di S.F.
Un impianto di «trattamento rifiuto comprendente la digestione anaerobica della Forsu, il compostaggio del digestato da Forsu prodotto in impianto, il compostaggio di fanghi e l’eventuale miscelazione del compost con materie prime per la produzione di un materiale fertilizzante/ammendante di qualità». In estrema sintesi è il progetto per il quale è scattata la procedura per la Valutazione di impatto ambientale e il provvedimento autorizzatorio unico regionale: la proposta riguarda una vasta area nel territorio comunale di Narni, a Nera Montoro. Chi c’è dietro? La new company Biomont che, al suo interno, prevede la partecipazione di Agri Flor srl e Geovital service srl, quest’ultime entrambe di Villa Pitignano (Perugia).
LA SINTESI DEL PROGETTO – LEGGI (.PDF)
Il tentativo e le attività previste
Di certo sarà complicato non rendersi conto della novità qualora non andasse in porto. Gli uffici tecnici della Regione hanno in mano la maxi documentazione da valutare: in ballo c’è l’autorizzazione alla realizzazione e all’esercizio di un impianto di digestione anaerobica e compostaggio. Bene, ma quali sono le attività principali previste? Si parla di produzione di ammendante compostato misto, ammendante compostato con fanghi, produzione di substrato di coltivazione misto, produzione di biometano da fonti rinnovabili, produzione di combustibile alternativo da rifiuto, produzione di energia elettrica e termica mediante cogenerazione e produzione di energica elettrica mediante impianto fotovoltaico a tetto di potenzialità di 1.132.420 kwh/anno su una copertura per circa 5 mila metri quadrati di pannelli. Tutto ciò è specificato negli atti – tutti pubblici – inseriti da alcune ore nel portale regionale.
L’ambiente
Nella progettazione – viene messo in evidenza – delle modifiche e nella gestione dell’impianto «si è cercato ndi limitare ogni possibile impatto grazie ad un’attenta analisi delle componenti ambientali coinvolte e attraverso diversi accorgimenti progettuali. Per l’atmosfera si è concluso che le concentrazioni di inquinanti derivanti dai motori a combustione interna dei mezzi di cantiere nonché quelle derivanti sostanzialmente dai movimenti di materiale e risulteranno assolutamente accettabili e notevolmente inferiori ai valori limite di legge. È, quindi, prevedibile un impatto sicuramente trascurabile sulla salute pubblica come conseguenza dell’emissione di inquinanti atmosferici conseguenti la costruzione e l’esercizio dell’impianto». Ad occuparsi del progetto due società, la Entsorga di Tortona (Alessandria) e la Cga srl di Roma. Andrà a buon fine?