Non ci sono solo i documenti da scartabellare e le soluzioni progettuali a mettere in disaccordo la città sulla biblioteca degli Arconi. Esistono, soprattutto, motivazioni politiche. Come quelle che portano il gruppo consiliare del Pd a palazzo dei Priori a tornare unito e compatto contro la politica dell’amministrazione e le decisioni prese sul cantiere in piazza della Rupe.

La biblioteca In risposta al vespaio di polemiche suscitate in reazione all’opposizione al progetto da parte della sinistra che aveva elaborato, inizialmente, il progetto, il Pd vuole mettere in chiaro le cose. «L’idea di una biblioteca in uno spazio importante e ricco di storia per la nostra città viene da lontano – spiegano in una nota i consiglieri – e ha visto da subito il Partito democratico in prima linea già dalla passata consiliatura per la sua realizzazione. Il riuso di uno spazio come quello degli Arconi rientra a pieno nell’idea di città universitaria e moderna che abbiamo in mente. Il progetto originale, che prevedeva una armonizzazione tra le strutture medievali ed un complesso di elementi moderno racchiuso da strutture in vetro a filo muro è stato completamente stravolto. Per questo motivo la nostra posizione è di assoluto dissenso». Le ultime modifiche apportate dal Comune al progetto lo stravolgono completamente, per questo il gruppo ha deciso di difendere, con tutti i mezzi a propria disposizione, la progettualità originale della biblioteca degli Arconi continuando a denunciare le anomalie sia con atti formali che attraverso il coinvolgimento della cittadinanza, a sua volta preoccupata e attenta all’evolversi della vicenda.

Le modifiche al progetto La situazione, infatti, ha creato un forte dibattito in città e la posizione e le scelte dell’amministrazione hanno evidenziato importanti criticità nei rapporti tra istituzioni, associazioni e tessuto cittadino. «Il progetto che sta realizzando la giunta Romizi a testa bassa e senza interlocuzione con le forze politiche, sociali e culturali della città, si discosta in modo significativo da quello originale di piazza della Rupe per come presentato alla Soprintendenza: la grande vetrata a filo degli Arconi è ad oggi sostituita con protuberanze cubiche trasparenti sostenute da una pesante struttura in cemento armato che annulla alla radice e di netto l’idea di un intervento limitatamente impattante, in armonia con l’ambiente circostante, di raccordo funzionale con altri restauri previsti e che lasciava, come richiesto dalla Soprintendenza, sempre visibile l’antico murus civitatis».

La variante «Dall’agosto scorso giace inascoltata una interrogazione, inoltrata a sindaco e assessore competente su queste modifiche senza che alcuno dei soggetti interpellati si sia preso la briga di rispondere chiaramente mettendoci la faccia. Solo grazie ad una seduta della commissione controllo e garanzia – spiegano – si è scoperto l’arcano: la giunta ha modificato le previsioni urbanistiche di tutto il complesso della Rupe, Arconi, Mercato Coperto, con una preconsiliare dall’ambiguo e fuorviante titolo ‘Adozione variante al PRG, parte strutturale e parte operativa per il recupero e la rifunzionalizzazione del Mercato Coperto di Perugia’. Nella presentazione della pratica, come si evince anche dal verbale, non si è fatto alcun riferimento alla sostanziale modifica al progetto Arconi inducendo, quindi, in errore gli stessi consiglieri che hanno votato la pratica. Inserire lo stravolgimento di un progetto come questo all’interno di una pratica urbanistica che parla di altro è senz’altro una scortesia istituzionale verso la commissione consiliare e il consiglio comunale stesso oltre che verso tutti quei cittadini e quelle associazioni che, se informate correttamente, avrebbero potuto far sentire la propria voce anche durante il dibattito in aula».
Consiglio grande Ora, per cercare di fare un po’ chiarezza, è stato richiesto un consiglio aperto, che si terrà il prossimo 23 ottobre e che ha all’ordine del giorno anche tutti i grandi progetti cittadini attivati o in via di attivazione con fondi regionali e comunitari. Di contro, l’incontro voluto dalla stessa amministrazione – e annunciato dall’assessore Calabrese – il 20 ottobre per presentare alla cittadinanza il progetto. «Auspichiamo che questo incontro, – concludono i consiglieri – pur se fatto a lavori iniziati, non sia un incontro di difesa e di magnificazione dell’operato della giunta, ma di apertura alla città e alle sue richieste, riteniamo necessario che il comune riapra un tavolo di confronto con la Soprintendenza anche e soprattutto alla luce del fatto che non vi è traccia delle prescrizioni che quest’ultima avrebbe trasmesso all’amministrazione, determinando in modo significativo i cambiamenti progettuali; e non da ultimo non paiono ricevibili ultimatum basati sul pagamento di eventuali penali e esosità dei costi che non permetterebbero il ritorno ad un progetto ottimale».