ripresa in un territorio a prevalente economia agricola».

I moduli per gli allevatori

Le aziende In difficoltà ci sono «25mila aziende agricole e stalle censite nei 131 comuni terremotati di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo dove – continua la Coldiretti – c’è una significativa presenza di allevamenti con oltre 100mila animali tra mucche, pecore e maiali, e un fiorente indotto agroindustriale con caseifici, salumifici e frantoi dai quali si ottengono specialità di pregio famose in tutto il mondo. Se per la lenticchia di Castelluccio di Norcia Igp e’ in piena raccolta e si prevede una buona produzione attorno ai 3mila-4mila quintali grazie ad una domanda che è diventata internazionale, in maggiori difficoltà si trovano altri settori con un calo ad esempio del 20% del latte per la chiusura delle stalle. Lenta ripresa anche per i 444 agriturismi che secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat operano nell’area dei quali 42 in Abruzzo, 40 nel Lazio, 247 nelle Marche e 115 in Umbria».

Catiuscia Marini «In questa giornata – le parole della presidente della Regione al centro regionale di protezione civile di Foligno – vogliamo esprimere il nostro ricordo per le vittime del 24 agosto 2016, in particolare i due giovani orvietani Barbara e Matteo morti ad Amatrice, e la vicinanza alle comunità duramente colpite, ma vogliamo soprattutto fare il punto è stato fatto in Umbria e di quello che stiamo facendo: la ricostruzione è già stata avviata ed è questo un elemento di fiducia che diamo ai cittadini e alle imprese. L’Umbria si presenta con la fase dell’emergenza pienamente superata, la messa in sicurezza degli edifici in particolare del patrimonio storico-artistico; è stato garantito alloggio alle 7400 persone fuori dalle proprie abitazioni, la ripresa della vita economica e produttiva e, cosa che avremmo pensato non possibile a soli due anni di distanza da eventi sismici che sono poi proseguiti in maniera ancora più devastante nel nostro territorio, abbiamo avviato la ricostruzione. Sono 900 le pratiche per edifici con danni lievi e pesanti, di cui circa 300 sono state autorizzate e altrettante sono in corso di autorizzazione. Abbiamo aperto – ha continuato – una serie di cantieri ed altrettanto importante è il lavoro fatto sul fronte della ricostruzione pubblica, con piani scuole nell’area del cratere e fuori dal cratere, il completo finanziamento di tutti gli edifici scolastici con danni pesanti e inoltre due piani per le chiese, due per le opere pubbliche e uno per i beni culturali». Con lei, all’incontro con il personale dei servizi regionali, la consulta regionale del volontariato e l’Anci – l’assessore Antonio Bartolini; presente anche il prefetto di Perugia Claudio Sgaraglia.

Ricostruzione «Siamo dunque nella fase operativa – ha sottolineato la Marini – e a settembre approveremo il disegno di legge sulla ricostruzione con cui ci poniamo l’obiettivo non solo di una ricostruzione fisica degli edifici, ma anche della ricostruzione economica e sociale della Valnerina. L’attuazione della ricostruzione dovrà avvenire nei tempi necessari con le autorizzazioni che devono essere date nella garanzia della legalità, ma anche della qualità della ricostruzione, della trasparenza. Come è stato fatto per i precedenti terremoti, vogliamo continuare a rappresentare un modello per il futuro, pensando a ricostruire e allo stesso tempo alla prevenzione». Nel ringraziare tutto il personale e i volontari che si sono adoperati fin dalle prime ore dopo il sisma e coloro che ora saranno impegnati a vario titolo nella fase della ricostruzione, la Marini ha sottolineato «la dedizione e disponibilità, la generosità e la responsabilità nei confronti dei cittadini, anche nel pensare a cose nuove che possano essere di utilità per il futuro».

Il prefetto Sgaraglia ha messo in evidenza di aver trovato «un territorio e una struttura di eccellenza in cui la ricostruzione sta partendo grazie all’impegno e alla passione che mettete. C’è un lavoro per la prevenzione che ha dato i suoi frutti. Fondamentale è anche l’attenzione dedicata ai controlli e alla vigilanza dell’attività di ricostruzione, a garanzia della qualità e della legalità». Bartolini ha invece puntualizzato che – rivolto al personale – «senza di voi non ci sarebbero questi risultati, fate un lavoro straordinario». Il presidente della consulta regionale del volontariato, Giuliano Santelli, ha ricordato alcuni dati: «Sono stati duemila i volontari impegnati, di 88 associazioni, con 18mila presenze accanto alle persone terremotate. Continueremo a dare il nostro contribuito e ringraziamo perciò la Regione che ha stanziato nuovi finanziamenti con cui verrà potenziata la colonna mobile della protezione civile». 

