Bambole, ampolle e tarocchi bruciati: hanno fatto un rito pagano in riva al fiume

Perugia – Macabra scoperta nella giornata della Candelora sotto il Ponte di Legno. Possibile legame con la luna piena del primo febbraio. Foto & Video

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La scoperta in riva al Tevere

Sotto il ponte di legno, a Perugia (località Ponte San Giovanni), sono stati rinvenuti i resti di un rito esoterico pagano. A pochi passi dal fiume Tevere, ben visibile anche dal ponte, si scorge un cumulo di rifiuti bruciati. Avvicinandosi, però, si notano carte dei tarocchi, ampolle, piatti di ceramica e pezzi di bambole. Tutto bruciato. A descrivere la scena, difficilmente si riesce a far percepire l’angoscia che si prova nel trovarsi di fronte alla visione, per questo vi proponiamo le immagini e un video a corredo dell’articolo.

La luna nuova di Candelora

La scoperta è stata segnalata alla nostra redazione nel primo pomeriggio di mercoledì 2 febbraio, giorno della Candelora, in cui si saluta l’inverno e ci si incammina simbolicamente verso la luce della primavera. Questo giorno si trova infatti esattamente a metà fra il solstizio e l’equinozio. La scorsa notte c’era la luna nuova ed è possibile quindi che il rito sia stato compiuto nella notte fra martedì e mercoledì.

I riti celtici di mezzo inverno

Presso le popolazioni celtiche e dell’Europa occidentale il primo febbraio si festeggiava Imbolc (o anche Oimelc): iniziava al tramonto del giorno precedente, perché secondo il calendario celtico il giorno iniziava appunto, al tramonto del sole. La parola Imbolc in irlandese significa ‘in grembo’ e come tutte le feste celtiche il suo significato è leggibile a più livelli. Il suo significato più esoterico e materiale fa riferimento alla gravidanza delle pecore. È in questo periodo, infatti, che nascevano gli agnellini. Ad un livello più profondo e simbolico la festività celebrava il ritorno della luce, che si rifletteva nell’allungamento della durata del giorno, e nella speranza per l’arrivo della primavera, durante la quale sarebbero nati i frutti ora nel grembo della Madre Terra.

Dalla dea Brighit a Santa Brigida

Imbolc rappresentava anche l’incontro fra il Dio e la Dea, il Cielo, il Sole, il dio cornuto Kernunnos e la Dea, La Terra, la Luna, Brighit: la Triplice. Dopo essere discesa nel mondo sotterraneo perché vecchia, stanca, sterile e decrepita, la Dea esce dalle profondità per incontrare il Dio, innamorarsi di lui e celebrare le Nozze a Litha. Poiché Oimec rappresentava il ritorno della Luce, la tradizione prevedeva che la festa fosse celebrata accendendo lumini, candele e grandi faló rituali attorno ai quali era usanza danzare. La festa era dedicata alla dea Brighit che, in epoca Cristiana divenne Santa Brigida.

fonte: Candelora imbolc lupercalia festa luci, mezzo inverno (cronacheesoteriche.com)

Bambole, ampolle e tarocchi bruciati in riva al Tevere: le foto

Non conosciamo esattamente la natura del rinvenimento e c’è da dire che nessuno ha evidenziato movimenti sospetti. Resta il rinvenimento inquietante, di cui vi mostriamo le immagini.

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