Patologie cavo orale: concluso lo screening

Lo scorso 17 aprile, in occasione della prima giornata della prevenzione e diagnosi precoce dei tumori del cavo orale, l’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni ha organizzato visite gratuite negli ambulatori della clinica otorinolaringoiatrica diretta dal dottor Santino Rizzo. L’iniziativa ha registrato una buona adesione, con esiti diagnostici che hanno rafforzato la volontà di ripetere le attività di informazione nell’ambito della prevenzione delle patologie e in particolare delle neoplasie del cavo orale.

I risultati «Complessivamente sono state effettuate 127 visite di screening – sottolinea il dottor Rizzo – e in 31 casi è stato necessario consigliare un approfondimento diagnostico. Nello specifico, in 13 casi vi era un’alterazione delle mucose orofaringee e in 9 casi vi erano delle eteroplasie che sono state inserite in lista d’attesa chirurgica. In 18 casi è stata necessaria una rivalutazione otorinolaringoiatrica od odontoiatrica a breve, cioè da uno a quattro mesi circa».

Fattori di rischio Durante la visita sono state date ai pazienti indicazioni igienico-alimentari e comportamentali per la prevenzione delle patologie e in particolare delle neoplasie del cavo orale, molto diffuse nella nostra società con circa 12 nuovi casi l’anno, ogni 100 mila abitanti. Fumo, alcol, cattiva igiene orale, protesi dentarie traumatizzanti, infezioni virali da papilloma virus e cattive abitudini alimentari sono riconosciuti come i principali fattori che favoriscono il loro insorgere.

Anche in futuro «In considerazione dell’affluenza delle persone che si sono sottoposte alle visite gratuite – aggiunge il dottor Rizzo – e all’incidenza delle patologie riscontrate, circa il 25%, intendiamo proporre per il futuro eventi informativi mirati, confermando la disponibilità ad organizzare ulteriori giornate di screening. Prevenire le patologie che interessano il cavo orale ed individuarle prima che diventino pericolose, permette un trattamento conservativo e meno invalidante, un aumento delle probabilità di sopravvivenza e una migliore qualità di vita per i pazienti e i familiari, oltre a ridurre i costi di terapia e riabilitazione con evidenti benefici in termini sociali e sanitari».

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