La conferenza ad Ancarano

Appello al governo I prossimi mesi, dalla fine del 2018 al 2019, saranno dunque centrali per la fase autorizzativa dei cantieri della ricostruzione: sono già 900 le pratiche pervenute e la stima, sulla base dei sopralluoghi, prevede che ci saranno circa 10mila edifici, di varie tipologie, su cui intervenire. Un numero importante e che potrà incrementarsi alla luce delle nuove norme approvate nel luglio scorso. «Rivolgiamo perciò un appello al Governo – ha detto la presidente Marini nel pomeriggio, nella conferenza stampa ad Ancarano di Norcia – affinché  presto faccia un decreto che ci consenta di prorogare l’attività dell’Ufficio speciale per la ricostruzione, il ‘nerbo’ del lavoro autorizzativo insieme alle strutture comunali, oltre alla scadenza del 31 dicembre prossimo  e di integrarlo con il personale necessario per affrontare il momento di picco».

Il report L’incontro è stata anche l’occasione per presentare il report riassuntivo di tutti i dati della fase emergenziale, dei piani delle opere finanziate, dello stato della ricostruzione dal 24 agosto 2016 ad oggi. «La ricostruzione – ha detto fra l’altro – dovrà garantire un ulteriore innalzamento della qualità e della sicurezza nel nostro territorio, così come la ricostruzione sociale ed economica. Sono grata perciò alle attività produttive e commerciali che hanno continuato ad operare nei territori colpiti. Sono 400 quelle che operano in strutture temporaneamente delocalizzate e un’ultima galleria commerciale verrà aperta nella zona industriale di Norcia alla fine di settembre».

A DUE ANNI DAL TERREMOTO – IL REPORT DELLA REGIONE UMBRIA

Scuola e ospedale Per quanto riguarda Norcia, oltre alla realizzazione di un unico polo scolastico finanziato con 13 milioni di euro, la presidente ha ricordato che  «la Regione ha finanziato con priorità gli ospedali e per Norcia in particolare si è operato con lo stanziamento di 4,5 milioni di euro nel Piano opere pubbliche e con l’affidamento alla Asl della progettazione. Nel frattempo, in questi due anni, il sistema sanitario ha sempre garantito la copertura dell’assistenza sanitaria e non si sono mai verificati problemi».

La conferenza stampa della Marini con Alemanno

I dati A due anni dal sisma del 24 agosto 2016 in Umbria la ricostruzione è avviata, mentre si stanno completando gli ultimi interventi legati all’emergenza e all’assistenza alla popolazione. Di fronte alle devastazioni causate dagli eventi sismici (sono stati 92526 dal 24 agosto 2016 al 6 agosto 2018, 7 dei quali di magnitudo superiore a 5, con il più forte il 30 ottobre con epicentro Norcia) sono state fatte scelte precise per evitare lo spopolamento del territorio montano e si è intervenuti fin da subito per far ripartire le imprese danneggiate e le attività legate all’agricoltura e alla zootecnia con azioni di sostegno e di rilancio delle attività produttive, turistiche, commerciali, artigianali e agricole. Le norme nazionali e le 62 ordinanze emanate fino ad ora dal Commissario Straordinario puntano ad una ricostruzione più sicura e di qualità, garantendo contemporaneamente la massima tutela della legalità e della trasparenza.

Censimento danni Dall’inizio dell’emergenza sono stati fatti 45.825 sopralluoghi in 78 Comuni, di cui 15 appartengono alla area 1, l’area del cratere, e presentano la più elevata percentuale di inagibilità in quanto ricadenti nelle zone più vicine all’area epicentrale. Le verifiche sono state eseguite impiegando oltre 1.900 squadre abilitate. Risultano complessivamente danneggiati quasi 10.000 edifici dei quali, da una proiezione statistica, il 45% presenta danni lievi e il 55% danni gravi. Le percentuali di inagibilità diretta nei cinque comuni più colpiti dal sisma a seguito dei sopralluoghi AeDES effettuati sono l’80% a Norcia, il 65% a Preci, il 67% a Cascia, il 48% a Monteleone di Spoleto, il 58% a Spoleto. A Norcia, già il 22 dicembre 2016, a seguito di numerosi interventi urgenti di messa in sicurezza, è stato parzialmente riaperto il centro storico. Nel mese di agosto 2018, il centro storico di Norcia è tornato fruibile alla viabilità e circolazione pedonale al 95%.

