Perugia, droga: maxi retata a Fontivegge

Nove arresti, quattro obblighi-divieti di dimora e sei provvedimenti di espulsione

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di Rosaria Parrilla

Si sono mossi all’alba, dopo aver pianificato l’operazione con cura, gli uomini della squadra mobile di perugia. Sono stati eseguiti nove arresti e quattro obblighi-divieti di dimora, nonché sei provvedimenti di espulsione quale misura di prevenzione a carico di spacciatori di eroina, cocaina, hashish e marijuana.

IL VIDEO CHE INCASTRA LA BANDA

Il resoconto I risultati dell’indagine (partita lo scorso ottobre) a carico di spacciatori di eroina, cocaina, hashish e marijuana, sono il frutto di un lavoro di squadra complesso che ha richiesto un’attività investigativa complessa, quale l’installazione di telecamere e microfoni per intercettazione ambientale all’interno e all’esterno del negozio. Ed è proprio questa la particolarità dell’operazione eseguita dalle forze di polizia, come sottolineato, durante la conferenza stampa indetta per illustrare i dettagli dell’indagine, dallo stesso Marco Chiacchiera, dirigente della Squadra mobile di Perugia.

I nigeriani oggetto delle indagini

I nigeriani oggetto delle indagini

La ‘mobile’ «Qui non abbiamo effettuato le classiche intercettazioni telefoniche – spiega Chiacchiera – ma ci siamo avvalsi di una tecnologia avanzata. Così abbiamo acquisito immagini che, una volta visionate più e più volte, ci hanno permesso di identificare i nigeriani e appurare così lo scambio di sostanze stupefacenti tra i pusher e i clienti e anche il coinvolgimento diretto della titolare dell’african shop».

Il sequestro Altra caratteristica singolare emersa durante le indagini: per il cliente non era necessario chiamare sul cellulare il proprio spacciatore magrebino per richiedere un appuntamento, ma bastava recarsi nel negozio e lì, dopo la contrattazione, avveniva lo scambio. Nel corso dell’intervento sono stati, inoltre, sequestrati oltre 50 sostanze stupefacenti, da altrettanti acquirenti e in alcuni casi minorenni.

I locali «Nel negozio i clienti si potevano tranquillamente rifornire di qualsiasi sostanza stupefacente – sottolinea Chiacchiera -. Droga che attualmente è difficile reperire nel centro storico, anche se non abbiamo debellato del tutto lo spaccio ad opera dei tunisini». I locali, dove si trova l’esercizio commerciale, sono stati sottoposti a sequestro e saranno tempestivamente avviate tutte le procedure per la sospensione e revoca delle licenza necessarie per l’esercizio del commercio.

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