di Rosaria Parrilla
Il qestore di Perugia, Carmelo Gugliotta, non ci sta alle voci ‘imprecise’ che circolano in città. Non vuole un’immagine distorta dalla realtà dei fatti.
La ricostruzione Fatti che, a suo giudizio, sono dimostrabili dai numeri dell’operazione Grifo, iniziata a luglio, e che ha portato a importanti risultati di ‘bonifica’ di varie zone del capoluogo umbro, in particolare di Fontivegge e del centro storico, e che lo stesso ha voluto rendere pubblici, durante una conferenza stampa, a cui hanno preso parte il sottosegretario agli interni, Gianpiero Bocci; il vice capo della polizia, Fulvio Della Rocca, e il prefetto di Perugia, Antonella De Miro.
‘Grifo’ L’operazione volta al contrasto dell’immigrazione clandestina e dello spaccio, con l’obiettivo di restituire ai cittadini spazi pubblici in mano a pusher, ha prodotto in particolare 123 provvedimenti di espulsione eseguiti (55 accompagnamenti ai Centri di identificazione ed espulsione, 25 accompagnamenti alla frontiera aerea, 1 allontanamento di un cittadino comunitario e 42 ordini del Questore) e 52 provvedimenti restrittivi per droga (22 arresti in flagranza di reato, 21 custodie cautelari, 6 fermi di indiziato di delitto e 3 esecuzione definitivi).
Le indagini In particolare, l’attività investigativa svolta in questi ultimi 7 mesi, dalla squadra mobile di Perugia, in collaborazione con quelle di Ancona e Viterbo, l’anticrimine e l’ufficio immigrazione, ha permesso di dare una risposta alla comunità che chiede più sicurezza. «Le forze di polizia, composte da uomini e donne che grossi sacrifici servono lo Stato, fanno il loro dovere – hanno sottolineato più volte Gugliotta e Della Rocca -, ma poi tocca alle istituzioni e ai cittadini stessi cercare di occupare i territori liberati. E alle famiglie spetta il compito di parlare con i propri figli del problema della droga».
Solo l’inizio Il progetto pilota Grifo, che nei propositi del sottosegretario Bocci e del vicecapo della polizia Della Rocca, si vuole estendere anche ad altre realtà del territorio nazionale, ha permesso di smantellare organizzazioni composte in particolare da tunisini. E i numeri parlano chiaro: dei 123 provvedimenti di espulsione, 76 sono stati eseguiti nei confronti di cittadini provenienti dalla Tunisia, mentre, 19 dall’Albania, 12 dal Marocco, 6 dalla Nigeria. E dei 52 arresti conseguiti, di cui 12 nel centro storico, 29 a Fontivegge e 11 nella prima periferia (San Sisto, Ponte San Giovanni e Ponte Pattoli), hanno interessato nello specifico 36 tunisini, 6 italiani, 4 albanesi e 2 nigeriani. A segnalare, poi, un cambio di marcia ‘positivo’ in città, sottolineato anche da Bocci, ci sono i dati sulle farmacie. «Qui, rispetto al resto d’Italia, c’è stato un calo del consumo di eroina – ha puntualizzato il questore Gugliotta – del 70 per cento».
Altri numeri L’operazione Grifo, inoltre, ha permesso anche di eseguire 39 provvedimenti restrittivi per reati contro il patrimonio e la persona: 7 arresti in flagranza, 16 custodie cautelari e altri 16 fermi di indiziato di delitto. E per questo crimine sono stati colpiti soprattutto albanesi (15). Trenta, infine, le persone denunciate in stato di libertà per spaccio, 63 segnalati come assuntori di stupefacenti, 25 divieti di ritorno a Perugia, 24mila euro e 11 chili e mezzo di droga sequestrati, in particolare si è trattato di 7,9 chili di cocaina, 1,1 di eroina, 2,1 di marijuana e 400 grammi di hashish.
Bocci Durante l’incontro con la stampa, confermando la linea espressa in passato, Bocci ha sottolineato l’impegno delle forze dell’ordine: «Questa è la dimostrazione tangibile di come collaborando tutti insieme si possano ottenere importanti risultati – ha detto il sottosegretario – e accanto a queste operazioni prosegue naturalmente l’attività di ordinaria amministrazione.