Assistenza alla popolazione Sono 7412 ad oggi le persone assistite (3122 nuclei familiari), di cui 5206 (2231 nucleì familiari) in autonoma sistemazione. In 1762 persone (735 nuclei) sono alloggiati nelle Sae, le soluzioni abitative d’emergenza, e in 174 (58 nuclei) nei Mapre, i moduli abitativi provvisori rurali d’emergenza). Altre 134 persone (47 nuclei) sono alloggiate nelle casette di legno ante sisma 2016, 47 (17 nuclei) in alloggi Ater, 85 (33 nuclei) in container, 4 (un nucleo familiare) in strutture ricettive. Per quanto riguarda le Sae, ne sono state ad oggi consegnate 582 a Norcia, 133 a Cascia e 37 a Preci. Sono in fase di progettazione avanzata 8 Sae a Castelluccio di Norcia. In fase di progettazione altre 20 Sae richieste per Norcia capoluogo (con queste ultime realizzazioni è pari a 610 il numero delle Sae a Norcia e frazioni). Per venire incontro ai bisogni della popolazione colpita dal sisma sono state progettate tre tipologie di Sae accessibili da persone con disabilità. Su 192 richieste di Sae da parte di persone con disabilità sono state assegnate 102 Sae personalizzate (pari al 13% del totale) a Norcia, Cascia e Preci.

Delocalizzazioni temporanee Sono pervenute agli uffici regionali 393 domande di delocalizzazione di cui 352 nei soli comuni di Cascia, Norcia e Preci. La Regione Umbria ha stabilito che le delocalizzazioni eseguite direttamente dagli uffici regionali fossero limitate ai questi tre soli comuni, maggiormente colpiti dagli eventi sismici. A fronte delle domande pervenute, sono state individuate 113 attività economiche (produttive, commerciali, di servizio) per le quali si è reso necessario procedere alla delocalizzazione di concerto con i Comuni, le associazioni di categoria ma anche con i singoli operatori.

Attività Per quanto riguarda i ristoranti, a Norcia sono state individuate quattro aree; le attività già delocalizzate sono 8, con una superficie utile di circa 1370 metri quadri.  Sono state ultimate e consegnate agli imprenditori commerciali le strutture temporanee per delocalizzare 33 negozi turistici nelle due aree allestite a Norcia e Cascia. Tutte ultimati e consegnati gli uffici in una struttura unitaria per 25 attività professionali. Sono in fase di ultimazione i lavori della galleria commerciale a Norcia, dove saranno delocalizzate 23 attività produttive artigianali e commerciali.

Deltaplano A Castelluccio di Norcia è in corso di ultimazione il centro commerciale Deltaplano, di circa 3mila metri quadri, finanziato dalla Regione Umbria con partecipazione economica della Nestlè-Perugina che ha raccolto fondi destinati alla rinascita di Castelluccio, dove saranno delocalizzati otto ristoranti, il bar e una struttura di servizio attivi al momento del sisma. Nella piazza principale del paese è stata realizzata una struttura per ospitare 5 attività (bar, souvenir, vendita e distribuzione di prodotti tipici). I caseifici delocalizzati sono 3 e sono completamente funzionati dal luglio 2018. Di prossima realizzazione due laboratori per il confezionamento dei legumi, la sede della Pro Loco e per due attività agricole. A Preci è stato concluso e consegnato l’intervento di delocalizzazione di un ristorante e uno studio medico. È in corso di realizzazione una struttura di circa 170 metri quadrati per ospitare un’attività artigianale e di 200 metri quadri per l’archivio comunale. A Cascia è in corso di realizzazione una struttura per la delocalizzazione di un’attività artigianale.

Demolizioni e macerie Il Piano di gestione per la rimozione delle macerie ipotizza in circa 100mila tonnellate la quantità di macerie, terre e rocce da rimuovere. Nel deposito temporaneo di Misciano di Norcia, alla data del 31 luglio 2018, sono state conferite circa 72mila tonnellate di macerie e quasi 132mila tonnellate di materiali da scavo. La società Valle Umbra Servizi, individuata come gestore del Piano, ha sottoposto a cernita/recupero oltre 45.200 tonnellate di macerie (63% di quelle ritirate) ottenendo circa 44.400 tonnellate di materiali riciclati da destinare a riutilizzo, di cui circa 13.450 tonnellate (31% di quelle recuperate) sono state già reimpiegate. Nel 2018 continua l’opera di messa in sicurezza e demolizione degli edifici e dei beni culturali maggiormente danneggiati, operazioni propedeutiche alla ricostruzione vera e propria.

