Norcia, dopo il sisma chiesta nuova verifica

Appello del comitato che vigila sui lavori alla casa di San Benedetto. Ancora bloccati i fondi degli sms solidali

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Il comitato ‘Pro Basilica identica’ di Norcia chiede di verificare lo stato dei resti della preziosa facciata e di disporre, immediatamente, la messa in salvo di tutti gli inserti antichi in essa presenti: portale, statue, incassi, decori.

«Verifica alle macerie dopo la scossa»

La sollecitazione è stata avanzata alle autorità e istituzioni impegnate nella messa in sicurezza della basilica, alla luce della nuova scossa di magnitudo 4.1 che si è registrata a Norcia la notte tra sabato e domenica. Nella richiesta di intervento si esprime anche preoccupazione che la facciata della Basilica non venga «abbandonata al suo destino». E che tutte le prassi di recupero siano interessate da una «straordinaria e prontissima accelerazione».

«Fare come con Assisi»

Il comitato chiede anche che lo Stato e in primis il Governo dispongano finalmente ogni attività per risolvere questo «cantiere sostanzialmente immobile da anni». Viene chiesta l’attivazione di una task force non dissimile, possibilmente costituita dagli stessi professionisti, da quella che realizzò il meraviglioso recupero della Basilica di Assisi, con identiche modalità straordinarie e stessa certezza di risorse e tempistiche brucianti, prima che sia troppo tardi.

Bloccati i fondi degli sms

Intanto, arriva una notizia sconcertante, rilanciata dai media nazionali: sono ancora bloccati 30 milioni di fondi degli sms solidali versati dai cittadini dopo le scosse del 2016. Avrebbero dovuto finanziare progetti di ricostruzione nelle tre regioni interessate, molti dei quali sono fermi. Nella valle del fiume Nera, in Umbria, le operazioni prevedono la costruzione di 14 centri di comunità: solo per 3 di loro i lavori di progettazione sono in fase definitiva.

Inchiesta Corte dei Conti

Una vicenda che si unisce all’inchiesta della Corte dei Conti, che ha aperto un’indagine sulla mancata o tardiva ricostruzione post terremoto del 2016 in Umbria. La procura contabile indaga su eventuali «danni pubblici» per la mancata adozione del piano di ricostruzione e l’omesso conferimento di incarichi tecnici. Sotto osservazione anche le mappe di pericolosità sismica che sarebbero «inadeguate», secondo quanto riporta l’Ansa.

Sisma, l’esasperazione all’attenzione di Conte

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