Perugia, detenuto tenta il suicidio

Ha tentato di impiccarsi: salvato dagli agenti della penitenziaria. Sappe: «Necessità di adottare urgenti provvedimenti»

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Situazione sempre più esplosiva nelle carceri umbre. Dopo i recenti fatti nella struttura di Sabbione, a Terni, nell’istituto di detenzione di Perugia si è verificato un tentativo – un uomo ha provato ad impiccarsi nel bagno della cella – di suicidio: a sventarlo gli agenti della polizia penitenziaria. Una settimana fa, sempre a Capanne, un poliziotto si era suicidato. E il Sappe torna a tuonare. Una settinman

Tentativo notturno «L’insano gesto – spiega il segretario generale del sindacato autonomo polizia penitenziaria, Donato Capece – è avvenuto questa mattina verso le 4 e non è stato consumato per il tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari. Soltanto grazie all’intervento provvidenziale dell’Agente della sezione, che per altro controllava due Reparti detentivi, si è evitato che l’estremo gesto di un detenuto italiano, con fine pena 2019 perché responsabile dei reati di furto e omicidio colposo, avesse conseguenze mortali».

Provvedimenti urgenti Fabrizio Bonino, segretario nazionale del Sappe, aggiunge che «per fortuna delle Istituzioni, gli uomini della Polizia Penitenziaria svolgono quotidianamente il servizio in carcere con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanità, pur in un contesto assai complicato per il ripetersi di eventi critici. Ma non si può e non si deve ritardare ulteriormente la necessità di adottare urgenti provvedimenti: non si può pensare che la gestione quotidiana delle costanti criticità delle carceri umbre e del Paese sia lasciata solamente al sacrificio e alla professionalità delle donne e degli uomini della Polizia, sotto organico di 7 mila unità».

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