Ricostruzione privata All’Ufficio speciale per la ricostruzione sono pervenute (alla data del 16 agosto scorso) 703 domande (fra cui 270, il numero più alto, da Norcia; 137 da Cascia, 61 da Spoleto) per l’accesso ai contributi per la ricostruzione di edifici abitativi o produttivi con danni lievi e dichiarati inagibili. Di queste, il 34% è stato autorizzato, il 41% in istruttoria, il 22% in attesa di integrazioni o sono state sospese dai Comuni, il 3% annullate.

Danni pesanti Sono state presentate (alla data del 16 agosto scorso) all’Usr 57 domande per il ripristino con miglioramento sismico o ricostruzione degli edifici ad uso prevalentemente abitativo gravemente danneggiati o distrutti dagli eventi sismici, circa un terzo delle quali (21) di Norcia. Il 3% è stato autorizzato, il 42% è in istruttoria, il 51% in attesa di integrazioni o sospese. Al 16 agosto sono state presentate all’USR Umbria 172 richieste di autorizzazione di interventi per il miglioramento sismico,   il 32% delle quali già autorizzato.

Chiese e scuole Con il primo programma sono stati finanziati 20 interventi immediati per altrettante chiese in vari centri dell’Umbria per un importo di oltre 4 milioni di euro. Il secondo programma per la riapertura al culto delle chiese riguarda 18 interventi, per un totale complessivo di circa 5 milioni di euro. Sono stati verificati 369 edifici scolastici, di cui 277 (il 62%) agibili; 101 (27%) sono risultati temporaneamente inagibili e per 62 di questi sono stati autorizzati dalla Regione interventi urgenti (per 1,5 milioni di euro) per la riapertura immediata degli edifici lievemente danneggiati; sono 23 (6%) gli edifici parzialmente inagibili e 18 (5%) quelli totalmente inagibili. Particolare attenzione è dedicata alla sicurezza e alla qualità degli edifici scolastici che verranno ricostruiti o costruiti ex novo secondo il principio dell’adeguamento sismico.

Opere pubbliche Sono previsti 105 interventi per un importo complessivo di oltre 122 milioni di euro che riguardano municipi, strutture sociosanitarie, caserme, cimiteri, strutture pubbliche a destinazione produttiva, viabilità, beni culturali, dissesti idrogeologici. Il programma prevede la ristrutturazione di complessivi 152 alloggi per il fabbisogno abitativo. Adottato un primo stralcio che prevede la ristrutturazione di 56 alloggi per un costo di circa 8,6 milioni di euro. Il censimento di tutti i dissesti sismo-indotti è concluso: gli interventi complessivi sono 146, per un importo complessivo di ca 92 mln euro.

Donazioni All’Umbria sono stati attribuiti circa 4.825.000 euro delle donazioni pervenute tramite il numero solidale 45500 attivato dopo il sisma del 24 agosto 2016. Sono destinati per circa 559mila euro a dotare i territori della Valnerina di una rete informatica di scuole primarie, con aule interamente digitali e cablate. Circa 4 milioni sono destinati a una rete di Centri di Comunità con vere e proprie finalità di protezione civile, da realizzarsi nei comuni di Norcia, Vallo di Nera, Cascia, Preci, Monteleone di Spoleto. I restanti 200mila euro verranno utilizzati per il restauro dei beni culturali mobili al fine di restituirli ai rispettivi siti originari.

Basilica di San Benedetto: un progetto europeo per la ricostruzione. Per la ricostruzione della basilica di San Benedetto a Norcia si prevede un progetto dal respiro internazionale data la valenza spirituale, storica, artistica e culturale. Il 13 febbraio 2018 è stato firmato a Roma dal Commissario per la Ricostruzione, dal Segretario generale del MiBACT, dalla Regione Umbria, dall’Arcivescovo di Spoleto-Norcia e dal Sindaco di Norcia, l’accordo per avviare l’intervento di recupero, restauro e ripristino. È stata istituita una commissione presieduta dal professore Antonio Paolucci, personalità di altissimo profilo scientifico e culturale, proprio a tutela dell’eccezionalità del bene oggetto di recupero.

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