Mense scolastiche, Terni al sesto posto

La rete nazionale delle commissioni mensa ha stilato la classifica su 40 città italiane. Perugia è tredicesima, ma è tra le prime per i legumi

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Una storia che va avanti dallo scorso 9 novembre, da quando la giunta approvò il bando per la concessione del servizio di ristorazione scolastica. Dopo l’approvazione, in seguito al blitz per l’operazione Spada, però, fu subito ‘bloccato’ e spedito all’Anac per un riscontro sulla legittimità della procedura. Venerdì, dopo più di quattro mesi, il bando quinquennale è stato pubblicato, e mentre si attende l’11 maggio, termine per la presentazione delle domande, arriva una buona notizia. La rete nazionale delle commissioni mensa ha stilato la classifica delle mense scolastiche e quella ternana, nonostante il caos, è al sesto posto.

Commissioni mensa La rete nazionale è stata fondata circa un anno fa per riunire le voci dei genitori volontari che hanno assaggiato il cibo consumato dai loro figli, durante tutto l’anno scolastico. Il coordinamento si è anche dotato di tutti gli strumenti necessari per far sentire la propria voce, pagina Facebook compresa. Sulle esperienze di mamme e papà hanno fatto una stima ufficiale dei menu scolastici per stilare una classifica e trovare le mense ‘stellate’ d’Italia. Ovviamente nel rispetto dei principi nutritivi.

I parametri L’analisi ha coinvolto 40 città e i dati sono stati condivisi con i Comuni. Il punteggio, assegnato su indagini a campione, valuta la qualità del menu secondo i parametri sull’alimentazione stabiliti dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) – in particolare: tipologia dell’alimento, stagionalità, manipolazione, frequenza della somministrazione, conservazione, prodotto fresco o surgelato. Migliori i risultati del nord della penisola, rispetto a quelli meridionali. Sul podio Jesi, al primo posto, e a seguire Trento e Bologna. 

La classifica La valutazione del menu invernale assegna alla capolista 113 punti. Terni, che si trova al sesto posto, ha ricevuto invece ben 90 punti. Meno bene Perugia, che nonostante il primato per i legumi serviti, si trova al tredicesimo posto con 77 punti. I genitori del comitato hanno tenuto a specificare che non si tratta, ovviamente, di una valutazione scientifica, ma  è comunque utile per fare luce da vicino sul sistema della refezione scolastica italiana, perché l’educazione alimentare comincia a tavola.

Soddisfazione del sindaco Leopoldo di Girolamo, sindaco ternano, venerdì, dopo l’approvazione del bando non ha potuto non manifestare la sua soddisfazione e lo ha fatto con un post sulla sua pagina Facebook. «27 punti di cottura: un primato che difficilmente potrà essere uguagliato da altre città italiane», scrive. «Qualità, sicurezza, rispetto dell’ambiente anche attraverso le ‘piccole’ cose: l’uso di posate di acciaio e dei piatti di ceramica. Il bando per la refezione delle scuole comunali di Terni è stato pubblicato. Sicuramente il percorso di partecipazione è stato utile, ha raccolto indicazioni preziose ed esigenze condivise, rendendo marginali le strumentalizzazioni e gli attacchi politici. L’amministrazione comunale, nel pieno rispetto degli approfondimenti incorso da parte della magistratura, va avanti nel mandato assegnatogli dai cittadini». Infine non ha mancato di sottolineare l’ottimo posto della città nella classifica della rete nazionale commissioni mense: «La refezione scolastica un fiore all’occhiello per la città. Per chi non crede al sindaco: la Rete nazionale delle commissioni mense pone Terni al 6° posto nella classifica nazionale dei migliori pasti».  

 
 

 

 

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