Arconi di Perugia: «Occasione unica»

Per l’assessore Calabrese il progetto di riqualificazione è «un appuntamento con la storia». Incontro pubblico il 20 ottobre e sopralluogo dei consiglieri

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Nessuna volontà di nascondere alcunché. Si allarga – per quanto possibile – ancora di più alla città il dibattito sulla biblioteca degli Arconi, con l’annuncio, fatto in commissione controllo e garanzia, dall’assessore ai lavori pubblici Francesco Calabrese di un incontro pubblico, in programma per il prossimo 20 ottobre alla sala Sant’Anna di viale Roma, per discutere assieme alla città del progetto.

Polemiche «Un progetto – ha ricordato Calabrese – già ben noto a tutti a gennaio 2016, quando sui giornali uscirono interviste all’ingegner Becchetti che si era occupato del progetto, con tanto di rendering sulle modifiche a quello originario». Ben lungi dallo spegnersi, le polemiche sulla biblioteca sono tornate oggetto di un lungo confronto a palazzo dei Priori. «La situazione sta creando forte dibattito in città -ha affermato invece il consigliere Bori – ed anche criticità nei rapporti tra istituzioni, associazioni e nel tessuto cittadino. Ritengo che nel momento in cui in un’area destinata a piazza viene inserita una cubatura venga modificata la destinazione della piazza stessa. Mi chiedo quale sia oggi questa destinazione. Non posso non esprimere perplessità su come il progetto è stato portato avanti. Il primo progetto a nostro avviso -ha proseguito Bori- era meno impattante e rifunzionalizzava una zona, andando a coronare un progetto complessivo, mentre la scelta di cambiare il progetto originario non è stata condivisa e partecipata»

La biblioteca Proprio sulla destinazione della piazza l’assessore Calabrese ha ricordato come «La zona degli Arconi è stata per anni marginale alla città poi, con il Minimetrò si è riaccesa una luce su quel luogo che è diventato una porta di accesso alla città, che evidentemente non poteva essere lasciata come era. Il tema decisivo -ha concluso l’assessore, definendo la riqualificazione degli Arconi un ‘appuntamento con la storia’- non è tanto il recupero edilizio, quanto la funzione da dare a quell’area, il come renderla e mantenerla viva, per far sì che il degrado che la occupava in passato possa essere eliminato. Legittimo, da ogni punto di vista, secondo l’assessore, il lavoro degli uffici, innanzitutto nel rapporto con la Soprintendenza.

I costi A ricostruire tutti i passaggi è stato quindi l’ingegner Franco Becchetti, che ha ricordato come già nel novembre 2013 fosse stato presentato un progetto che prevedeva strutture portanti in cemento armato, poi modificato nel 2014 con l’esigenza di una nuova distribuzione degli spazi, la disponibilità della aala Gotica già in fase di recupero e un costo finale del primo progetto molto più alto rispetto a quello stimato. «Nel giugno 2015 -ha detto – ci siamo trovati con il parere non favorevole del Soprintendente e abbiamo dovuto capire cosa fare perché rischiavamo di perdere le risorse messe a disposizione dalla Regione -3,5 milioni di euro-  e dalla Cassa di Risparmio -700mila-, che richiedevano l’affidamento entro il 31 dicembre di quell’anno. Abbiamo quindi fatto alcuni incontri con la Soprintendenza dalla quale abbiamo avuto un parere favore informale su un’ipotesi progettuale il 23 luglio. A quel punto -ha proseguito Becchetti- abbiamo lavorato per sviluppare il progetto esecutivo autorizzato dalla Soprintendenza nel settembre 2015 e a ottobre è andato in gara. Ciò che abbiamo voluto fare con il nuovo progetto è stato non interferire con l’antica costruzione muraria, attraverso delle nuove strutture reversibili, compatibili e distinguibili dagli Arconi, che fossero al contempo in rapporto con il giardino e il paesaggio circostanti».

Atti legittimi Becchetti ha anche spiegato che l’appalto iniziale era per 4 milioni e 180mila euro e che erano pervenute numerose offerte, le cui buste, considerando i tempi tecnici dell’appalto sono state aperte il 29 dicembre e il giorno successivo è stata fatta l’aggiudicazione per 2 milioni e 474 mila euro, nel rispetto meticoloso delle scadenze prestabilite. «I lavori sono stati poi consegnati il 20 luglio e comunicati alla Soprintendenza stessa il 10 agosto, ad inizio effettivo dei lavori medesimi, a cui poi ha fatto seguito un sopralluogo dei tecnici della Soprintendenza al cantiere nel mese di novembre, mentre a luglio di quest’anno si è tenuto un incontro con le principali associazioni alle quali è stato illustrato il progetto nel suo complesso, in conformità all’iter previsto sia da un punto di vista tecnico che ammnistrativo»

La stessa variante urbanistica, ha chiarito Becchetti, era stata approvata dal consiglio comunale nel giugno del 2015. «La stessa variante -ha aggiunto poi l’architetto Antinoro- andava a modificare le previsioni urbanistiche di tutto il complesso della rupe, Arconi e Mercato coperto, secondo  quanto prevedeva il vecchio progetto del project financing, che prospettava per l’area attività di ristorazione e parcheggio, mentre con la variante di ponevano limiti molto più significativi di conservazione». Una variante non chiara, per l’opposizione, perché riferita solo al Mercato coperto e che avrebbe potuto indurre in errore i consiglieri. Nel rispondere alle domande dei consiglieri, i tecnici hanno spiegato che si è partiti dal progetto degli Arconi tamponati a filo, con un volume consolidato, superiore rispetto alla volumetria che si ottiene a seguito dell’arretramento, la cui riduzione è stata quindi compensata con la realizzazione dei corpi aggettanti, facendo si che, alla fine, la volumetria, rimanesse sostanzialmente invariata.

Corpi aggettanti «Se la Soprintendenza chiede -ha spiegato l’architteto Enrico Antinoro- di abbassare i corpi aggettanti, l’unico modo è riducendo i soppalchi, per cui abbassiamo tutto di un metro. Non è invece possibile arretrare ulteriormente. Nel tavolo tecnico -ha spiegato ancora- abbiamo concordato che ci saranno anche una serie di accorgimenti per rendere distinguibile il muro, per esempio con una particolare illuminazione. In ogni caso, l’aggetto è di un metro e venti e serve per non ancorarsi all’Arcone. Mi preme anche sottolineare -ha concluso- che non siamo di fronte ad un semplice intervento edilizio, ma ad un progetto ben più complesso che recupera la piazza e la sua visione unitaria, con un prospetto degli edifici più importanti della città. Proprio per questo abbiamo spostato gli ascensori togliendo la vecchia struttura in mezzo che non permetteva di percepire la piazza nella sua interezza».

Sopralluogo dei consiglieri Diverse sono a tutt’oggi le visioni degli stessi componenti del consiglio comunale a riguardo, a prescindere che si tratti di maggioranza o opposizione. Se per il capogruppo Pd quello agli Arconi è uno scempio, per il consigliere Nucciarelli «la funzione di un progetto è senz’altro fondamentale, ma quando siamo di fronte a monumenti così importanti -ha detto- la componente estetica è altrettanto se non più importante. La funzione va, dunque, commisurata al rispetto del monumento». In attesa di vedere come andrà a finire, anche i consiglieri torneranno ‘sul luogo del delitto’, come proposto da Tracchegiani. Un sopralluogo al cantiere per capire almeno di cosa stanno parlando

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