Organizzazione Arpal, Csa scrive alla Tesei: «Tutto stravolto»

Umbria – Il sindacato lamenta tutta una serie di criticità derivanti dal nuovo assetto: «Il fronte operativo è stato sguarnito»

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Ancora polemiche, questa volta di stampo sindacale, attorno ad Arpal Umbria, l’agenzia regionale per le politiche del lavoro. A rimarcare la situazione di tensione è questa volta il sindacato Csa che ha inviato una lettera alla presidente della Regione, Donatella Tesei.

«Organizzazione stravolta»

Nella missiva la Csa parla di «grande disagio che è insorto all’interno di Arpal Umbria a seguito dell’attuazione del D.D. 704 del 1° giugno scorso, col quale è stata stravolta l’organizzazione dell’agenzia in maniera ingiustificata ed incomprensibile, considerando il fatto che essa, pur con tutte le sue problematiche, ha dato sino ad oggi risposte importanti alla platea delle persone in cerca di occupazione, compresi i portatori di handicap».

«Sguarnito il fronte operativo»

«Non sappiamo se il nuovo direttore Paola Nicastro abbia agito solo per dare un segnale di cambiamento alla giunta regionale – osserva il sindacato -. Sta di fatto che il riassetto organizzativo di Arpal sembra essere più un dissesto nel quale non si ravvede alcuna logica. In particolare, da un lato sono stati effettuati degli accorpamenti delle figure dei responsabili dei centri per l’impiego e degli uffici legge 68/99, togliendo importanti punti di riferimento ai dipendenti con ovvie ricadute sulla qualità e la puntualità delle prestazioni. Dall’altro sono state mutate le configurazioni dei servizi, con relativo spostamento delle posizioni organizzative, sguarnendo l’intero fronte operativo a vantaggio degli staff interni».

«Tutti all’oscuro»

La Csa evidenzia poi come «una posizione organizzativa è stata spostata al consiglio di aministrazione per redigere pochi verbali l’anno. Pur non contestando il fatto che il direttore ha agito nel rispetto delle proprie prerogative, è da osservare che tutti i dirigenti e funzionari dell’Arpal sono rimasti all’oscuro di questa operazione, trovandosi di fronte all’improvviso ad una realtà del tutto nuova alla quale hanno dovuto adeguarsi immediatamente, non senza delle ovvie difficoltà che tuttora non sono risolte».

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