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Home » Orvieto, lo ‘strappo’ della Tardani sui rifiuti

Orvieto, lo ‘strappo’ della Tardani sui rifiuti

di Fabio Toni
27 Dicembre 2020
in Ambiente e salute, Dal territorio, Politica
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
Le Crete (Orvieto)

Le Crete (Orvieto)

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«Pur apprezzando il nuovo approccio al problema rifiuti voluto dalla Regione Umbria e il lavoro dell’Auri che sta operando in un quadro di emergenza, il mio voto sarà contrario poiché il territorio di Orvieto non può più continuare a pagare i ritardi e le inefficienze accumulati negli anni dal piano regionale dei rifiuti. Come Comune che ha subìto negli ultimi anni importanti ampliamenti della discarica avvertiamo la necessità di dare un segnale forte e deciso che sono certa sarà raccolto dal governo regionale».

Cosa comporta il voto

Con questa motivazione il sindaco di Orvieto e membro del consiglio direttivo dell’Auri, Roberta Tardani, ha espresso voto contrario, sia nella proposta di delibera del consiglio direttivo stesso che successivamente nell’assemblea dei sindaci dell’Auri, in merito alla delibera di programmazione dei flussi dei rifiuti agli impianti di trattamento per l’anno 2021. L’atto, approvato con 43 voti favorevoli, 5 astenuti (comuni di Allerona, Ferentillo, Giano dell’Umbria, Monteleone di Orvieto, Spello) e 6 contrari (Castel Ritaldi, Fabro, Foligno, Orvieto, Porano, Spoleto), lascia sostanzialmente invariato il flusso dei rifiuti agli impianti ricadenti nei sub Ambiti 1-2 e 4, stralciando, in virtù della presa di posizione del Comune di Orvieto e in attesa di una nuova specifica istruttoria, quelli relativi al sub Ambito 3 Foligno-Spoleto.

«Servono segnali di discontinuità»

«La delibera in questione – spiega il sindaco Tardani – non modifica in maniera sostanziale i flussi verso il nostro ambito rispetto allo scorso anno ma, stralciando le decisioni sul sub Ambito 3, rischia soltanto di rinviare di qualche tempo il problema relativo allo smaltimento di circa 20 mila tonnellate annue di rifiuti a causa dell’ormai prossimo definitivo esaurimento della volumetria autorizzata nella discarica di Sant’Orsola (Spoleto). Questo comporterebbe un aumento dei flussi verso la nostra discarica – afferma il primo cittadino di Orvieto – oltre che un conseguente aumento dei costi per i cittadini dei comuni del sub Ambito 3, ed è la ragione alla base del mio voto contrario. Condivido il lavoro che la nuova giunta regionale, con l’istituzione del comitato tecnico scientifico, ha avviato per elaborare un piano regionale dei rifiuti finalmente in linea con le direttive nazionali e comunitarie, che superi e renda residuale il sistema delle discariche, che blocchi qualsiasi altra ipotesi di ampliamento e recuperi il tempo perduto sul fronte dell’impiantistica. E se è vero che la gestione degli smaltimenti di rifiuti sia ormai su base regionale, è anche vero che serve dare sin da subito dei segnali di discontinuità rispetto a quelle scelte che nel passato hanno penalizzato il nostro territorio e che abbiamo sempre combattuto e criticato».

Tanti nodi da sciogliere

«Il nostro approccio alle questioni che ci siamo trovati di fronte sin dall’inizio del mandato – prosegue Roberta Tardani – è chiaro: non accetteremo per ordini di scuderia decisioni che rischiano di penalizzare il nostro territorio e i cittadini orvietani. Il mio voto contrario vuole essere un chiaro segnale di discontinuità con chi, nel passato, ha sempre avallato tutto e consentito di utilizzare la discarica di Orvieto per risolvere i problemi di chi non ha saputo governare questi processi. Anche per questo, come giunta, abbiamo deciso di rinviare al 2022 l’applicazione della tariffa puntuale in luogo della Tari, prevista nel 2021. Tale passaggio, ad oggi, presenta criticità visto che non sono ancora definiti molteplici aspetti che rischierebbero di rendere caotica e ingestibile la gestione della tariffa puntuale, senza peraltro i benefici attesi per i cittadini. C’è infatti ancora da risolvere il contenzioso con i gestori sulle cosiddette maggiori utenze, altra eredità del recente passato che avevo più volte segnalato al mio predecessore temendo, come poi è avvenuto, che la questione sarebbe venuta al pettine. C’è da verificare l’allineamento dei contenitori dei rifiuti ai diversi contribuenti, con riferimento soprattutto ai condomini, la misurazione puntuale e l’assimilazione dei rifiuti, il programma di gestione. In questo anno lavoreremo dunque anche per chiarire questi aspetti convinti che la tariffa puntuale sia oggettivamente un potente strumento di innovazione del servizio di gestione dei rifiuti ma che debba essere applicata solo dopo aver affrontato tutte le questioni in sospeso».

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