Multa e confisca: la canna da pesca consegnata per protesta

Il presidente di Libera Caccia e Pesca Umbria ha raggiunto gli uffici della Regione al posto del giovane associato multato: «Norme sproporzionate»

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Il presidente regionale della Libera Caccia e Pesca, Lando Loretoni, si è presentato sabato mattina a Perugia, all’ufficio contenziosi della Regione, per consegnare la canna da pesca di 6 metri sequestrata ad un associato a cui due anni fa le guardie del Wwf avevano elevato un verbale di 300 euro. Sanzione a cui si è aggiunta in questi giorni la confisca dell’attrezzatura, ordinata a distanza di due anni dal fatto, con determina dirigenziale della Regione Umbria.

Punizione ‘bis’

«Il giovane – spiega Libera Caccia e Pesca Umbria – stava pescando sulle acque del fiume Nera utilizzando un’esca con un ardiglione non schiacciato. Da qui la sanzione pecuniaria e la confisca della canna e dell’altro materiale. La multa era stata ridotta della metà, accogliendo l’istanza di Libera Caccia e Pesca, in virtù del basso reddito del giovane. Ma la canna e l’altra attrezzatura da pesca sono state confiscate, con un’ulteriore ‘punizione’ anche dal punto di vista economico».

La protesta

In ragione delle difficoltà del giovane, Loretoni ha voluto recarsi personalmente a Perugia, per consegnare l’attrezzatura sequestrata all’associato a Libera Caccia e Pesca. Tutto ciò entrando con la lunga canna da pesca negli uffici della Regione, come forma di protesta per un norma considerata sproporzionata e che ha colpito diversi pescatori umbri. Il tutto, alla vigilia dell’inizio della stagione di pesca che in Umbria prende il via, per la trota, domenica 28 marzo.

«Norme da rispettare ma sproporzionate»

«Libera Caccia e Pesca – ricorda Loretoni – raccomanda sempre il rispetto delle regole ai propri iscritti, nell’interesse dell’ambiente e della stessa comunità dei cacciatori e dei pescatori. A quest’ultimi, in vista dell’apertura di domenica, raccomandiamo in particolare di verificare la propria attrezzatura, visto che, anche un piccolo ardiglione non schiacciato adeguatamente può costare ben 300 euro di multa e il sequestro dell’attrezzatura. Una norma che prevede una sanzione assolutamente sproporzionata – afferma il presidente dell’associazione – che colpisce, come nel caso in questione, anche persone che non hanno reddito e per le quali quindi una trota può rappresentare un pasto, oltre che il frutto di un divertimento».

Appello e ringraziamento

Da qui l’appello all’assessore regionale Roberto Morroni che Loretoni ringrazia, insieme a tutta la giunta regionale, per la sensibilità che ha portato ad accogliere le istanze delle associazioni della pesca sportiva: nei giorni in cui l’Umbria è in zona ‘arancione’, i pescatori potranno spostarsi almeno nel proprio territorio provinciale.

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