Norcia, donazioni per «rimettersi in moto»

Motoraduno di beneficenza. I Vigili del Fuoco consegnano 4 mila euro ai due agricoltori 30enni che hanno salvato lo zafferano

Condividi questo articolo su

Sarà una domenica speciale, a Norcia. Il 30 aprile, infatti, sarà una giornata all’insegna della solidarietà grazie al gruppo di volontari ‘Norcia Sisma 2016 di Emanuele Battilocchi’ che, sin dai primi momenti dopo il terremoto sia dello scorso 24 agosto che, poi, di ottobre, si è dato da fare per garantire aiuto e sostegno alle popolazioni colpite dal sisma e senza più niente.

Beneficenza Ad organizzare la giornata, che si svolgerà a partire dalle 10 al campo sportivo comunale di Norcia è stato proprio Emanuele Battilocchi. Un moto raduno di beneficenza in cui verranno raccolte donazioni che saranno convertite in buoni spesa per aiutare le popolazioni terremotate. Attesi, nella giornata di domani, centinaia di bikers da tutta Italia che verranno a portare un aiuto concreto alle tante famiglie che hanno perso la casa quando non anche il lavoro.

Rimettersi in moto «Un piccolo gesto concreto di aiuto – spiega Emanuele – che serve per ripartire, per ‘rimetterci tutti quanti in moto’ e tornare a sperare in un futuro migliore». Durante la giornata, patrocinata anche dal comune di Norcia, saranno presenti stand gastronomici e di prodotti tipici per poter assaggiare tutto il meglio dell’enogastronomia locale e, allo stesso tempo, aiutare le imprese in difficoltà.

Vigili del fuoco A rendere la domenica ancora più speciale ci sarà anche il motoclub dei Vigili del fuoco che, grazie a una raccolta fondi, doneranno 4 mila euro a Lorenzo Battistini e a Ilaria Amici, i due giovani che da agosto ad oggi sono riusciti a salvare la loro azienda ‘Bosco Torto’ che produce zafferano. Nonostante di loro si sia parlato in tutta Italia, a quasi un anno dal primo devastante terremoto «la situazione è ancora molto critica» come racconta Lorenzo.

Lorenzo e Ilaria de il Bosco Torto

Lorenzo e Ilaria Appena trentenni, infatti, i due giovani agricoltori di San Pellegrino dopo il terremoto del 24 agosto hanno estratto dalle macerie del loro laboratorio crollato circa centomila bulbi di zafferanno che sono stati piantati e raccolti nonostante il proseguire dello sciame sismico. «Tutto è stato reso possibile solo grazie al grande cuore degli italiani e alla solidarietà dei privati – prosegue Lorenzo – perché dalle istituzioni non è ancora arrivato nulla. Nessun tipo di sostegno, né materiale né economico, è mai arrivato qui. Abbiamo avuto grossi problemi per lo stoccaggio delle attrezzature, delle sementi, per la lavorazione. Il laboratorio che è crollato all’interno della zona rossa lo stiamo costruendo in un altro terreno, ma stiamo installando un container che ci siamo comprati da soli».

Le difficoltà Al di là del camper dove i due giovani a tuttoggi vivono e lavorano – ci hanno stoccato anche l’aglio nero che poi è stato piantato sul campo all’interno della zona rossa – non hanno più nulla. «Ci ha aiutato la Caritas – prosegue Lorenzo – che ci ha prestato un camper che abbiamo utilizzato come essiccatoio per lo zafferano poi, per il confezionamento, abbiamo dovuto affittare un laboratorio a Roma perché fossimo in regola per l’Hccp. Ma ora arriverà il peggio». Il peggio sono le enormi spese che i due dovranno sostenere per riacquistare i macchinari, installare il nuovo container e, con i fondi pubblici, probabilmente riusciranno a coprire appena il 30% delle spese. «Ricostruire il laboratorio costerà circa 100 mila euro, il nuovo container altri 8. Ovviamente neanche ci siamo potuti avvicinare a una banca per chiedere un mutuo, in questa situazione, senza neanche più una casa a garanzia, nessuno ci dà niente».

San Pellegrino di Norcia

4 mila euro Dallo stato, dunque, non è arrivato nulla, né un container per stoccare lo zafferano e i macchinari, né una modulo abitativo d’emergenza per non farli vivere più nel camper. Ma poi è che arrivata la telefonata. «La mia fidanzata Ilaria è stata contattata dal presidente del motoclub dei vigili del fuoco. Hanno voluto sapere in che condizioni siamo costretti a vivere e a lavorare prima di darci la buona notizia, cioè che ci avrebbero fornito quattro mila euro di donazioni raccolte negli ultimi mesi. Siamo commossi da tanta solidarietà, utilizzeremo quella somma in parte per i lavori di ricostruzione e, in parte, per riacquistare le attrezzature».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli