Ospedale Terni, De Luca: «C’è un piano per depotenziarlo»

Il consigliere regionale M5S presenta un’interrogazione urgente alla giunta: focus su liste d’attesa, ricoveri e ‘modulo Arcuri’

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«È in atto un piano per depotenziare l’ospedale di Terni». A dirlo è il consigliere regionale del M5S, Thomas De Luca, tirando in ballo diversi aspetti: presentata un’interrogazione urgente a risposta immediata alla giunta regionale.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

Thomas De Luca

Liste d’attesa

Il focus in primis è «sul numero di pazienti in lista d’attesa per intervento chirurgico con previsione di ricovero», quindi sugli «interventi effettuati dal mese di dicembre ad oggi negli ospedali di Terni e Perugia». De Luca sottolinea «che l’ospedale di Terni, di fatto, non eroga più servizi. Con la risalita della curva dei contagi la direzione sanitaria regionale ha ritenuto di adottare una serie di misure, culminate con la scelta del commissario D’Angelo e del direttore Dario di sospendere le attività chirurgiche, i ricoveri programmati e le attività ambulatoriali procrastinabili. Gli ospedali di Perugia e Terni hanno dovuto fronteggiare una pressione molto forte ridimensionando l’attività chirurgica a seguito dell’afflusso dei pazienti Covid con necessità di ricovero. Negli ultimi tre mesi ci sono stati picchi altissimi di ricoverati nelle due principali strutture umbre con liste d’attesa sempre più lunghe, visite e interventi rimandati che producono conseguenze pesanti sulla salute e sull’aspettativa di vita di migliaia di persone. Pazienti che rimangono in attesa di interventi chirurgici differibili con sensibile aumento del rischio di grave decorso delle patologie».

‘MODULO ARCURI’ TERNI, IN AZIONE IL ‘VERIFICATORE’

Il modulo Arcuri (foto 8 marzo)

I ricoveri e il modulo Arcuri 

A Terni – prosegue l’esponente pentastellato – «ci sono più ricoverati Covid che a Perugia nonostante il numero inferiore dei contagi, eppure assistiamo a una grave disparità nelle due strutture ospedaliere in termini di personale». Altro tema è il cosiddetto ‘modulo Arcuri’: «La scadenza del 25 febbraio per la consegna di 12 nuovi posti di terapia intensiva non è stata rispettata. Resta da capire se anche la proroga al 13 marzo subirà uno slittamento. Subito dopo la consegna – continua – della struttura prefabbricata, ad ogni modo, si dovrà procedere con il collaudo degli impianti e delle apparecchiature elettromedicali e passeranno altri giorni. Si parla di sinergie, intese e dipartimenti interaziendali, eppure il caso del trasferimento a Roma di due pazienti di Perugia con problemi respiratori dimostra ancora una volta come l’ospedale di Terni non sia stato minimamente coinvolto e considerato. Parliamo nel caso specifico di un tipo di terapia come la respirazione extracorporea per infezioni respiratorie gravi, che al ‘Santa Maria’ di Terni si fa da almeno dieci anni e con ottimi risultati. Come ribadito dal dottor Alessandro Pardini i casi sono due: o si è voluto scavalcare volutamente Terni oppure nemmeno si sapeva di questa possibilità».

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