Il cuore verde saltella da testata a testata e nel mondo si parla dell’Umbria come l’unica regione paragonabile alla Toscana, anche se la terra di Dante resta la più citata sulla stampa internazionale. Forse si esagera o forse no, ma l’estate 2015 ha segnato il rilancio del turismo regionale, da Terni a Perugia le statistiche migliorano, aumentano le visite ai musei e nelle zone rurali, gioisce il lago e fiorisce Castelluccio.
Dati confortanti Sono circa duemila gli articoli nel mondo che parlano di Umbria e non solo, l’ottimismo arriva soprattutto dalle statistiche che segnano un aumento di presenze (+1,57%) e arrivi (+3,4%). Si sono registrati infatti più di un milione di arrivi e oltre 2 milioni e 300 mila presenze. I turisti italiani registrano un più consistente aumento negli arrivi (+4.28%) rispetto a quello delle presenze (+0.58%), mentre i turisti stranieri aumentano negli arrivi del +1.17% e registrano un aumento più sostenuto nelle presenze pari al +3.63%.
Perugia molto bene L’aumento interessa quasi tutte le zone della regione, positivo soprattutto il perugino dove si sono registrate quasi mezzo milione di presenze, la prima realtà regionale resta Assisi con più di mezzo milione, mentre il ternano è in miglioramento e segna un aumento delle presenze di circa il 6% su quasi 150mila turisti, che significa quasi 10 mila presenze in più nel primo semestre 2015 solo nel ternano e più di 20 mila nella provincia.
LA SODDISFAZIONE DI UN COMMERCIANTE – IL VIDEO
Positivi gli esercenti «Da Umbia Jazz ai giovedi sera, fino al nuovo programma estivo la città sta vivendo una buona estate – parla Luca, barista del centro – molti turisti stranieri ma anche italiani, l’unico problema è il tempo, in genere restano al massimo due giorni quando va bene». Il turismo mordi e fuggi è l’unica zona d’ombra ma «Molti – spiega Ercole de ‘Il Vicolo’ di Perugia – sono francesi, mai come quest’anno. Poi quest’agosto non si è registrato il calo verticale del post Umbria Jazz. Ci sono anche molti italiani e tutti mangiano un po’ di più rispetto al solito». Molto, prosegue, «ci ha aiutato il tempo, un estate quasi senza pioggia. Tanti italiani ma quelli che spendono di più vengono dal nord Europa – ci spiega un ambulante del centro – molti stranieri specialmente olandesi, tedeschi e tanti francesi spendono di più, ma devo dire che si percepisce qualche presenza in più rispetto al 2014».
Somme e migliorie Le premesse ci sono tutte e se la crisi economica e industriale resta un serio problema per la sussistenza del sistema regionale, il turismo resta una vera e propria ancora di salvezza. Ma guai a riposare sugli allori, la crescita è sempre lì e solo una continua politica nel diversificare l’attrattività della regione può portare ad un costante e crescente flusso turistico.