Frode in commercio, frode in pubblica fornitura e uso di atto falso. Queste le accuse che hanno portato alla denuncia di tre legali rappresentanti di altrettante società da parte del Nucleo antisofisticazione e sanità – Nas – di Perugia alla procura della Repubblica: scoperto un ingente commercio di mascherine chirurgiche e protettive con certificati di conformità falsi.
SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON
Il giro di denaro
Il giro di affari è stato quantificato in oltre 4,1 milioni di euro. Uno dei denunciati aveva commercializzato a privati ed enti pubblici (ospedali, Usl, carceri, Comuni circa 1,5 milioni di mascherine chirurgiche importate da Tunisa e Cina con falsi certificati di conformità. Per ora – specifica il Nas – solo 300 sono state rintracciate e sottoposte a sequestro penale. Sono in corso ulteriori accertamenti nelle strutture destinatarie di dispositivi irregolari.