di Rosaria Parrilla
È stata un’assemblea abbastanza agitata quella che si è tenuta, mercoledì pomeriggio, nella sala dei Notari di palazzo dei Priori, a Perugia. A convocarla la Rsu del personale del Comune di Perugia, che lamenta immobilismo da parte dell’amministrazione comunale.
Stato di agitazione Ma le lamentele riguardano anche la mancanza del rispetto dei ruoli e l’assenza di risposte alle richieste più volte poste dai dipendenti stessi. Accuse che la Rsu non intende più nascondere, ma denunciare con più forza, anche proclamando lo stato di agitazione (ufficialmente dovrebbe partire giovedì). All’assemblea hanno partecipato in 300 a fronte dei 1.000 dipendenti circa, ma dal sindacato fanno sapere che ci sarebbero stati dei ritardi da parte dell’amministrazione nel comunicare la data dell’incontro e che, pertanto, non avrebbero consentito una corretta partecipazione.
La discussione Le questioni hanno riguardato la distribuzione delle risorse del fondo decentrato 2014 e la sottoscrizione del nuovo contratto integrativo decentrato. Sul primo punto è stato deciso che il nodo debba essere sciolto entro il 20 maggio, mentre, il secondo entro il 30 giugno. «Il tempo delle chiacchiere è finito – sottolineano dalla Rsu – passano i mesi e l’amministrazione si nasconde dietro il silenzio».
Servizi educativi Ma la discussione ha riguardato anche i servizi educativi. Segnata sul calendario la data del 12 maggio, giorno in cui si terrà un’assemblea per decidere il da farsi. La Rsu lamenta inadeguatezza da parte del Comune, che non avrebbe rispettato l’accordo e salvaguardato l’organico. L’amministrazione, infine, su sollecitazione del personale avrebbe fornito dei dati – denuncia sempre la Rsu – superficiali e parziali. La palla, una volta ufficializzato lo stato di agitazione, passerà poi al prefetto di Perugia, Antonella De Miro, che avrà 48 ore per convocare le parti e tentare una conciliazione.
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