di Giovanni Cardarello
E alla fine dopo sette, lunghi mesi, di attesa la struttura complessa di oculistica di Foligno e Spoleto finalmente ha un primario. Sette lunghi mesi passati a leggere curriculum, studiare carte e verificare certificati di equipollenza per arrivare ad emettere una sentenza puntuale. I fatti.
Nello scorso ottobre la Usl Umbria 2 ha emesso un avviso pubblico, per titoli ed esami, al fine di coprire il ruolo di responsabile della direzione della Struttura Complessa di oculista Po Foligno-Spoleto profilo professionale dirigente medico della disciplina di oftalmologia – area chirurgica e delle specialità chirurgiche. All’avviso rispondono in undici tutti altamente qualificati.
Al termine del primo percorso la commissione giudicante ha assegnato per i curriculum «44/50 punti al Dott. Piergiacomo Grassi, 36/50 punti al Dott. Tito Fiore e 30/50 al Dott. Luciano Burattini». Lo riferisce l’edizione oggi in edicola del Messaggero attingendo all’estratto della sentenza del Tar. Dopo questa valutazione la Commissione ha effettuato le prova orali e di casistica determinando una graduatoria che ha visto «collocarsi al primo posto il dott. Piergiacomo Grassi con punti 69/80, il dott. Tito Fiore si è classificato al secondo posto con punti 60/80 e, a seguire, il dott. Luciano Burattini al terzo posto con punti 58/80».
Ma qui si è aperta una seconda partita tutta giocate nella aule del Tar dell’Umbria. A valle dell’esito, infatti, il professor Tito Fiore, assistito dagli avvocati Chiara Polenzani e Antonio Bartolini, ha presentato ricorso al Tar specificando che il vincitore della graduatoria non aveva un requisito fondamentale. Nello specifico la carenza dell’anzianità di servizio di 7 anni nel servizio sanitario nazionale. Un requisito fondamentale per accedere al conferimento dell’incarico.
«Requisito – spiega Il Messaggero – erroneamente accertato sulla base dei decreti di equipollenza rilasciati dalla Regione Campania». In sostanza Grassi non poteva partecipare al concorso e, come accennato, il Tar dopo le opportune valutazioni ha certificato quando esposto dal professor Fiore in sede di ricorso.
Morale della favola Il presidente del Tar dell’Umbria, Pierfrancesco Ungari, ha accolto il ricorso, modificato la graduatoria e, di fatto, aperto le porte dell’incarico al professor Tito Fiore. Ma non solo. In parallelo, conclude Il Messaggero, ha condannato la Regione Campania e la Asl Umbria2 a rifondere a Fiore 1.500 euro a testa per le spese di giudizio.