Sisma, l’esasperazione all’attenzione di Conte

Incontro martedì mattina a Roma fra il presidente del consiglio e il coordinamento dei comitati terremoto Italia centrale: «Non ci interessa chi governi ma basta promesse»

Condividi questo articolo su

Un testo unico sul terremoto che preveda interventi differenziati in base al territorio e ai danni subiti dai cittadini: questa la principale richiesta avanzata dal coordinamento dei comitati terremoto Italia centrale al presidente del consiglio Giuseppe Conte, nell’incontro che si è tenuto martedì mattina a Roma.

Le richieste

Richieste poi dettagliate dal coordinamento in un allegato, che ne contiene altre più particolareggiate: semplificazione, sburocratizzazione e aumento del personale deputato a smaltire le pratiche; una vera zona franca per il rilancio economico dei territori più colpiti; misure per la ripopolazione del cratere; sgravi fiscali per le aziende che assumono terremotati nel cratere; istituzione del reddito di cratere. Ma non solo. Si chiede anche assistenza reale – anche di tipo psicologico – a chi tre anni fa ha vissuto questo dramma e ancora non si è ripreso.

L’incontro

Le richieste sono state presentate in una lettera consegnata nelle mani di Conte, che ha ascoltato le richieste e ha manifestato la «sua piena vicinanza» ai terremotati; come recita una nota. «Non sta a noi entrare nel dibattito politico – scrivono – e ribadiamo a tutti i partiti italiani ed ai media che noi terremotati non andiamo coinvolti per fare ‘comunicazione politica’ dentro una crisi di governo. Abbiamo sempre detto che non abbiamo governi amici, e lo confermiamo oggi. Da tre anni avanziamo proposte per la rinascita del centro Italia e nessuno dei tre governi che si sono succeduti ha voluto darci finora ascolto, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. La ricostruzione è ancora solo un miraggio. Non ci interessa chi governerà: ci interessa che, chiunque sia a farlo, esaudisca le nostre richieste».

«A Castelluccio ancora fermi»

Intanto, da Norcia, arriva una nuova denuncia che riguarda la frazione di Castelluccio. «Sono passati più di 1.100 giorni dall’inizio della sequenza sismica che dal 2016 sta interessando l’Italia centrale e, a distanza di tre anni, non esiste ancora un’idea per la ricostruzione di Castelluccio – scrivono i consiglieri comunali di ‘Noi per Norcia’ -. Eppure si tratta della frazione più in vista del comune di Norcia, tanto da essere considerata la ‘perla’ del parco nazionale dei monti Sibillini. La situazione – affermano Giampietro Angelini, Cristian Coccia, Antonio Duca e Pietro Iambrenghi – è molto preoccupante perché il paese è ancora in zona rossa, nessuno può accedervi e non si vede alcun segnale né per la rimozione delle macerie né per l’inizio dei lavori».

Ricostruzione

Intanto la Regione Umbria – attraverso l’ufficio speciale ricostruzione – fa sapere che «i proprietari le cui case hanno subito danni lievi in seguito al sisma del 2016 dovranno, entro il 30 settembre, comunicare l’avvenuto affidamento dell’incarico al professionista». Il 31 dicembre 2019 scade il termine per la presentazione della domanda di contributo, prorogato con l’ordinanza 81 del 27 giugno 2018. «Entro il 30 settembre 2019 – prosegue la nota – i soggetti legittimati a presentare domanda di contributo per gli interventi di immediata esecuzione dovranno trasmettere tramite pec, al commissario straordinario e ai vice commissari, il conferimento dell’incarico al professionista per la presentazione della pratica relativa agli interventi di immediata esecuzione. Il mancato rispetto del predetto termine per la presentazione della domanda e delle modalità di presentazione della stessa, determina l’inammissibilità della richiesta di contributo e, nei soli casi di inosservanza dei termini previsti dai precedenti periodi, anche la decadenza dal contributo per l’autonoma sistemazione eventualmente percepito dal soggetto interessato».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli