Sono passati cinque giorni, ma probabilmente il derby, a Perugia, è finito solo ora. Quando, a mente fredda, Breda analizza con i giornalisti le sfaccettature di quella gara e le conseguenze della sconfitta, per come è venuta e per come è stata recepita dal gruppo e dalla piazza.
LA LUNGA CONFERENZA DI ROBERTO BREDA – VIDEO INTEGRALE
Seduta psicoanalitica In sala stampa va in scena una seduta di autocoscienza collettiva, sembrava quasi una confessione o una seduta di psicanalisi o u gruppo di auto aiuto, in cui ognuno, al di là e al di qua della scrivania, aveva qualcosa da dire per sgravarsi da un peso che si portava ancora dietro da domenica. E il mister si è prestato, analizzando con dovizia di particolari sia davanti alle telecamere sia dopo, off the records, quando si è intrattenuto a spiegare tutti gli errori commessi su quelle maledette punizioni
Non guardarsi indietro «Errori di reparto – chiarisce subito – non dei singoli: non si getta la croce su nessuno, abbiamo sbagliato tutti. Vista da fuori potrebbe sembrare che ha sbagliato solo chi ha perso l’uomo, invece non è così. Abbiamo rivisto i filmati e i giocatori erano allibiti, non riuscivano a credere di aver potuto commettere certi errori, che non sono da noi. Quindi, una volta fatta l’analisi tecnica, dobbiamo anche ammettere che certe cose possono capitare in un derby, quando si somma la stanchezza, il caldo e la tensione psicologica. Ora dobbiamo metterci alle spalle quello che è successo e pensare avanti: chi si piange addosso è già morto».
Disdetta Dellafiore C’è poi anche l’infortunio di Dellafiore, che ha contribuito a deprimere ulteriormente l’ambiente: il giocatore, apprezzato da tecnico e compagni soprattutto dal punto di vista umano, era uno dei leader silenziosi del gruppo. E il suo sfortunato infortunio ha colpito tutti. «Non è nemmeno caduto a terra – ricostruisce Breda – ha stato un colpo in uno scontro di gioco in cui il compagno ha fatto peso sull’articolazione, provocandogli il danno. Spiace perché oltre ad essere un valido giocatore è un bravo ragazzo».
C’è anche l’Ascoli La domanda sui prossimi avversari arriva alla fine della conferenza. «Loro hanno un calcio molto aggressivo in casa, ma sappiamo i loro punti deboli, così come i punti di forza, dobbiamo essere bravi a controbattere colpo su colpo senza farci influenzare dall’aspetto ambientale. Un avversario ostico. Ma anche noi siamo un avversario scomodo». La notizia è che, perso Dellafiore, almeno si recupera Magnani, che potrebbe quindi tornare titolare sul centrosinistra della difesa.
