«Mio figlio rovinato da dosi eccessive di radioterapia»

La denuncia di una mamma, la conferma del perito. Il pm rinvia a giudizio i presunti responsabili: un radiologo e un dirigente medico dell’ospedale di Perugia

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Un fisico-medico e un dirigente medico in servizio nel 2016 presso la struttura complessa di radioterapia dell’ospedale Santa Maria della Misericordia sono stati citati in giudizio con l’accusa di lesioni personali colpose.

Radioterapia eccessiva

Secondo l’accusa, un trattamento radioterapico somministrato – per un errore materiale – con dosi superiori di ben 3 volte avrebbe provocato un ritardo cognitivo in un bimbo di sei anni che in quel periodo era in cura per una forma di leucemia.

I sospetti della madre

Tutto è partito dalla denuncia della madre che – come riporta l’Ansa – aveva notato leggere bruciature alla tempia dopo le sedute e poi, soprattutto, una regressione cognitiva, con difficoltà a parlare e a contare. Per capirne di più, la donna decideva di fare ulteriori indagini. Così, attraverso una risonanza compiuta al Meyer di Firenze, ha scoperto la terribile verità.

La denuncia

La famiglia ha così sporto denuncia-querela attraverso l’avvocato Laura Modena e, risalendo alla cartella clinica, ha scoperto che a suo figlio era stata irradiata una dose eccessiva: 4,5 Gray anziché 1,5 per ogni seduta (in totale otto). Forse un banalissimo errore di lettura sulla ricetta che però – stando all’accusa – avrebbe prodotto conseguenze irrimediabili sul piccolo. Il pm ha rinviato ha giudizio i due accusati.

Processo nell’autunno del 2022

La donna ha raccontato l’incredibile vicenda ai giornali locali, sottolineando come nessuno le abbia creduto e nessuno abbia ammesso responsabilità fino alla risonanza magnetica. Poi il muro di gomma è caduto e a quel punto è emersa una parte della verità, che ora dovrà essere accertata compiutamente nelle aule giudiziarie. Ma il processo comincerà fra un anno.

La nota dell’ospedale

«L’Azienda ospedaliera di Perugia, a conoscenza del procedimento in corso a carico di due professionisti sanitari, confida pienamente nel lavoro della magistratura per restituire verità alla vicenda. In questi anni l’innovazione tecnologica ha permesso di informatizzare completamente il reparto di Radioterapia, una eccellenza della sanità umbra che ha in carico ogni anno oltre mille pazienti, alcuni provenienti da fuori regione. L’informatizzazione ha permesso la riduzione del rischio e l’integrazione di tutti i sistemi relativi ai dati sanitari del paziente oncologico, comprese le prescrizioni mediche per le terapie».

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