Piano rifiuti, ok Auri: «Aumenti tariffari». Il doppio allarme

L’approvazione riguarda i sub ambiti di Perugia, Terni e Città di Castello. L’input: «Chiudere revisione del piano regionale per scongiurare future pesanti manovre che potrebbero comportare aumenti consistenti».

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«I piani tariffari 2021 prevedono aumenti molto variegati che, comunque, rimangono tutti al di sotto della soglia prevista da Arera del 6,6%. La situazione di ogni Comune è diversificata in quanto la normativa per l’annualità 2020, a causa dell’emergenza Covid, ha permesso un’applicazione non omogenea delle tariffe in relazione alle specifiche circostanze valutate in ogni realtà comunale». Lo spiega l’Auri, l’Autorità umbra rifiuti e idrico dopo il via libera per i sub ambiti di Città di Castello, Perugia e Terni. Per Foligno il discorso era già stato chiuso a marzo. Semaforo verde anche per l’applicazione del bonus sociale regionale del Sii. In definitiva si pagherà di più.

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Cosa accade: i conguagli. Il costo del porta a porta

L’approvazione dei Pef per il nuovo metodo Arera è il passaggio necessario per far approvare le tariffe ai singoli comuni: «In alcuni – evidenza l’Auri – nel 2020 sono state confermate le tariffe 2019 e, pertanto, nel 2021 ai conguagli riferiti al 2018 e 2019 (previsti dal metodo) si sono dovuti aggiungere i conguagli 2020. Nei Comuni che hanno optato nel 2020 per l’applicazione del metodo Arera i conguagli contenuti nel 2021 riguarderanno solo il 2018 e 2019. La struttura del metodo tariffario Arera è molto complessa e non si presta a una facile lettura, ma consente una lettura più trasparente degli effettivi costi del servizio rifiuti da cui traspare una valutazione sostanzialmente positiva della gestione del ciclo dei rifiuti in Umbria che, tuttavia, evidenzia un sostenuto costo del servizio soprattutto laddove i servizi assumono le caratteristiche del ‘porta a porta spinto’. Dove si applicano queste tipologie di servizi, a fronte di ottimi risultati come performance di raccolta differenziata (per cui ottimi risultati in tema di sostenibilità ambientale), non si riscontra un’adeguata remunerazione proveniente dalle vendite dei materiali a causa di una sostanziale assenza di un vero e proprio mercato delle materie prime seconde».

La chiusura del ciclo ed il piano regionale

Secondo l’Autorità un altro problema è legato alla chiusura del ciclo: «Determina, allo stato attuale, una pesante minaccia per i prossimi anni sia per l’efficienza del servizio sia per i suoi potenziali costi in aumento. L’assemblea di Auri ha ribadito la necessità di chiudere quanto prima la revisione del Piano regionale dei Rifiuti anche al fine di scongiurare future pesanti manovre che potrebbero comportare aumenti consistenti per le tariffe applicate dai Comuni».

Il bonus idrico

Infine spazio al bonus idrico: «Si tratta di una misura che consentirà di aggiungere, su base regionale, una cifra pari a 500 mila euro ogni anno alle ordinarie agevolazioni già previste per le utenze deboli. Le agevolazioni riguarderanno tutto il quadriennio tariffario Arera 2020-2023 e consentiranno a molte famiglie di poter usufruire, con modalità burocratiche snelle, di un sostanziale abbattimento delle bollette dell’acqua. La misura voluta – chiude Auri – con forza dai sindaci, oltre che aiutare le famiglie in difficoltà, introduce un importante principio di uniformità di applicazione a livello regionale delle agevolazioni volto a superare le assurde particolarità che caratterizzavano gli interventi precedenti dovute, essenzialmente, all’assenza di un’autorità unica regionale».

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