Perugia ha un nuovo cittadino onorario. Il riconoscimento a Piero Terracina, fortemente voluto sia dall’Avis che dall’amministrazione comunale, è stato consegnato giovedì mattina alla sala dei Notari dopo che la proposta, su iniziativa della consigliera di Fratelli d’Italia Lorena Pittola, era stata approvata all’unanimità dal consiglio comunale.
Con i giovani Terracina, uno degli ultimi italiani sopravvissuti al campo di concentramento di Auschwitz – Birkenau, testimone della Shoah sopravvissuto alle persecuzioni razziali e alla deportazione, ha portato la sua preziosa testimonianza rivolgendosi soprattutto ai giovani, che ha incontrato nel Duomo di Perugia, dimostrando che attraverso la memoria dell’orrore è possibile cogliere una grande opportunità di crescita morale e umana. Ad accogliere Terracina c’era anche Ruth Dureghello, presidente della comunità ebraica di Roma, Samuel Modiano, altro reduce italiano della Shoah e il giornalista Roberto Olla, assieme al sindaco di Perugia Romizi, il presidente del consiglio comunale Leonardo Varasano, i vice presidenti Lorena Pittola e Sarah Bistocchi, il presidente dell’Avis comunale Fabrizio Rasimelli e il vescovo ausiliare di Perugia, monsignor Paolo Giulietti.
La cerimonia A far da cornice a un incontro in cui Terracina ha risposto alle tante domande dei giovani intervenuti per ascoltare la sua testimonianza da Auschwitz, l’esibizione della cantante umbra Elisa Cecchetti, accompagnata dal maestro Alessio Alunno e la performance musicale del coro Kalophonix, gruppo musicale proveniente dal comune di Copertino, in provincia di Lecce, di cui è cittadino onorario lo stesso Terracina.
Sopravvissuto Le celebrazioni sono poi proseguite alla sala dei Notari, dove il comune ha consegnato a Terracina la pergamena attestante la cittadinanza onoraria con questa motivazione: «per l’elevato valore morale ed umano che la sua biografia esprime e per la profonda rilevanza che riveste la sua esperienza di vita. Sopravvissuto all’Olocausto, più volte ospite nella nostra città in occasione del Giorno della memoria, ha creato e rafforzato nel tempo un legame con Perugia ed i suoi cittadini, attraverso la propria presenza alle cerimonie commemorative ufficiali e la testimonianza diretta che ha sempre voluto portare, soprattutto alle nuove generazioni per far comprendere loro l’importanza del rispetto della vita e della differenza, siano esse razziali, etniche, religiose o sociali».
‘Figlio della città’ Dopo l’inno d’Italia, è stato il presidente Varasano a fare gli onori di casa, ricordando che Terracina diviene cittadino onorario al termine di un percorso culminato nella cerimonia di oggi. «Il percorso nasce da lontano – ha detto – perché negli ultimi cinque anni Terracina si è legato a Perugia. In questo contesto, due anni fa, Terracina in sala dei Notari ha consegnato alla città la sua testimonianza preziosissima, che trasudava sangue ed emanava l’odore dell’orrore». «Per noi è un onore – ha proseguito Varasano – cittadinanza significa trasformare Terracina in figlio della città di Perugia. Un’iniziativa che ci consente, inoltre, di dare un messaggio forte, rivolto alla tutela della dignità umana: l’uomo, cioè, vale in quanto tale ed ha una dignità intrinseca che non gli si può togliere».
Terracina «Ricambio l’affetto che la città di Perugia mi ha riservato – ha detto Terracina – con lo stesso affetto, perché qui ho splendidi ricordi legati a tanti incontri con i giovani. Dobbiamo fare memoria del passato perché, attraverso il presente, ci proietti nel futuro. Per dire e gridare le stesse parole del passato: mai più»
Il sindaco A concludere la giornata è stato l’intervento del sindaco Andrea Romizi, «un saluto – ha riconosciuto – difficile e sentito, perché ascoltare testimonianze di questo genere non è cosa semplice e non può lasciare indifferenti. Tra i tanti passaggi ascoltati – ha continuato Romizi – i più commoventi sono quelli legati al ricordo di Terracina e Modiano dei rispettivi padri. Testimonianze che trasmettono una sofferenza: avere dei figli, ma non poter indicare loro una via, una fiducia, una speranza. Queste parole, questi ricordi devono appartenere a tutti noi; noi che ogni giorno abbiamo la possibilità di scegliere, optando per la via più semplice o per quella più complessa, che, tuttavia, è l’unica in grado di mantenerci uomini».
Commissione Una bellissima pagina per tutta la città che, in modo unitario e corale, ha voluto rendere omaggio a un grande protagonista della storia del ‘900. Peccato, solo, quello che è accaduto in commissione urbanistica mentre Terracina era in visita in città. A denunciarlo è la stessa consigliera del Pd Sarah Bistocchi che, dopo aver proposto con una mozione la sospensione per 15 minuti della seduta per poter partecipare alla cerimonia, si è vista rigettare la proposta ‘in malo modo’ da parte della maggioranza dei consiglieri presenti alla seduta. «Sono state addotte strampalate ed inaccettabili motivazioni volte a sminuire il valore della cerimonia e il suo significato intrinseco», commenta Bistocchi sottolineando che quasi tutti si sono astenuti dal voto, mentre un consigliere si è espresso con toni irripetibili circa quello che stava accadendo a pochi metri di distanza.
Rammarico «Esprimiamo il nostro profondo rammarico e stigmatizziamo questo atteggiamento irrispettoso da parte dei membri della Commissione – dichiarano Diego Mencaroni capoguppo Pd e Sarah Bistocchi – stamattina è stata scritta una pagina importante per la città di Perugia, che infatti ha visto la partecipazione di tutte le istituzioni locali e quella di tanti giovani e studenti, che oggi hanno appreso una pezzo di storia recente attraverso la testimonianza di uno dei suoi ultimi protagonisti».