Perugia, dove il calcio blocca il traffico

Giovedì sera la città è rimasta paralizzata in occasione della partita, con automobilisti infuriati e polemiche sui social. Le risposte rassicuranti della Questura

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di P.C.

Non è stata una serata semplice, dal punto di vista dell’ordine pubblico, quella di Perugia-Salernitana. Prima della partita la città è rimasta paralizzata dal traffico, con polemiche e qualche accenno di rissa. Subito dopo, prevenuti i tentativi di contatto fra le tifoserie, quando tutto sembrava terminato, è arrivata la notizia di un sasso lanciato contro il bus della Salernitana (anche se la matrice ultras non convince gli investigatori). Il giorno dopo: polemiche sui social e chiarimenti dalla Questura. Ma andiamo con ordine.

L'area dello stadio di Perugia

L’area dello stadio

Il piano traffico La rivalità fra le due tifoserie è accesa, questo è noto. Così, secondo il solito cliché utilizzato per le partite da ‘bollino rosso’, Questura e Polizia Municipale hanno messo in atto tutti gli accorgimenti per evitare contatti fra le due tifoserie. Circolazione bloccata in via Trasimeno Ovest, in via Cortonese e alla Rotonda Centova. Tifosi ospiti instradati da Madonna Alta. Uscite consigliate per i locali: Prepo, San Faustino e Ferro di Cavallo. Massima raccomandazione a usare percorsi pedonali.

Tifosi e lavoratori Nulla di diverso rispetto al solito, insomma, se non – forse – relativamente ai tempi di attuazione del blocco: in genere le interruzioni vengono attuate un’ora prima del fischio d’inizio. Questa volta tutto è avvenuto con un po’ di anticipo. Ma ciò che ha influito più di tutto è stato il giorno: il giovedì – a differenza di sabato e domenica – il raccordo autostradale è già sotto stress per il rientro a casa dei lavoratori. La chiusura delle strade, unita probabilmente ad una difficoltà di comunicazione dei dispositivi (non tutti sapevano che ci sarebbe stata la partita, giovedì sera), ha provocato il mega ingorgo che ha paralizzato mezza città.

Il mega ingorgo Dalle 18.30 un’ampia zona attorno allo stadio ‘Curi’, a ridosso del cordone di protezione dell’area pedonale, era bloccata. Intasate sia la superstrada – praticamente da Corciano a Prepo – sia le strade interne. Il che ha provocato momenti di tensione fra i tifosi (che comunque erano preparati all’idea di perdere un po’ di tempo) ma soprattutto fra gli automobilisti che della partita ignoravano persino l’esistenza. Abbiamo registrato alcuni episodi in particolare su viale Centova, dove all’interno del centro commerciale si è creato un mega ingorgo fra chi entrava e chi cercava di uscire dal parcheggio (ormai pieno). Una trappola insomma.

Perugia-Salernitana Centova bloccata

Centova bloccata

Area pedonale ampia (troppo?) Molti tifosi hanno lasciato l’auto sui marciapiedi, incamminandosi fra le auto imbottigliate nel traffico, per poi inserirsi nel percorso pedonale che congiunge i due lati dell’area verde di Pian di Massiano. Oltre un chilometro a piedi. Allo stress si è aggiunta la rabbia nel vedere che tutta l’area a ridosso dello stadio era completamente sgombra e presidiata dalle forze dell’ordine senza che ci fossero pericoli evidenti. Le domande erano tutte uguali. Le abbiamo raccolte dal vivo e sui social, dove l’articolo di umbriaOn è stato letteralmente sommerso di commenti in poche ore. Di seguito un rapido blob (unici interventi redazionali sulle parole più volgari).

Il Perugia in A «È davvero necessario transennare tutta la città così?». «Mi domando: se mai dovessimo andare in serie A uno che fa? Per essere allo stadio alle 15 deve partire da casa alle 10? Abbiamo vissuto anni in serie A , con presenze allo stadio di 30.000 persone ma non ricordo assolutamente blocchi del traffico così imponenti e assurdi. La comandante dei vigili, la Questura ci spieghi cosa dovremo fare…». 

La ‘trappola’ a Centova «Mia figlia dal Borgonovo a San Marco 1 ora e 15 minuti: anche la superstrada chiusa! Queste son decisioni che prende il questore?». «Io abito in strada Centova. Se mettono una transenna da una parte che non si può andare la dovrebbero mettere anche a inizio della strada, all’entrata di Borgonovo, in modo che la gente non entra su quella strada. Dopo è normale che diventa una trappola lì».

Perugia-Salernitana centova libera

L’area sotto posta a blocco

Tutelare i non tifosi «Scusate ma scherziamo? Io non sapevo nemmeno che c’era la partita. Devono garantire un passaggio alternativo decente anche a chi non frega nulla del Perugia Calcio». «Non si tratta di pochi minuti: la città totalmente bloccata per due ore! Superstrada chiusa, a Madonna Alta un ingorgo, via Settevalli non ti dico! Centova piena di camionette di Polizia, Carabinieri e Finanza (l’ha percorsa una mia amica alle 18,30 e dice che non si procedeva). Qui non è questione di pochi minuti ma di non conoscere appieno la città. Secondo me il problema è solo questo».

Colpa anche nostra «Quando c’è la partita, non bisogna passare per le vie dello stadio. Lo so che la superstrada in uscita Madonna Alta era chiusa e ti facevano uscire a Ferro di Cavallo. Però al bivio della City era tutto bloccato. L’unica cosa era passare per dentro, da Menchetti venendo da Perugia. Devono comunicare meglio le vie da prendere in alternativa». «Uscita Madonna Alta bloccata, uscite di San Faustino e Ferro di Cavallo congestionate, Centova bloccata, via Settevalli bloccata, Madonnna Alta completamente congestionata. Insomma mezza città bloccata per quasi 3 ore per 40 che partono da Salerno per guardare una partita. Ditemi voi se nel 2017 è accettabile una cosa del genere».

Inquinamento alle stelle «Bastava mettere l’eventuale blocco non alla rotatoria della superstrada ma in quella del Capitini. Personalmente mi ci sono trovato in mezzo dalla rotatoria Berlinguer a Ferro di Cavallo dove abito, dalle ore 19.56 alle ore 20.40 ritornando indietro e passando da Lacugnana, inquinamento alle stelle. C’è anche da dire che molti come me non sapevano della partita. È vergognoso che un evento sportivo debba rendere una zona della città simile ad un campo di concentramento e condizionare in maniera pesante i cittadini che alla partita di calcio non sono per nulla interessati».

I commenti al nostro articolo

Il commento da chi era ‘ sul campo’ «Dato che ero presente, credo di poter esprimere il mio umile pensiero. È inammissibile creare disagi prolungati ai cittadini che hanno come primo diritto la libertà di muoversi. Purtroppo chi gestisce l’ordine pubblico non è preparato a questi eventi e non ha l’umiltà di chiedere a chi è su strada da 29 anni qual è la soluzione migliore. Alle 19 di ieri ci hanno fatto chiudere i 2 svincoli di Madonna Alta mentre i 180 tifosi della Salernitana erano ancora a Terni».

Comunicare con la scorta «Visto che i biglietti per gli ospiti vengono venduti online fino al giorno prima, appare evidente che si conosce già il numero di tifosi ospiti che arriveranno e probabilmente anche con cosa arriveranno se ci fosse dialogo tra le società e le forze dell’ordine. Basterebbe far fermare i pullman lungo la superstrada a una decina di km e scortarli fino allo stadio ed il problema sarebbe risolto, con impiego minore di forze dell’ordine e notevoli disagi in meno per i cittadini che hanno comunque diritto a vivere la propria vita (era giovedì, non domenica!) senza essere condizionati da una partita di calcio».

Spiegamento di forze «200 poliziotti, 200 carabinieri e 200 finanzieri che sembra di essere a Mogadiscio. Della viabilità me ne frego, anche io ieri sono rimasto imbottigliato nel traffico ma non ho incolpato nessuno. Quello che mi preme di dire è quanto sia incoerente un dispiegamento di forze per una partita, in contrapposizione alle 2 volanti che girano per tutta la città durante le ore del giorno e della notte». E infine: «Alla fine di tutto il quadro che ne viene fuori è che siamo tutti imbufaliti, tifosi e non. Ci risponderà il questore?».

Questura Perugia

La questura di Perugia

La risposta Il Questore no, ma quasi. A rispondere – interpellato da umbriaOn – è il portavoce della Questura di Perugia, che ci ha fornito tutti gli elementi per provare a capire la ratio di certe scelte, ratio che talvolta può sfuggire ai non addetti ai lavori i quali, inevitabilmente, vedono solo una parte del problema, quella che li tocca più da vicino. Il punto fondamentale della conversazione è che determinati accorgimenti vengono messi in atto innanzitutto per tutelare l’ordine pubblico e, solo in seconda istanza, per agevolare il traffico. 

Spostamenti in piccoli gruppi C’è poi da sottolineare che – a differenza di quanto avveniva in passato – i tifosi ospiti non si muovono più con trasferte organizzate, preferendo invece spostarsi in piccole comitive, con auto private e furgoncini a nove posti. Il che, come si può immaginare, complica ulteriormente il lavoro di chi deve controllare l’ordine pubblico.

Evitare scontri Dalla Questura sono consapevoli dei disagi provocati ai cittadini, ma fanno notare che alternative non ce ne sono, a meno che non si voglia rischiare che avvengano scontri fra i tifosi o altri episodi violenti. L’esempio è crudo: se un tifoso un po’ alticcio decide di dare in escandescenza e aggredisce una signora col passeggino, a chi la diamo poi la colpa? Il dato di fatto è che in questa stagione, su oltre 20 partite casalinghe, alcune delle quali ad alto rischio, non si sono verificati a Perugia episodi di cronaca. E questo è già un grande successo.

