Cardeto, via gli alberi: monta la protesta

Terni: ambientalisti e residenti si sono ritrovati fuori dai cancelli dell’area verde chiusa da tempo per dire «basta allo scempio»

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di Fra.Tor.

Taglio indigesto: nonostante la promessa del Comune – «Pianteremo 56 alberi» -, ambientalisti e residenti, lunedì mattina, hanno dato vita ad un presidio-protesta contro l’abbattimento delle piante in corso al parco ‘Galigani’ di Cardeto, chiuso da quasi quattro anni fra mille dubbi e polemiche.

«SCEMPIO AMBIENTALE» – VIDEO

«Denunce in arrivo» Pierluigi Rainone (Verdi Ambiente e Società) e Rossano Fausti (Federazione Verdi Terni) parlano di «scempio ambientale all’interno del parco. In una città dove i livelli di inquinamento sono massimi – dicono – si preferisce continuare ad abbattere piante, piuttosto che agire per limitare le conseguenze che sono pesantissime per tutti. Chiederemo la rimozione di tutti gli ingombri in ferro che sono dentro il parco e stiamo già predisponendo esposti all’autorità nazionale anti corruzione ed all’autorità giudiziaria per accertare la correttezza degli appalti del parco di Cardeto rispetto al decreto legislativo 50 del 2016»

PARCO CHIUSO, PROTESTANO LE NONNE – VIDEO

Niente più verde Una protesta accompagnata da quella dei residenti: «Specialmente d’estate i bambini vanno a giocare davanti al supermercato – raccontano alcune nonne -, con tanto di cartello di divieto di giocare, ma dove li portiamo? Hanno aperto parte del parco, dove si incontrano due strade e c’è la concentrazione massima di smog: quelli li chiamano giardini? Ma stiamo scherzando? I giochi sono tutti i pagamento e noi non possiamo investire parte della nostra pensione per questo. I nostri bambini non hanno più un bel parco dove giocare immersi nella natura».

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