Omicidio borgo Bovio: chiesto l’abbreviato. In ballo testimonianze e tabulati telefonici

Terni – Udienza fissata per il 14 giugno. La difesa del 27enne Samuel Obagbolo punta a chiarire diversi aspetti

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Terni: omicidio a borgo Bovio. Cade l’accusa più grave: per il pm è ‘preterintenzionale’

La prima udienza del processo, in seguito al giudizio immediato fissato dalla procura della Repubblica di Terni – titolare del fascicolo è il pm Barbara Mazzullo -, si sarebbe dovuta tenere giovedì mattina di fronte alla corte d’assise di Terni. Ma l’udienza è stata revocata nei giorni scorsi, perchè l’avvocato Francesco Montalbano Caracci, legale difensore del 27enne nigeriano Samuel Obagbolo, accusato di omicidio preterintenzionale, ha chiesto di poter accedere al giudizio abbreviato condizionato. Così in aula ci si andrà il prossimo 14 giugno, quando il gip Barbara Di Giovannantonio deciderà se accogliere la richiesta della difesa o meno. L’omicidio è quello del del 39enne tunisino Ridha Jamaaoui, aggredito – secondo le risultanze investigative – a calci e pugni al culmine di una lite per futili motivi avvenuta la sera dello scorso 27 novembre in via Romagna, a borgo Bovio. Samuel Obagbolo si trova in carcere, arrestato poche ore dopo il fatto dai carabinieri di Terni. Inizialmente gli era stato contestato l’omicidio volontario ma poi, con lo sviluppo delle indagini, la procura ha inteso modificare l’imputazione nel meno grave omicidio preterintenzionale. Persone offese nel procedimento sono la sorella 44enne e la figlia minorenne del Jamaaoui. «Alla luce degli elementi di cui abbiamo potuto prendere visione – spiega l’avvocato Montalbano – abbiamo deciso di chiedere il giudizio abbreviato, condizionato all’acquisizione di alcune testimonianze e dei tabulati telefonici. Perché a nostro giudizio, restano da chiarire alcuni aspetti sostanziali in merito a questa brutta vicenda. Se la procura ha inteso disporre l’immediato per una presupposta evidenza della prova, noi puntiamo ad approfondire ulteriormente la vicenda». Secondo gli inquirenti l’omicidio si sarebbe consumato senza il coinvolgimento di altre persone. Chi in qualche modo era presente ai fatti, non sarebbe collegato ai successivi tragici sviluppi: si tratta in particolare di un cittadino italiano al volante della propria autovettura ed un connazionale dell’Obagbolo, i primi a discutere nei pressi di un distributore di carburanti e che sarebbero stati ‘difesi’ rispettivamente dalla vittima e dal suo aggressore.

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