20170518 - traffico bloccato viale Centoba libero verso stadio

In attesa del bus granata

Partite a rischio Non che siano mancati i pericoli, per carità. Alcune partite sono state ad altissima tensione e anche giovedì sera in più di una circostanza si è andati vicini allo scontro, evitato proprio grazie alle misure di prevenzione che hanno tenuto separate le due tifoserie. In pochi lo ricordano, ma meno di un mese fa – prima, durante e dopo Perugia-Verona – la situazione era ad altissima tensione. Le due tifoserie hanno ripetutamente tentato lo scontro. E se non ci sono stati episodi da cronaca nera è perché le forze dell’ordine sono riuscite a tenere le due tifoserie a distanza di sicurezza, senza peraltro usare mezzi coercitivi, ma semplicemente frapponendosi tra le due fazioni.

Il piano traffico è migliorabile? Certamente sì, secondo il portavoce della Questura. Ma come? Lo stadio ‘Curi’ è stato costruito in una zona che 30 anni fa era periferia, 20 anni fa era ai margini della città, ma oggi è praticamente al centro dei percorsi di comunicazione interni al capoluogo. Pian di Massiano non era punto di ritrovo fino a qualche anno fa, ora invece è uno dei centri della movida. Qualche decennio fa non c’erano case, ora è zona ad altissima concentrazione di abitazioni. Inevitabile che si crei ingorgo. Impossibile fare un paragone con quanto avveniva anche solo 10 anni fa, quando il Perugia era in serie A e – si è vero – allo stadio andavano più tifosi, ma c’era anche meno traffico e quindi era più facile tenere sotto controllo la zona.

Sempre peggio Le abitudini sono cambiate, insomma, negli ultimi decenni. E cambieranno ancora. E in situazioni di emergenza bisogna scegliere: tutelare il traffico o la pubblica incolumità? A cio si aggiunge il calendario. Perché una cosa è tenere sotto controllo una zona il sabato sera o la domenica sera, ben altra è farlo di giovedì sera. Quando ai tifosi si aggiungono i lavoratori che – legittimamente – pretendono di tornare a casa. E anche da questo punto di vista le cose si complicheranno perché le tv impongono alle partite orari sempre diversi e stravaganti, complicando la gestione dell’ordine pubblico.

E45 bloccata per Perugia Salernitana

E45 bloccata

Altrove non va meglio L’unica possibilità, per evitare scontri, è chiudere interi quartieri. Accade così ovunque, sottolineano dalla Questura. In occasione di manifestazioni sportive si attua un piano viabilità straordinario. I residenti e gli automobilisti lo sanno e si adeguano. A Milano, il quartiere di San Siro viene trasformato ogni settimana quando giocano Inter e Milan. Idem il quartiere Marassi a Genova. O l’area a ridosso dell’Olimpico a Roma. Città dove il traffico è ben più intenso e dove i disagi si vivono ad ogni turno di campionato, essendoci due squadre che, a turno, utilizzano lo stesso stadio per le gare casalinghe.

Convivere con gli eventi Certo, si può fare di più. I primi a rendersene conto sono proprio gli operatori della Questura di Perugia. Le lamentele dei cittadini e degli automobilisti saranno raccolte e analizzate. E per il prossimo anno ci si confronterà con la società sportiva, con l’amministrazione comunale e con le altre forze dell’ordine per capire come migliorare l’attuale piano traffico. Si possono fare riflessioni, si possono fare ragionamenti, ma il dato di fatto resta quello: bisogna convivere con questi eventi sportivi (e non solo) sopportando le conseguenze del caso. Non va trascurata poi la comunicazione: se le persone sanno ciò che avviene possono organizzarsi per tempo. 

È il calcio, bellezza Tutta Perugia vuole la A. Ma più aumenta il livello sportivo del Grifo, maggiori – inevitabilmente – saranno le prove cui sarà sottoposta la viabilità. Occorre tenerlo presente. E, prima ancora della serie A, il prossimo banco di prova è imminente: la semifinale di ritorno dei playoff di serie B sarà martedì 30 maggio. Ancora un giorno feriale. Ancora in serale. E – c’è da giurarci – i tifosi ospiti saranno ben più dei cento che giovedì scorso sono arrivati da Salerno. 

I sassi contro il bus L’ultima riflessione riguarda il sasso che ha colpito il bus ufficiale della Salernitana Calcio – con la squadra a bordo – di ritorno da Perugia, giovedì notte. La sensazione della Questura è che gli attriti fra le due tifoserie c’entrino poco. Le indagini sono ancora in corso e non ci si sbilancia più di tanto, ma va notata l’anomalia: non solo il bus ma, cinque minuti dopo, un’auto privata è stata centrata da un sasso. La deduzione è semplice: se l’intento fosse stato quello di colpire gli avversari, perché farlo contro il bus ufficiale (e non contro quello dei tifosi, passato oltre un’ora prima) e soprattutto che c’entrava l’auto privata? La sensazione è che si tratti più che altro di balordi che poco avevano a che vedere con la partita appena conclusa.

 

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