«Sulla scorta dei dati parziali sinora forniti dagli uffici comunali, in base all’attività di sommaria deliberazione di questo Organo straordinario di liquidazione, risultano ammissibili e di competenza della gestione liquidatoria debiti, relativi a fondi non vincolati, per 39 milioni 722 mila e 460 euro in quanto ad ordinari e per 433 mila 220 in quanto a privilegati». È il numero chiave contenuto nella deliberazione numero 101 dell’Osl del Comune di Terni: i tre commissari – Giulia Collosi presidente, Eleonora Albano e Massimiliano Bardani – hanno ufficialmente comunicato la proposta per procedere con la modalità semplificata di accertamento e liquidazione del debito legato al dissesto finanziario dell’ente. Palla ora alla giunta.
COME FUNZIONA LA PROCEDURA SEMPLIFICATA: TRANSAZIONE DAL 40 AL 60%
L’aggiornamento delle istanze: valore per 73 milioni di euro
L’obiettivo dell’Osl è quello del risparmio di spesa e soprattutto di accelerare l’iter delle operazioni per il risanamento del Comune di Terni. L’Organo, prima di avanzare la richiesta, specifica di non aver ricevuto l’elenco «dei residui passivi per la verifica dei debiti di bilancio per i quali i creditori non hanno presentato istanza di ammissione alla massa passiva, pur avendone titolo e quello dei residui attivi e passivi concernenti fondi a destinazione vincolata di competenza della gestione liquidatoria, né sono state trasferite le relative somme». Poi si passa ai numeri: le istanze registrate per l’inserimento nella massa passiva sono state 1.096 (763 per crediti ordinari). Il totale dell’importo di queste oltre mille richieste? 73 milioni 409 mila 462 euro.
11 APRILE 2018, L’INSEDIAMENTO DELL’OSL
Fondi vincolati ed esclusioni
L’Osl fa il sunto del proprio lavoro e spiega che le istanza riguardanti i fondi vincolat deliberate fino ad oggi sono 95 per un valore di 3 milioni 305 mila 899 euro: «Vanno aggiunti – si legge – 481 mila 630 euro di prossima deliberazione e 136 istanze per 273 mila 877 euro relative a dipendenti per crediti privilegiati». In fase istruttoria ci sono ulteriori 88 domande presentate. «Il valore delle istanze relative a crediti ordinari, per le quali ad oggi è stato adottato formale provvedimento di esclusione, è pari a 15 milioni 384 mila 568 euro», mentre quello legato a documenti già esaminati e per il quale è in corso il provvedimento di esclusione è pari a 13 milioni 807 mila 785 euro».
IL PIANO DI RILEVAZIONE DELLA MASSA PASSIVA
Il fondo cassa a disposizione: 8,8 milioni di euro
C’è da pagare. L’Organo straordinario di liquidazione sottolinea che «a fronte della massa passiva così sommariamente determinata, il dissesto dispone al momento di una massa attiva certa costituita dal fondo cassa al 28 febbraio 2019 – che l’ente locale deve trasferirgli, come definito nella nota a firma del responsabile del servizio finanziario – pari a 8 milioni 844 mila 296 euro, cui vanno aggiunte le somme incassate direttamente dall’Osl e giacenti sul conto corrente ad essa intestato». Si tratta di 183 mila euro. Per quel che concerne i 39 milioni del debito effettivo riscontrato per procedura di semplificazione, l’Osl puntualizza che «vanno aggiunti gli oneri della liquidazione (compensi e rimborsi ai componenti, spese del personale e spese diverse), quantificati presuntivamente in 660 mila euro».
Lo step e la transazione
Il Comune ha ora trenta giorni di tempo per dare l’ok e far sì che si proceda. A quel punto scatterebbe la transazione: rispetto ai 40 milioni del debito effettivo si può andare da un minimo del 40 ad un massimo del 60% rispetto ai 40 milioni di euro. L’Organo – in vista del pagamento dei creditori – può richiedere un’anticipazione al ministero per la differenza tra gli 8,8 milioni a disposizione e il residuo.
